Buone amanti sono egoiste

Per essere buone amanti bisogna essere (un po’) egoiste, lo dice la scienza

La qualità indispensabile per un buon amante è dedicarsi al piacere del partner? Sbagliato. Meglio un po’ di sano egoismo

Cosa rispondereste alla domanda: “Quali sono le qualità di un buon amante?

Probabilmente: “Dedicarsi con passione ai desideri e al piacere del partner”. Immagino che quindi potreste rimanere stupite se la risposta fosse: “Concentrarsi su sé stesse”. Essere egoiste, insomma, almeno un po’.

La ricerca 

In effetti, sono rimasti stupiti anche i professori della Kwantlen Polytechnic University di Vancouver, quando hanno visto i risultati di una ricerca che avevano condotto proprio per dimostrare che gli amanti con una vita sessuale più appagante – e con partner più appagati – fossero quelli più altruisti e, invece, hanno scoperto il contrario.

Lo studio – Emerging Adulthood: An  Age of Sexual Experimentation or Sexual Self-Focus? – ha coinvolto 60 coppie, metà sopra e metà sotto i 30 anni, che hanno risposto a domande riguardo il perché fanno sesso e la felicità – o meno – della propria vita sessuale.

I risultati

Ebbene, le risposte hanno evidenziato che chi a letto sa lottare (pacificamente) per saziare i propri appetiti e fa sesso come, quando e perché ne ha voglia – e non per abitudine o soltanto per esaudire i desideri del partner – è più soddisfatto sessualmente. Non solo: soddisfa anche di più.

Infatti, come fanno notare i ricercatori: “Quando uno dei due partner diminuisce il focus su sé stesso e sui propri bisogni, diminuisce anche la soddisfazione dell’altro partner” e, in generale, della coppia.

Meglio un amante generoso o un amante egoista?

Ora viene da chiedersi: perché? Non sognamo tutte un amante generoso, che si offra senza nulla chiedere al nostro piacere?

Certo che sì, ma, forse, per rispondere bisogna guardare dall’altro lato della medaglia, alla parte costruttiva del concentrasi su se stesse.

Essere egoiste, in questo senso, vuol dire saper esprimere pienamente la nostra personalità e i nostri desideri – la nostra essenza – e saperli rincorrere, rivendicando un diritto al piacere e alla felicità che non può esserci dato da altri se non da noi stesse. Perché lo meritiamo.

Di conseguenza, imparare questo tipo di egoismo renderà una persona ben consapevole del proprio valore, sicura di sé, propositiva, che coinvolgerà l’altra metà della coppia nelle proprie fantasie erotiche, nei propri giochi e nelle proprie emozioni. All’atto pratico: si tratta di due individui che insieme fanno un sesso più passionale, dinamico e divertente, che si travolgono a vicenda nel proprio viaggio verso il piacere.

Piacere: diritto e dovere

Ovviamente, questo non vuol dire ignorare i desideri e i bisogni del partner: semplicemente non anteporli ai nostri, ogni volta.

E poi, siamo sincere: a lungo andare un partner che abbia il piacere di qualcun altro come unica priorità – invece che il proprio – potrebbe sembrarci quasi innaturale, quasi privo di voglie e finiremmo con il sentirci meno desiderate. Bisognerebbe – come al solito – equilibrare democraticamente diritti e doveri.

Ma c’è soprattutto una lezione che noi donne in particolare dovremmo imparare sull’egoismo: la chiave per il great sex non è avere una qualche dote da cortigiana, ma imparare a ricevere il piacere con entusiasmo e mai, mai, donarlo per poi usarlo come ricatto d’amore.

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