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7 cibi da non mangiare se si soffre di mal di testa

  • 21 02 2018

Consigli per una dieta strategica con i cibi che favoriscono il tuo benessere quotidiano

Ti capita spesso di soffrire di mal di testa? Questo disturbo è molto frequente e può peggiorare quando ci troviamo sotto stress. Lavorare in luoghi chiusi e male areati, così come la brutta abitudine di bere poca acqua possono costituire due ulteriori aggravanti in grado di influire sul mal di testa e si tende a tenere poco in considerazione i piccoli rimedi utili a migliorare la nostra salute. Lo stile di vita infatti si dimostra una grande e fondamentale medicina che ti permetterà di stare meglio giorno dopo giorno, migliorando il tuo benessere quotidiano con semplicità grazie alle buone abitudini e i rimedi naturali.

Perché alcuni cibi scatenano l’emicrania?

I disturbi che vengono genericamente definiti come “mal di testa” racchiudono in realtà un universo molto complesso e diversificato: attualmente sono ancora in corso molti studi nel tentativo di chiarire la natura gli attacchi, che possono durare più giorni e ripresentarsi periodicamente. Le cause scatenanti non sempre sono univoche e chiare da definire anche se spesso possono racchiudere aspetti psicologici o legati allo stress, che oggi sappiamo avere un grande peso nel mal di testa, così come elementi legati all’alimentazione.

Quali cibi sono considerati a rischio per l’emicrania? Fra i maggiori indiziati, dalle ricerche emergono gli alimenti che contengono tiramina, che influisce sul rilascio di noradrenalina stimolando l’aumento dei battiti cardiaci e della pressione sanguigna. Un apporto elevato di cibi contenenti tiramina nei soggetti in terapia con farmaci inibitori della mono-amino-ossidasi, IMAO, utilizzati per il trattamento della depressione, sembrano avere un ruolo importante nel favorire l’insorgere di emicrania e cefalea con sintomi che comprendono sensazione di nausea, palpitazioni, ipersudorazione, aumento della temperatura corporea, irritabilità, fino ad alterazioni della coscienza.

Scoperta da un neurologo di fronte alle reazioni della moglie legate all’assunzione di formaggio, la Cheese Syndrome è una crisi ipertensiva causata dall’assunzione di cibi ricchi di tiramina, come formaggi e pesce (in particolare tonno, sgombro, sardine) in soggetti con insufficienza primaria di MAO o che seguono cure con farmaci anti-MAO (antidepressivi). Questo accade poiché l’istamina non viene degradata in modo corretto, dunque l’organismo rimane maggiormento esposto al rischio di intossicazione.

I cibi che fanno venire il mal di testa

1. Aringhe e pesce “a carne rossa”: analizzando il tessuto muscolare di specie ittiche a carne rossa sono state rilevate le quote più alte di istidina libera, precursore dell’istamina. Fra i pesci più a rischio troviamo sgombro, tonno, sardina, aringa, lampuga, acciuga (in particolare acciughe all’olio, acciughe salate e pasta di acciughe). Fondamentale è consumare il pesce fresco e conservare alla temperatura del ghiaccio fondente per tempi ridotti. Non a caso fra i sintomi della sindrome sgombroide, nota anche come Mal di sushi e indicata come Histamine Fish Poisoning (HPF), troviamo anche l’emicrania, oltre a vertigini, prurito, crampi, arrossamento del viso e del collo, nausea.

2. Estratto di lievito: in 100 g di alimento sono presenti 150 mg di tiramina.

3. Latticini: un prodotto come il cheddar contiene 146 mg di tiramina su 100 g, mentre un formaggio tipo Emmenthal ne presenta 51 mg ogni 100 g. Dai formaggi nazionali come grana (29 mg di tiramina per 100 g di prodotto) e pecorino (24 mg di tiramina per 100 g) ai prodotti celebri Oltralpe è bene fare attenzione, in particolare quando si tratta di formaggi stagionati e fermentati. Per esempio, il contenuto di tiramina su 100 g di prodotto è pari a 20 mg per il Camembert e 18 mg nel Brie.

