In difesa dei carboidrati

  • 27 02 2012

Non demonizziamo del tutto i carboidrati: sono essenziali al funzionamento del corpo. Basta consumare quelli buoni nelle quantità corrette. Scopriamo come

I nemici numero uno delle diete più in voga sono i carboidrati; di questi tempi se ci si lascia scappare che fanno ancora parte del menu domestico si rischia di finire addidati come le streghe ai tempi dell’Inquisizione. Abbiamo deciso, dunque, di approfondire la questione.
Una prima precisazione essenziale è che ce ne sono di buoni e di cattivi, ed una seconda, altrettanto essenziale, è che sono cruciali per il funzionamento del nostro corpo perchè forniscono la “benzina” che gli serve per funzionare.  I “Carboidrati” quindi non sono così maligni come ci vogliono far credere.
Da un punto di vista nutrizionale, qual è la differenza tra un panino con pane bianco e uno con pane integrale; un piatto di patatine fritte e una insalata con spinaci, pomodori, carote e fagioli? Non che alcuni hanno carboidrati e altri no, tutti i piatti elencati li hanno, la differenza è che alcuni contengono quelli “buoni” e altri di quelli “cattivi”.

La buona notizia è che è relativamente facile sapere dove sono i carboidrati buoni e dove quelli cattivi.
Il criterio principale è la ricchezza in fibre – che permettono un assorbimento lento e non causano l’innalzamento del livello di zucchero nel sangue – per cui più un alimento ha fibre migliori sono i suoi carboidrati. E quindi cibi integrali, frutta, verdura, etc.
Sono da evitare i cibi che sono molto processati perchè perdono le fibre – e quindi pane bianco, riso bianco, etc – e gli alimenti (nel termine includiamo le bevande) ricchi di zuccheri, e raffinati – che portano un immediato pieno di energia in forma di glucosio, il che è utile solo se ne ha effettivamente bisogno, come nel caso degli sportivi in vista di una competizione per esempio ma non per i comuni mortali in condizioni “normali”.
Qual è il responso quindi?
E’ sbagliato dire in termini assoluti che i carboidrati fanno male, in primis perchè sono essenziali per il nostro funzionamento; per cui eliminarli tout court dall’alimentazione è tutto meno che saggio.
Ugualmente è indubbio che esistono tipi di carboidrati che non sono così salutari ed alcuni alimenti ne sono ricchi, ed – ahinoi – pasta, pizza, pane bianco, patate & co. rientrano nella categoria, per cui vanno consumati con adeguata accortezza.

Secondo il National Academies Institute of Medicine americano una dieta equilibrata che soddisfa in modo sano i bisogni del corpo deve essere così strutturata:
Tra il 45 e il 65% delle calorie deve provenire dai carboidrati, dal 20 al 35% dai grassi e dal 10 al 35% dalle proteine.

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