Se cambiare punto di vista è l'approccio migliore per portare a termine una dieta, nella pratica quali sono i comportamenti da adottare?

Secondo il Diet Coach Malipiero, il primo comportamento da seguire è quello di pensare ad obiettivi realistici: pensare cioè a step successivi di conquista. "Se infatti penso subito al decimo gradino e sono al primo, mi scoraggerò in fretta, perché vedo la meta lontana e faticosa da raggiungere. La strategia giusta è quella quindi di guardare al secondo gradino, raggiunto il quale, la motivazione salirà e potrò guardare anche al quarto gradino, e così via"

Tradotto in regola: andare per gradi realisticamente.

Come fare per dimagrire con motivazione?

  • 14 05 2016

Guida motivazionale a mangiar sano per restare in forma

Essere a dieta non è una passeggiata: comporta impegno e sacrificio (calorico), e soprattutto la sola idea di “mangiare con restrizione” può stancare prima ancora di cimentarsi nella dieta. Che fare allora per trovare la motivazione nel perseguire una dieta?

Ci sarà pure una strategia che permetta di raggiungere la determinazione utile a portare a termine una dieta.

Lo abbiamo chiesto al Diet Coach Fabrizio Malipiero, dietista a Bologna, che ci ha fornito consigli utili per essere motivati a perdere peso senza soffrire.

Intervista a Debora Conti, la coach che ha ideato il metodo per per ottenere il Giusto Peso Per Sempre, cambiando la propria mente

La dieta non è una privazione ma un mangiare sano

«La determinazione la si raggiunge innanzitutto cambiando approccio alla dieta stessa: invece di pensare alla “dieta” in quanto sacrificio e privazione, si suggerisce di tradurla in “nuovo comportamento alimentare consapevole”  – sostiene il diet coach Fabrizio Malipiero – Dovrebbe trattarsi di un cambiamento del mio stile di vita e dell’approccio psicologico e comportamentale che ho avuto fino ad ora».

Cambiare punto di vista, dunque. È come se si dovesse dire a se stessi: «non ho più bisogno di diete restrittive, di diete da fame, di contare calorie su calorie e di andare in giro con la bilancia pesa alimenti. Devo IMPARARE (maiuscolo voluto) ad organizzarmi con piccole e semplici regole».

L’unione fa la forza dice il proverbio. E in fatto di dieta si può tradurre nel non seguire un regime dietetico da soli, ma coinvolgere le persone più care e che ci stanno vicino: le amiche, il partner, i colleghi più collaborativi ecc.

A fini dietetici – motivazionali, «è anche importante mangiare in compagnia, apparecchiare sempre e comunque la tavola anche se si è soli, e utilizzare piatti di dimensioni più piccole (l’occhio inganna). Finito di mangiare poi, è consigliabile alzarsi da tavola e proseguire le chiacchiere in salotto».

In pratica, i famosi rimedi (e piatti) della nonna, che bisognerebbe riscoprire.

Per far funzionare una dieta, ogni tanto è bene concedersi qualche strappo alla regola senza sentirsi in colpa, perché anche la trasgressione alimentare fa parte di uno stile di vita sano e armonioso.

«L’importante è che sia inserito in un regime alimentare equilibrato – prosegue l’esperto – Lo strappo dunque andrà compensato e ribilanciato da una giornata alimentare più leggera o più ‘movimentata’, cioè non sedentaria. E così si vivrà bene e non si vedrà più la dieta come “regime totalitario” monotematico e restrittivo».

Ci avete fatto caso che in tutti i menu dietetici 6 giorni sono a ‘regime’ e il settimo è libero?

Per portare a termine una dieta con successo, è bene «affiancare sempre ad una rieducazione alimentare anche un regolare movimento fisico, inteso anche come una semplice camminata giornaliera, fare le scale a piedi, scendere alla fermata dell’autobus successiva alla propria, cioè lo sfruttare ogni occasione per utilizzare la nostra “macchina” interna. E possibilmente all’aria aperta. Questo fa salire la motivazione» dice l’esperto in motivazione comportamentista alimentare, il dottor Malipiero.

In pratica, non occorre sudare ore e ore in palestra, ma aumentare i livelli di movimento all’interno della propria giornata anche attraverso le attività più semplici.

Ma alla fine la domanda delle domande in fatto di motivazione alla dieta è la seguente: è tutta una questione di testa?

«Molto deriva proprio dalla testa, cioè da noi e da ciò che vuole il nostro inconscio – sostiene il diet coach – Chi vuole fa, chi non vuole non fa. Spesso ci inventiamo mille scuse e ci prendiamo in giro da soli quando ci raccontiamo che non possiamo, per esempio, bere acqua regolarmente perché ci dimentichiamo o perché non abbiamo un minuto di tempo in ufficio. Finché ci racconteremo che NON abbiamo tempo, questo tempo non lo troveremo mai! Non a caso, chissà perché, quando si tratta di comprare un paio di scarpe trendy, troviamo miracolosamente più di un paio di ore per andare a fare shopping» conclude ironicamente il diet coach Fabrizio Malipiero, dietista e farmacista a Bologna.

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