La dieta Chenot

  • 13 04 2012

Regole ferree di educazione alimentare per questa dieta che insegna a conoscere meglio il proprio organismo.

Prende il nome dal suo inventore, Henry Chenot (1943), medico catalano ma francese d’adozione, esperto di medicina cinese, di naturopatia, fitoterapia e cronobiologia. Chenot ha messo a punto la dieta tenendo conto, in pieno spirito orientale, non solo dell’aspetto fisico dei pazienti, ma anche di quello psicologico.
Secondo Chenot, è importante che chi si metta a dieta impari a conoscere il proprio organismo e i propri bisogni energetici, in modo da saperli gestire al meglio anche attraverso l’alimentazione. Chenot sostiene che ogni individuo nasce con un patrimonio genetico particolare che lo rende predisposto a determinate affezioni; attraverso l’identificazione del terreno di origine è possibile stabilire i disequilibri interni.
Chenot osserva i vari pazienti dividendo il loro terreno in:
alcalino ossidante (dal carattere gioviale e socievole, tendenzialmente con problemi circolatori e cardiaci)
acido ossidante (da carattere rancoroso e collerico, tendenzialmente carnivoro con problemi digestivi ed epatici);
alcalino riduttore (dall’espressione triste, sempre stanco, con problemi all’intestino crasso e di ritenzione idrica);
acido riduttore (dal carattere irrequieto, con problemi di artrosi e calcoli).

In più, esamina 9 zone del viso per avere indicazioni sugli organi più deboli. Ottenute queste informazioni, viene elaborata una dieta individuale specifica.

Secondo Chenot, oltre agli errori alimentari che ogni persona compie in base al proprio terreno, esistono quelli dovuti alla civiltà del benessere, ad esempio si mangia troppa carne e poco pesce, si preferiscono i grassi vegetali a quelli animali, e si usano zuccheri sempre più raffinati.

Le indicazioni generali di Chenot sono quelle di:
– tener conto delle corrette combinazioni alimentari;

– usare integratori come il germe di grano e il lievito di birra;
– mangiare la frutta prima dei pasti;

– evitare di consumare cibi e bevande troppo caldi o freddi;
– non abusare di sale e preferire quello marino;

– mangIare lentamente e usare pentole per la cottura senza grassi;
– non bere durante i pasti;
– consumare un pasto serale leggero.
Di solito la dieta Chenot viene fatta seguire solo per poco tempo, altrimenti comporta le carenze nutrizionali di ferro, calcio, zinco, vitamina B12, vitamina D  e proteine nobili.
La dieta deve essere osservata strettamente per 21 giorni.
Pro: insegna ad ognuno a conoscersi più a fondo
Contro: non è una dieta fai da te, ma deve essere seguita sotto lo stretto controllo di uno specialista, in quanto è molto complessa e richiede grande determinazione.
Indicata in caso di: disturbi a stomaco e intestino, ansia, depressione, stanchezza generale.

Riproduzione riservata