5 mosse per la felicità di coppia

  • 09 08 2011

I consigli da seguire per essere una coppia felice e vivere una relazione armoniosa e ricca: dalla scelta del partner alla gestione dei piccoli conflitti

Mossa per la coppia felice n°1: imparare a scegliere bene il partner

La ricerca del partner: imparare a scegliere bene

Una brutta notizia: il partner ideale non c’è. Ma ci sono molti possibili candidati che il destino pone sulla nostra strada. Come trovare quello giusto? Vediamo.

DATTI TEMPO Per scegliere bisogna, è ovvio, fare esperienza. Quindi mettersi in pista, magari nei luoghi frequentati da chi ha i nostri stessi interessi. Se un incontro è “promettente”, all’inizio si dovrebbe essere mossi da qualcosa di simile all’amore e alla passione. Ma attenzione: poi bisogna darsi tempo. Sbollite le tempeste amorose, si vedrà l’altro con obiettività. E si potrà capire se stimola anche desideri di condivisione e costruzione. Insomma, ci vuole una persona con “le spalle da mugnaio”: la relazione di coppia non è solo un bel giardino fiorito.

METTI IN CONTO QUALCHE RINUNCIA L’essere umano è spinto da pulsioni egoiste che tendono a far saltare le regole della vita a due. Ma, per stare insieme, bisogna sacrificare qualcosa e porsi dei limiti.

Mossa per la coppia felice n°2: saper valorizzare le capacità del partner

Le capacità di ognuno: saperle valorizzare

Questo argomento ha a che vedere con la questione del potere. E, cioè, di chi decide cosa, del rispetto reciproco e così via. Prima di tutto, all’interno di una coppia, è molto importante favorire una certa mobilità di ruoli e una alternanza nell’assunzione della leadership. Per esempio, lei dovrebbe avere l’ultima parola nell’educazione del pargolo e lui nella scelta della strada migliore per evitare di cadere in un burrone durante una gita in montagna. Evitando, però, con cura la rigidità. In pratica, occorre dare a se stesso e all’altro l’occasione di scombinare i piani e gli scenari possibili.

NON INVADERE IL CAMPO ALTRUI E se l’altro è in difficoltà? Invece di “scavalcarlo”, è più sano mettersi a disposizione, rendersi utili sulla base dei suoi bisogni e indicazioni. Mantenendo una certa flessibilità. Perché, con il tempo, ci si potrebbe rendere conto che l’altro ha maturato nuove capacità. E che è molto utile sfruttarle.

Mossa per la coppia felice n°3: avere un doppio sguardo sulle cose

Il punto di vista: avere un doppio sguardo

Nella vita, troppo spesso, si tende a usare il pensiero come un’equivalente dell’azione. Tenere a mente la lista della spesa, per esempio, è sicuramente normale, ma vuol dire limitarsi a usare il pensiero come un organizer. Al contrario, per sé e per la vita di coppia, è importante sviluppare una “visione binoculare”. Con la quale, da una parte si pensa a come risolvere i problemi, dall’altra ci si sofferma su ciò che passa per la testa.

DISTINGUI IL TUO MONDO DAL SUO Lo stesso si dovrebbe fare nei confronti del partner, tenendo sempre presente che il comportamento altrui è il risultato di pensieri, vissuti e meccanismi mentali che appartengono al loro proprietario. Francis Grier, un noto psicoanalista inglese, dice che quando si sceglie un partner, in realtà, si sceglie un estraneo che ricorda il padre, la madre, un fratello… Vuole dire che il rapporto con le figure cruciali del mondo esterno è strettamente legato ai personaggi del proprio mondo interno. Così, però, si confondono le cose che fa e dice l’altro, con quello che si ha dentro. Ecco perché è importante distinguere ciò che appartiene a sé da quello che è il vissuto dell’altro.

Mossa per la coppia felice n°4: gestire i conflitti

Il sale della vita a due: litigare un po’

Fatta la propria scelta, felici e contenti, ecco che qualcosa non funziona. Così scatta il litigio. Niente di male: è dimostrato che le coppie che non litigano mai hanno una vita breve o, peggio, una lunga esistenza triste e piatta. Quindi: sì alle baruffe che scaldano gli animi, no ai musi lunghi e ai rancori. Litigare vuol dire scontrarsi con l’altro, fondersi e confondersi. Ma questa descrizione non assomiglia a quella dell’innamoramento? Anche in quel caso c’è la fusione, lo scambio di oggetti e immagini interne. Ergo: il litigio e l’amore sono inseparabili, ma occorre litigare in modo non distruttivo.

IMPEGNATI A RECUPERARE L’importante è imparare a rimettere insieme le cose. A pensare che la propria superiorità (o, meglio, la propria non inferiorità) si manifesta con la capacità di contare fino a 10, di non farsi travolgere da passioni insane, di farsi carico (momentaneamente) delle turbolenze emotive dell’altro. Insomma, è importante far scattare una “funzione genitoriale” per tutelare la coppia, se stessi e, magari, anche l’altro. Se lo aiutiamo a recuperare calma e lucidità, faremo una cosa buona per lui, per noi, per tutta la famiglia.

Mossa per la coppia felice n°5: trasformarsi in un team vincente

Lui e lei: trasformarsi in un team vincente

Un team con una leadership a “corrente alternata”. Così dovrebbe essere la coppia. Perché, in tante questioni, è importante che ci sia chi decide (magari ascoltando l’altro). Nello stesso tempo, ci si deve avvicendare nella funzione di leader e di gregario. Se si dà fiducia al partner, riconoscendogli una capacità in qualche campo, si sarà pronti a farsi guidare: la cosa importante è saper tollerare la passività. Senza alcun timore di perdere la faccia, la stima di sé, magari la propria virilità.

COLTIVARE L’INTIMITÀ, MA APRIRSI ANCHE AGLI ALTRI Essere un team non basta. È molto importante anche saper stare insieme al partner in un clima di intimità e calore e, allo stesso tempo, aprirsi agli altri.

TENERE A BADA IL BISOGNO DI DIPENDENZA Invece di aprirsi a mille relazioni, è più sano ammettere i propri bisogni di dipendenza. Senza, però, farsene sopraffare al punto da chiudersi in un rapporto esclusivo con un partner senza il quale non si fa un passo.

DARE SFOGO ALLA PROPRIA IDENTITÀ Per riuscire a stare in coppia senza annullarsi servono equilibrio, un’autostima a prova di bomba e confini dell’Io ben definiti. Basta essere disponibili a stare con l’altro senza rinunciare alle proprie identità, idiosincrasie e bisogni. In pratica, se ci si sente abbastanza ricchi e completi tanto da non temere di essere depredati, risucchiati e impoveriti dall’altro.

Riproduzione riservata