Bruxismo

Bruxismo: che cos’è e come risolverlo

  • 03 11 2015

Bruxismo, dal greco brùko indica letteralmente "digrignare i denti". A lungo andare, si danneggiano i denti e i muscoli facciali. La soluzione consiste nell'uso del bite, una mascherina che aiuta a controllare i movimenti inconsapevoli della mascella

Serrare e digrignare i denti durante il riposo notturno è piuttosto frequente: il  fenomeno indica uno stato di forte nervosismo, spesso inconsapevole. E’ un modo del tutto involontario per scaricare le tensioni accumulate durante il  giorno. In medicina odontoiatrica, il termine corretto è bruxismo.

E’ stato osservato che il fenomeno aumenta di frequenza e intensità all’aumentare del livello di stress, sempre senza che la persona se ne accorga.

Le cause
Molteplici sono i fattori che scatenano il bruxismo: alcune sono di natura odontoiatrica, come l’imperfetto posizionamento reciproco delle due arcate dentali o l’assunzione di posizioni mandibolari scorrette. Le cause più frequenti però riguardano la sfera emotiva (stress, ansia, frustrazione, tensione, competitività).

Chi colpisce
In genere ne sono vittima gli adulti, ma neppure i bambini ne sono risparmiati, sempre più coinvolti dalla velocità dei tempi e da giochi iper-tecnologici, come i videogiochi, che impongono uno stato di perenne alta tensione.

Come ci si accorge di soffrire di bruximo
A causa della visibile usura dei denti, fino all’arrivo di piccole fratture. Ciò dipende dalla forza generata dai movimenti indotti dal bruxismo, che può essere veramente notevole: si può arrivare a forze decisamente superiori (da tre a dieci volte) a quelle esercitate durante la masticazione.
I soggetti accusano inoltre dolori alla mascella e ai muscoli della faccia subito dopo il risveglio mattutino.

Danni ai denti
Il bruxismo può creare seri danni all’apparato dentale: oltre all’usura, può aumentare la sensibilità dei denti, a causa dello sfregamento. A lungo termine, il bruxismo può anche provocare delle modificazioni nell‘aspetto della dentatura; infatti l’usura dei denti (che negli anni tendono ad accorciarsi) e gli altri danni da essi subiti danno luogo a sgradevoli inestetismi; col passare degli anni, la muscolatura facciale, molto sollecitata, dà luogo a fenomeni di ipertrofia modificando l’aspetto della mascella. Alla lunga inoltre i soggetti affetti da bruxismo possono avvertire affaticamento dei muscoli della faccia, dolori alla testa, al collo e alle orecchie.

Interazioni con la vita quotidiana
Il bruxismo disturba il sonno ed inficia fortemente lo stato di benessere delle ore diurne.
Un sonno di durata ridotta o di qualità scarsa, quale quello dei bruxisti, è causa di sonnolenza diurna, di ridotte performance, di aumentata irritabilità e di cattivo umore.

Nello sport, lo sforzo fisico, lo stress e la ricerca della massima concentrazione portano spesso lo sportivo a stringere i denti in maniera esasperata, con un conseguente dispendio di energie e un irrigidimento della muscolatura che va a compromettere la prestazione, senza contare i danni che a lungo andare subiscono i denti.

Soluzioni per il bruxismo
Il bite è l’unico mezzo di difesa per proteggersi dal bruxismo, sia se questo colpisce gli sportivi sia le persone durante il sonno notturno.

Non essendo ancora nota la causa esatta del bruxismo, non esiste attualmente alcuna cura o terapia farmacologica efficace. Anche l’utilizzo di benzodiazepine e di altri farmaci attivi a livello del sistema nervoso centrale si è rivelato inefficace. Sono stati anche condotti studi sull’impiego di agenti dopaminergici (L-dopa), che sono alla base della terapia del morbo di Parkinson, ma sono stati subito interrotti a causa dei pesanti effetti collaterali.

L’unica possibilità di trattamento del bruxismo è la prevenzione dei danni che esso provoca all’apparato dentale e a quello muscolo-scheletrico mediante l’utilizzo di un bite, da portare di notte, ma anche di giorno se si è soggetti a bruxismo diurno (sportivi etc.). Il bite è un dispositivo orale, in grado di creare una barriera protettiva tra le due arcate dei denti e di mantenere l’articolazione in posizione di riposo, rilassando così le fasce muscolari.

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