Coppia asessuale

«Sono stata casta per un anno». Ha fatto scalpore la confessione di Cristiana Capotondi. Ma sono tanti quelli che non hanno rapporti sessuali: oltre 2.600 in Italia, iscritti alla community Aven (asexuality.org/it). E il 28 e 29 giugno si raduneranno al World Pride di Toronto, in Canada, per celebrare il proprio stile di vita.

Li hanno ribattezzati “i vegetariani dell’amore”, loro si definiscono asessuali: vanno così in controtendenza rispetto all’ostentazione erotica della società di oggi, testimoniata anche dall’ondata di film super hot al cinema, da essere quasi più scandalosi.

«Gli asessuali non fanno una scelta dettata dalla fede religiosa o dalla morale cattolica, né sono spinti da motivi ideologici o problemi psicologici: il loro è un modo di essere, un orientamento vissuto come spontaneo e naturale» spiega Roberta Rossi, presidente della Federazione italiana di sessuologia scientifica. «A differenza di chi soffre di disturbi del desiderio» aggiunge la psicoterapeuta Paola Biondi «sono felici della loro condizione». Qui tre di loro spiegano perché

È scoppiata la rivoluzione a-sessuale

Li chiamano “vegetariani dell’amore”. Perché rinunciano all’eros e mettono al primo posto l’intesa sentimentale e intellettuale. Una scelta che rivela un nuovo modo di stare in coppia

La castità, più o meno prolungata, è una scelta sempre più comune e dettata da diverse motivazioni

In questa video intervista conosciamo meglio una delle protagoniste che racconta la sua esperienza

Quello che conta nella coppia è la complicità

«Sono asessuale e fidanzata. Un controsenso? No, perché ho la certezza che il mio compagno, che asessuale non è, mi ama per quella che sono: è la dimostrazione che una coppia può essere unita e fedele anche senza eros» racconta Asuka, 30 anni, che studia Lingue orientali a Roma.

«Con lui non sento la pressione di stare insieme a una persona che pensa solo a “quello”. In passato non era così. Il mio ex diceva che il contatto fisico era il 70% di una storia. Ma come, io rappresentavo appena il 30%? L’ho lasciato. Però sono rimasta ferita e ho cercato di capire se ci fosse qualcosa di “sbagliato” in me. Ho parlato anche con un medico. È stato allora che ho scoperto l’esistenza della asessualità. Non una malattia, un modo di essere. Oggi dal mio compagno mi sento amata, non solo accettata. Lui, un ragazzo coreano nato in Italia, di 8 anni più giovane di me, non mette il sesso al primo posto. Mi ha conquistato dicendomi che incarno il suo ideale di purezza: parole per me bellissime su cui abbiamo costruito un’intesa e una complicità che non conoscevo. Nella vita di coppia accetto qualche compromesso: a me l’amore fisico non interessa, mentre lui ogni tanto vuole farlo. Tutto avviene con dolcezza: mi sento una compagna, prima che una donna da portare a letto».

Ho scoperto che il cuore non ha regole

«Entrare nel mondo dell’asessualità è come fare la rivoluzione: capisci che in amore vanno cancellati i confini» spiega Lea Vittoria, 27 anni, coordinatrice della community di asessuali Aven. «Me ne sono accorta cercando risposte sulla mia identità. Come mai qualche anno fa mi sono innamorata di un ragazzo ma non ho sentito nessuna attrazione erotica? E perché il copione si è ripetuto poco dopo con una donna? Ho trovato la spiegazione leggendo le testimonianze online di chi è come me. E il mio modo di vedere i sentimenti è stato rovesciato.

Tra gli asessuali c’è una serie infinita di sfumature. Mi sono accorta che la rinuncia all’eros non impedisce una vita di coppia, io stessa non escludo di trovare un partner o una partner e di avere un figlio. Anche chi non fa l’amore ha un orientamento sentimentale. Ci sono gli eteroromantici, che stringono legami “speciali” con persone dell’altro sesso. Ma ho amiche omoromantiche e biromantiche. Quando ho rivelato a mia mamma che sono asessuale, lei non si è scandalizzata e mi ha esortato a spiegarlo a tutti. Tempo fa mi hanno invitata a un incontro di gay e lesbiche per raccontare la mia esperienza. Si aspettavano una bigotta. Invece le mie parole sono state spiazzanti: qualcuno, ridendo, ha detto perfino che sono “più avanti”».

Non sento l’esigenza di avere rapporti fisici

«Ci ho messo un po’ a capire per quale motivo il sesso sia così importante per le persone intorno a me: io non sono mai stata interessata» confida Alice, 21 anni, studentessa di Ingegneria informatica a Roma. «Ogni volta che cammino per strada vedo l’eros ovunque: dai cartelloni pubblicitari alle vetrine di abbigliamento. E mi viene da sorridere quando mi accorgo che si fa ricorso ad allusioni piccanti anche solo per vendere le mozzarelle. Confesso che per comprendere cosa provano gli altri riguardo all’erotismo ho iniziato a fare domande fin da adolescente. Per loro spiegarmelo era un’impresa: come far capire perché la pizza è buona a chi non l’ha mai nemmeno assaggiata.

Ci sono dovuta arrivare con la testa. Chiedevo agli amici di dirmi cosa ci fosse d’irresistibile in una barzelletta spinta. E le scene d’amore dei film mi sembravano una trovata di fantasia lontana dalla realtà. Ho avuto le idee chiare soltanto 3 anni fa, quando mi sono innamorata per la prima volta. Sono stata con un ragazzo, gli volevo bene e lui ricambiava. Ma ci siamo lasciati perché non mi andava di avere rapporti. Ora sono sola e sono felice così. Gli asessuali, proprio perché non puntano sui legami erotici, danno molto spazio all’amicizia. E per me una serata passata a fare giochi da tavolo è più divertente di qualsiasi notte romantica. Non escludo di trovare in futuro qualcuno con cui condividere la vita. Ma in questo momento non mi interessa».

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