"Sono sempre a dieta e non riesco a dimagrire". Il dietista ci spiega come evitare la trappola della dieta perenne. Per raggiungere i risultati sperati senza rinunce né danni alla salute. E non essere a dieta tutta la vita. Grazie all'alimentazione consapevole

Obiettivo dieta? Sì, ma non per tutta la vita!

  • 17 10 2012

Come imparare ad alimentarsi in modo sano per dimagrire mangiando

Si può dimagrire, inoltre, cambiando la propria consapevolezza di se stesse e del proprio corpo. “Se mi penso magra, inizio a comportarmi da tale…”

Intervista al cuoco ricercatore Marco Bianchi sul mangiare sano e leggero. È diplomato in Tecnico di Ricerca Biochimica ed è divulgatore e consulente scientifico per Fondazione Umberto Veronesi, ed ha la passione per la cucina.

“Sono sempre a dieta, ma il peso rimane quello”. Per non parlare dell’umore che scende e dei centimetri che invece non scendono. Se ti riconosci in questo quadro, probabilmente sei caduta nella trappola del dieting, espressione con cui i nutrizionisti indicano il fenomeno della dieta perenne, senza risultati soddisfacenti, aggiungiamo noi.

Ne parliamo con il dietista Fabrizio Malipiero che in occasione del convegno “Alimentazione e attività motoria in una società inconsapevole” in programma a Rimini il 20 ottobre 2012, illustrerà le insidie di scelte dietetiche non consapevoli, appunto.

In anteprima per noi l’esperto in nutrizione ci fornisce alcuni consigli dietetici per essere in forma senza rinunce e danni alla salute.

“Quanta gente c’è che vorrebbe perdere peso con la stessa velocità con la quale cambia abito? – esordisce il dottor Malipiero – Tanta, se si pensa che più della metà degli Italiani (56%) ha dichiarato di essere a dieta (fonte Eurispes). Il punto è che di questa percentuale non tutti seguono un’alimentazione equilibrata: molti, per la fretta di voler (e dover) dimagrire, ricorrono a diete fai da te o improvvisate che poi abbandonano come un abito usato.

È una dichiarazione un po’ forte da dire, ma per la salute dei cittadini va denunciato che spesso si ha un unico obiettivo: perdere chili a tutti i costi, senza sapere se è meglio perdere chili o centimetri, cioè volume (il grasso si misura soprattutto in circonferenze!”.

Il compito del nutrizionista e dietologo è proprio quello di insegnare a capire quali sono le abitudini alimentari migliori per noi; e, in caso di peso in eccesso, stabilire la giusta strategia che non comporti danni alla salute.

No alle rinunce né agli obiettivi irraggiungibili

Gli errori di chi è spesso a dieta (senza criterio)

La confusione e l’ossessione sugli obiettivi da perseguire generano il calvario delle diete delle rinunce, diete brevi e spesso sbilanciate.

“Spesso ci si pone obiettivi troppo lontani da  raggiungere subito – sostiene il dietista Malipiero – la conseguenza è  che l’autostima decresce, il senso di fallimento aumenta e si cambia  tipo di dieta”.

Tutto ciò si chiama dieting, sindrome da dieta perenne.

Da ricordare

Ogni volta che si cambia dieta, il metabolismo farà via via sempre più resistenza al dimagrimento.

Le conseguenze del dieting, dieta perenne

Con il passare del tempo le conseguenze del dieting (essere sempre a dieta) saranno:
1. alimentazione compulsiva fino a veri e propri disturbi del comportamento alimentare.
2. graduale sovrappeso fino all’obesità con le note e gravi conseguenze patologiche.

Enunciate così, le conseguenze fanno un po’ paura, ma cerchiamo di spiegare meglio che cosa vuol cire:

“Non vedere i risultati sperati, seguendo una dieta sbilianciata e fatta di rinunce porta mortificazione e senso di fallimento – spiega l’esperto. Così si riprende a mangiare, come prima e più di prima.

Si riprende il peso e si cerca il miracolo in un’altra dieta allettante, senza risultati e si riprende il giro. Ecco che il corpo subisce variazioni di peso e larghezza (sindrome dello yo-yo), si sballa il metabolismo e diventa difficile poi dimagrire davvero in modo stabile.

In definitiva, il fai-da-te non aiuta a dimagrire, dal momento che spesso non si sa bene cosa fare per dimagrire in modo salutare (porzioni, calorie, cibi…). Naturalmente parliamo di casi di sovrappeso e non di 2-3 kg da smaltire.

La sindrome dello yo yo

Perché seguendo diete sbagliate, cambiandole spesso, si verifica la sindrome dello yo yo?

“Il motivo dipende dal fatto che si sballa il metabolismo – risponde il dietista – se deprivo il corpo di sostanze nutritive, questo poi le ricerca ingerendole in grande quantità. Mangiando poco e male, il nostro organismo cerca di difendersi abbassando i suoi consumi di energia. Le diete più comuni inoltre suddividono i cibi in cibi permessi e cibi vietati: più vieto un cibo più lo ricerco e, nella mia testa…diventa buono!

Poi entrano in gioco gli ormoni del buonumore (serotonina e dopamina), i quali, durante le privazioni si abbassano. Per ripristinarli, l’organismo ricerca tre semplici ingredienti, cioè zucchero, sale e grassi, un trinomio che eccita le nostre papille gustative fino al nostro cervello, creando un senso di dipendenza”.

Guarda caso, i tre ingredienti dei quali sentiamo il richiamo, in seguito a privazioni, si trovano in tutto il cibo poco sano…

Suggerimenti per non essere sempre a dieta

Suggerimenti per evitare di cadere nella trappola della dieta perenne

– Dimenticarsi la parola “vietare“: va bene invece quella di “sospendere” alcuni cibi;

– per aumentare la motivazione di perdere peso, va bene iniziare con un programma alimentare più sbilanciato a favore delle proteine. Serve a perdere i fretta quei 3-4 chili che fanno bene all’umore;

– successivamente, seguito da un bravo dietista, bisogna recuperare un’alimentazione che non mortifichi e che faccia imparare nuove abitudini, abitudini che una volta diventate tali, non saranno più vissute come pesanti.

– è importante compensare giornate più “voluttuose” con giornate più leggere e con maggiore attività fisica, ma soprattutto un bravo esperto in nutrizione, ti fa riappropriare di una grande consapevolezza, cioè che chi ha volontà si impegna.

In pratica, le regole per restare in forma:

– seguire le tre A: Alimentazione sana, Attività fisica, Ambiente;
– mangiare cibo vero e dare preferenza al cibo che “va a male” (limitare cioè il consumo di cibo con troppi conservanti, tra cui sale e zucchero)
evitare alimenti che contengono sciroppo di glucosio (fortementeiperglicemiz zante);
– evitare cibi confezionati con più di 5 ingredienti per etichetta;
– mangiare carne di animali che a loro volta hanno mangiato bene
– scegliere oli spremuti a freddo e cereali macinati a pietra
– usare piatti e bicchieri più piccoli
– vale sempre la regole di fare colazione da re, pranzare da principi, cenare da poveri
– e di tanto in tanto, una buona trasgressione alle regole, fa solo bene!

Infine ricordarsi che per seguire una dieta con soddisfazione, e raggiungere i risultati  sperati, ricordarsi che il cambiamento (perché assumere nuove abitudini  alimentari comporta un cambiamento) va fatto a piccoli passi.

“Al raggiungimento del primo obiettivo, ricompensiamoci – conclude il dietista Malipiero – e così via, supportati da una tabella di marcia non mortificante”.

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