Lavoro o ricerca del lavoro, figli da portare a scuola, genitori e nonni da accudire, fare la spesa, pagare bollette e multe, fare il possibile per rendere la propria casa un ambiente confortevole o almeno praticabile, il tutto allegramente intervellato da incessanti telefonate, sms, email e videochiamate. Ogni mattina una donna si sveglia e sa che dovrà correre contro il tempo per riuscire a fare tutte queste cose, per rispondere a questi 'stimoli esterni', possibilmente con un convincente sorriso stampato in volto. Quello che noi definiamo stress, non è altro che la risposta agli stimoli esterni, ed è qualcosa di positivo perché attiva il corpo, la mente, e permette di portare a termine tutti i compiti che una persona deve svolgere quotidianamente. Lo stress diventa negativo quando c'è uno scarto tra la richiesta dall'esterno e la nostra capacità di farvi fronte, e si verifica soprattutto quando gli eventi si protraggono nel tempo o hanno un effetto che si protrae nel tempo, ad esempio in caso di malattia o perdita di una persona cara, o in seguito a continue ed eccessive richieste lavorative. A parlarne con Donna Moderna è Valentina Roccati, psicologa e psicoterapeuta presso l'Ente Ospedaliero Ospedali Galliera di Genova.