Allergie e vaccino

L’immunoterapia iposensibilizzante, più nota come vaccino, si inizia generalmente a novembre o dicembre. Oltre alla classica iniezione esistono formulazioni in compresse da sciogliere sotto la lingua o in gocce.

«Tutte contengono un estratto della sostanza che provoca allergia» spiega Stefano Centanni, professore di malattie respiratorie all’Università degli Studi di Milano «E lo scopo è abituare gradualmente il sistema immunitario a convivere con l’allergene».

Ma quanto è efficace? Come funziona? Abbiamo girato i dubbi più comuni agli esperti.

Allergie: quest’anno mi vaccino

Se i soliti farmaci non riescono a fermare starnuti a raffica e occhi rossi prova l’immunoterapia. Ma non aspettare che arrivino i pollini. La cura è da iniziare a novembre o dicembre

Sono circa sette milioni gli allergici in Italia. E la metà continua ad avere raffreddore, congiuntivite e fiato corto anche quando prende i farmaci. In casi simili, una soluzione potrebbe essere l’immunoterapia iposensibilizzante, più nota come vaccino.

L'immunoterapia iposensibilizzante

Per quanto tempo va seguita la cura?

La terapia dura tre anni. E il dosaggio va calibrato man mano, aumentandone gradualmente le dosi. Questo è fondamentale perché serve per abituare gradualmente il sistema immunitario a tollerare l’allergene.

Quando si sta meglio?

Già nel corso del primo anno si avvertono gli effetti positivi. In caso di rinite, che è il disturbo più frequente, il naso si decongestiona e migliora la respirazione, mentre per chi soffre di congiuntivite, gli occhi sono meno arrossati e pruriginosi.

Vaccino: quando e per chi?

Va bene per tutte le allergie?

Gli effetti migliori si ottengono nei confronti di alcuni pollini, soprattutto graminacee e betulacee, e quando a scatenare le crisi allergiche sono gli acari dermatofagoidi, quelli più diffusi. Insieme questi due gruppi di allergeni sono responsabili degli attacchi in due casi su tre. Il vaccino ha invece una scarsa efficacia contro l’allergia al pelo di cane e di gatto.

È indicato per i bambini?

Sì, certo. Anzi, i risultati migliori si ottengono nella fascia d’età tra i 5 e i 20 anni. Perché di solito bimbi e ragazzi sono intolleranti a un solo allergene. Gli adulti, invece, soffrono spesso di più allergie in contemporanea. E questo rende difficile il trattamento col vaccino.

Immunoterapia e medicinali antiallergici

Quando si ricorre al vaccino si interrompono le altre cure?

No, sarebbe un grave errore. L’accoppiata immunoterapia e medicinali antiallergici ha un’efficacia provata ormai da molti studi. In pratica, i farmaci spengono lo stato infiammatorio che si crea in caso di allergia. In questo modo, spianano la strada al vaccino che riesce ad alzare ancora di più la tolleranza del sistema immunitario nei confronti dei pollini e degli acari.

Il vaccino contro le allergie funziona sempre?

Nella maggioranza dei casi. Questo però non significa che si guarisca completamente. Oggi i dati dicono che, in otto casi su dieci, al termine dei tre anni di cura è possibile tenere sotto controllo i sintomi solo con una terapia di mantenimento a base di farmaci antiallergici a basso dosaggio. A patto di seguire scrupolosamente le indicazioni mediche.

Dà effetti collaterali?

Di solito no. Chi sceglie l’iniezione talvolta nota un leggero arrossamento nella zona, che passa nell’arco di qualche ora. In una minoranza di vaccinati, invece, si può scatenare una crisi allergica. Con gonfiore e prurito nel caso dell’immunoterapia per via iniettiva. Oppure disturbi respiratori nel caso delle altre formulazioni. Non è grave. Ma è necessario parlarne con lo specialista. E assumere un farmaco antiallergico.

Il vaccino omeopatico

Se sei allergica a più sostanze (pollini di piante diverse, ma anche acari o pelo di gatto) ti conviene puntare sul vaccino omeopatico. In gocce o granuli è fatto con le sostanze che ti creano problemi, ma estremamente diluite, secondo i principi dell’omeopatia.

«Le basse concentrazioni agiscono non solo sulle cellule che producono gli anticorpi ma anche su quelle che regolano l’intero sistema immunitario, garantendo così una copertura più ampia» spiega Attilio Speciani, allergologo e immunologo esperto di terapie naturali «Questa terapia permette un approccio personalizzato e senza effetti collaterali».

Quando si inizia

«Chi è allergico ai pollini deve cominciare uno o due mesi prima del periodo critico, con una dose per esempio di cinque granuli una-due volte a settimana» dice l’esperto «Ma il vaccino agisce anche in contemporanea con la pollinazione. E si può prendere sino alla fine della stagione» spiega l’esperto.

Quanto è efficace  

«Aumentando la tolleranza ai pollini, i rimedi omeopatici alleviano i sintomi e distanziano le crisi di asma o rinite» dice il dottor Speciani.

I rimedi omeopatici anti crisi allergica

Come prevenzione e per le forme lievi Pollensì (Boiron) è formato da un mix di pollini e altri allergeni comuni. È una sorta di vaccino che si acquista già pronto in farmacia e che funziona sia per limitare le crisi allergiche sia per attenuarle. Come prevenzione si prendono 5 granuli un paio di volte alla settimana. Durante la fase acuta, 3 granuli due o più volte al giorno.

Contro rinite e congiuntivite

Histaminum 30 CH aiuta a controllare le reazioni allergiche nei periodi di massima pollinazione. Tienilo in casa e prendine 3 granuli, 3 o più volte al giorno.

Per migliorare il respiro  

L’olio di perilla è un efficace antinfiammatorio naturale utile se hai anche l’asma. Prendine 2 perle al mattino da quando inizia la stagione critica, e aumenta a 4 se vai in zone con molti pollini.

Se hai anche l’orticaria

L’omogenato di uova di quaglia Ovix (Guna) è un integratore della tradizione giapponese con effetti confermati scientificamente: inibisce la liberazione di istamina, la sostanza responsabile delle crisi. Le dosi: come prevenzione 1-3 compresse al giorno, da aumentare a 6 durante le crisi.

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