Dieta dissociata, come funziona

La dieta dissociata è uno dei regimi alimentari più seguiti, e non solo dalle donne. Tra i suoi vantaggi, troviamo: semplicità, rapidità nel comporre i menu e benefici per chi soffre di digestione lenta o gonfiori addominali.

In sintesi, la dieta dissociata prevede, appunto, la "dissociazione" dei diversi alimenti. Dunque, no ai carboidrati insieme alle proteine e no a diversi tipi di carboidrati (pane e pasta) o proteine (carne e formaggio, per esempio) assunti nello stesso pasto.

Inoltre, questo tipo di dieta pone attenzione anche all'orario in cui vengono consumati i cibi: ai carboidrati è riservata la fascia mattutina (fino al primo pomeriggio) mentre il pasto serale è dedicato alle proteine. Il rischio di questo tipo di dieta è la monotonia, da aggirare variando sia i primi piatti sia la tipologia di proteine servite a cena.

Dieta dissociata: come funziona

La dieta dissociata è forse la più semplice da seguire. Questo regime alimentare pone l'attenzione sugli abbinamenti tra i diversi cibi e l'orario dei pasti. Ideale per le pigre e per chi ha problemi digestivi

 

La dieta dissociata è probabilmente la più seguita, proprio grazie alla semplicità dei menu proposti. Ma non solo, il suo principio ruota attorno alla combinazione tra i diversi alimenti: mai proteine con carboidrati, né diversi tipi di proteine insieme. Vietati anche il pane e le patate insieme alla pasta…La dieta dissociata può aiutare a risolvere alcuni problemi di tipo digestivo o derivanti dal meteorismo (gonfiore addominale), l’importante è non essere monotoni e variare il più possibile il menu settimanale

Digestione difficile e gonfiori

Gli abbinamenti giusti

La dieta dissociata può essere la soluzione ideale per chi soffre di digestione lenta e problemi di gonfiore addominale. Spesso, in questi casi, si trae giovamento dal consumo esclusivo di un certo tipo di alimento (carboidrati o proteine) a pranzo o a cena.

Alcuni abbinamenti risultano, infatti, indigesti se assunti nello stesso pasto: per esempio, formaggio e carne. In linea di massima, al di là della dieta dissociata, non si dovrebbero mai “mischiare” proteine differenti in un’unica pietanza, per garantire una corretta digestione.

Inoltre, la dieta dissociata prevede il consumo di frutta come spuntino e non alla fine del pasto. Questo accorgimento, sebbene non cambi nulla a livello di apporto nutrizionale, può aiutare chi soffre di fermentazione intestinale e meteorismo.

Carboidrati a colazione e a pranzo

Amidi e verdure a pranzo

La dieta dissociata prevede, dunque, la separazione di amidi, proteine e grassi. Inoltre, si tiene conto di un intervallo di tempo necessario alla digestione di ogni tipologia di nutriente che si attesta attorno alle 4 ore (interrotto soltanto dallo spuntino a base di frutta).

I carboidrati (preferibilmente integrali) vanno consumati, quindi, solo a colazione e a pranzo. Un esempio di menu per la dieta dissociata: cereali e latte (o yogurt) a colazione e pasta (o riso) con verdure (non legumi né patate) a pranzo.

Questo tipo di alimentazione aiuta anche chi soffre di stitichezza o acidità. Infine, i carboidrati vengono digeriti in un “ambiente” basico e, dunque, ne andrebbe evitato il consumo insieme ad alimenti acidi.

Proteine e verdura a cena

Variare le fonti proteiche

Se i carboidrati sono riservati alla prima parte della giornata, la dieta dissociata prevede una cena a base di proteine e verdure. Quindi, sì a: carne, pesce, formaggi, uova, tofu, konjac…Ma facendo attenzione a non unire tipologie diverse di proteine in un solo piatto né consumando il formaggio come “dessert” a fine cena.

Per dimagrire, senza portare il colesterolo LDL (cattivo) alle stelle, è bene puntare comunque su carni bianche, tanto pesce al vapore, frittate al forno e proteine vegetali come il tofu o il konjac (sotto forma di spaghetti shirataki, può anche soddisfare il bisogno serale di “primo”).

No a pane e pasta insieme

Un solo carboidrato alla volta

Anche se la dieta dissociata prevede un primo piatto e verdure a pranzo, ciò non significa che le porzioni di pasta o di riso possano essere “infinite”, così come non sono previsti pane e patate insieme alla pastasciutta o al risotto.

La porzione di amidi dovrebbe comunque mantenersi moderata, benché non misera. Indicativamente, 70-80 grammi di pasta o riso integrali con tante verdure costituiscono un ottimo pasto dissociato e salutare.

Frutta come spuntino

Un frutto come spezzafame

La dieta dissociata prevede il consumo di un paio di frutti al giorno ma lontani dal pasto. I nutrizionisti hanno dimostrato come l’assunzione di frutta dopo il pasto sia comunque benefica, se non si considerano i processi di fermentazione per alcuni più accentuati e fastidiosi.

La dieta dissociata considera la frutta come salutare spezzafame, da consumare come spuntino e a merenda. Per non annoiarsi, si può alternare il consumo di un frutto intero (compresa la buccia, ricca di fibra) a gustosi e idratanti smoothies preparati con acqua e non zuccherati.

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