4. Patate: su 100 g di prodotto è possibile riscontrare un contenuto medio pari a 84 mg di tiramina. Fra i vegetali con le quote più alte di tiramina troviamo verdure come gli spinaci, i cavoli e i pomodori, che sempre più spesso sono anche fra i maggiori indiziati per quanto riguarda allergie e intolleranze.

Un consiglio pratico? Chiediti in quale stagione ti trovi… e acquista solo i vegetali del periodo. Spesso l’abitudine e la presenza di ogni tipo di ortaggio facilmente disponibile sui banchi del supermercato influisce sul consumo di ingredienti, come zucchine e pomodori, che finiamo per consumare tutto l’anno (e in dosi eccessive). Punta sui prodotti locali e solo di stagione, eviterai l’abuso gustando una qualità migliore.

5. Frutta: non tutta ovviamente, in questa categoria risulta più alta la percentuale di tiramina in frutti come avocado, prugne, fichi, frutta secca e uva, che contiene mediamente 69 mg di tiramina ogni 100g di prodotto.

6. Cioccolato: ricco di antiossidanti preziosi, tuttavia può influire negativamente sulla salute aumentando problemi di sovrappeso, ipertensione, stati infiammatori. Limitare il cioccolato bianco o al latte, abituando il piacere dei sensi al gusto amaro stimola la produzione di serotonina producendo l’effetto di un antidepressivo naturale. Tuttavia, quando è in eccesso, la serotonina può influire sulla comparsa dell’emicrania: il cioccolato è da evitare durante gli attacchi ed è fortemente consigliato ridurre le dosi, puntando a un quadratino una tantum, per chi soffre di mal di testa ricorrenti.

7. Alcol: vino invecchiato e birra possono influire sul mal di testa a causa del contenuto di tiramina, implicata nei sintomi tipici dell’ubriachezza. Inoltre, l’acol funziona da vasodilatatore. Una buona abitudine è evitare il consumo eccessivo di alcol, scegliere sempre prodotti di grande qualità e bere un bicchiere di acqua per ogni bicchiere di vino, per esempio durante i lunghi pasti delle feste, in cui è facile esagerare.

I cibi che aiutano contro il mal di testa

Anche il gelato può essere causa di mal di testa, lo sapevi? Non tanto per il contenuto delle sostanze con cui è prodotto, bensì a causa del freddo, che stimola i nervi del palato.

Caffè: sì o no? Dipende. Nei soggetti che assumono grandi quantità di caffè si è visto che una breve sospensione è in grado di scatenare l’emicrania: l’effetto è quello di una vera e propria astinenza. Il rapporto fra caffeina e mal di testa però è ancora argomento di studio. Su gran parte dei tessuti dell’organismo la caffeina esercita un’azione vasodilatatrice, evidente nei distretti vascolari periferici, a livello coronarico e polmonare. Tuttavia, sul sistema nervoso, a livello cerebrale, la caffeina ha un effetto vasocostrittore, contrario alla vasodilatazione che appare correlata con la cefalea, e sembrerebbe quindi avere un leggero effetto analgesico.

Bevi un bicchiere d’acqua e tieni a portata di mano in borsa una bottiglia da sorseggiare nell’arco della giornata: la disidratazione può aumentare i sintomi legati al mal di testa. Spesso dimentichiamo di bere e non ci rendiamo conto che dietro un fastidio come il mal di testa può nascondersi un semplice problema di disidratazione, accentuato da ambienti male areati o in cui la temperatura è troppo alta. Ecco un motivo in più per spalancare la finestra o uscire a fare una passeggiata, rimedio utile anche quando la causa della cefalea è muscolo tensiva.

Porta in tavola alimenti ricchi di acqua, sotto forma di zuppe, creme di verdura e vellutate. Evita di aggiungere formaggi da grattugiare in quantità e al posto dei latticini per insaporire sfrutta il potere delle spezie, disintossicanti e in grado di influire sulla pressione sanguigna.

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