Dalla Harvard Medical School di Boston arriva la notizia che l'abbronzatura potrebbe creare addirittura dipendenza: stimolando la produzione di endorfina, l'ormone del piacere, nell'organismo infatti si scatena una reazione per la quale si tende a voler stare sempre più al sole e a volersi vedere sempre più scure.
Il sole fa molto bene perché è una grandissima risorsa di vitamina D ma, se preso in dosi eccessive, oltre ad invecchiare precocemente, potrebbe anche fare molto male. Ecco perché occorre fare attenzione, utilizzare gli schermi protettivi adatti al nostro fototipo di pelle e aiutarsi con l'alimentazione.
Esistono molti cibi che ci vengono incontro e, se assunti con costanza (da almeno 30 giorni prima dell'esposizione solare) possono addirittura favorire quel colorito caramellato che tanto amiamo.
Un valido aiuto arriva, come ben sappiamo, dal beta-carotene contenuto in molti ortaggi e frutti come albicocche, melone, anguria, zucca e carote. Queste ultime sarebbe meglio mangiarle cotte e condite con un filo d'olio d'oliva, perché solo in questo modo il beta-carotene, di cui sono ricche, risulta pienamente disponibile.