Innamorarsi a 40 anni

L'entrata nei fatidici "anta" viene vissuta in modo assolutamente personale da donne e uomini. Vi sono coloro che si sentono meno desiderabili, affranti dalla routine e un po' spenti.

Poi, esistono i casi di regressione improvvisa all'età adolescenziale, in cui ci si prendono cotte da teenager, ci si innamora di una persona molto più giovane o si sperimentano all'improvviso nuovi stili di vita che destabilizzano il partner di sempre.

Pare però molto frequente che l'amore vero sbocci o rifiorisca proprio attorno ai 40 anni e che si tratti spesso di relazioni in grado di infondere grandi dosi di autostima, serenità e soddisfazione personale.

Innamorarsi a 40 anni

Trovare o ritrovare l'amore attorno ai fatidici quarant'anni. Non sono poche le donne che si innamorano a quest'età e che sentono di aver finalmente scoperto cosa sia la vera felicità sentimentale

 

Innamorarsi attorno ai 40 anni. Succede a moltissime donne (anche agli uomini) e pare che questo tipo di amori porti con sé dosi elevate di felicità, autostima e soddisfazione. Un nuovo ed entusiasmante modo di considerare l’ingresso negli “anta”: consapevolezza unitamente a un maggior realismo sentimentale fanno bene all’amore. E non è detto che non ci si possa innamorare una seconda volta del proprio marito o compagno, in modo assolutamente nuovo ed esaltante…

L'età della felicità sessuale

Aumento della libido femminile

I 40 anni, dal punto di vista affettivo-sessuale, potrebbero rappresentare una vera e propria rinascita, soprattutto per le donne. Infatti, nell’età che precede il periodo della menopausa avvengono mutamenti ormonali tali da causare un aumento della libido e tutto ciò, che può mostrarsi sotto forma di tensione emotiva e crisi, in realtà sottende il bisogno femminile di avere un rapporto sentimentale e sessuale ancora più intenso.

A tutto ciò si somma una diversa consapevolezza di sé e della vita: spesso si è già diventate mamme se lo si desiderava, si sono sperimentati rapporti di convivenza più o meno duraturi, si può aver raggiunto una certa stabilità lavorativa o aver comunque compreso quali siano i propri desideri profondi di realizzazione.

Ma la vera consapevolezza di questo traguardo potrebbe essere legata ancor più all’aver afferrato l’essenza dell’amore e alla comprensione che si possa godere appieno del presente, accettando anche tutte le “ombre” di un rapporto di coppia, che l’esperienza acquisita ha insegnato essere inevitabili e far parte dell’esistenza di chiunque.

Innamorarsi di nuovo del proprio partner

Una rinascita per la coppia

Innamorarsi a 40 anni…ma del proprio marito o compagno. Può accadere e, quando succede, l‘innamoramento ritrovato rappresenta una vera e propria svolta all’interno della coppia e della vita stessa: ci si sente improvvisamente grati, felici, giovani.

In tutto ciò, l‘intimità fisica e sessuale rappresenta il fulcro delle rinnovate emozioni. Spesso i figli stanno crescendo e hanno superato la fase neonatale, con conseguenti scombussolamenti per la donna e per la relazione. In questi momenti cruciali del rapporto, possono venire alla luce le distanze creatasi in anni, unitamente al sopraggiungere di nuove esigenze da parte di entrambi i partner.

Il modo in cui si reagisce a questo giro di boa, è fondamentale per potersi godere di nuovo l’amore, con il compagno di sempre o attraverso una nuova relazione. È importante chiedersi cosa si desidera davvero e osservare il partner da una prospettiva diversa: iniziare a fare cose nuove insieme, parlarsi di più, dedicare più tempo alla sfera sessuale.

A tal proposito, lo studio internazionale Pfizer Global Study of Sexual Attitudes and Behaviors, ha analizzato un campione di 1.500 uomini e donne. I dati hanno evidenziato che, per gli ultraquarantenni, il sesso è risultato di enorme importanza per più dell’80% degli intervistati.

Come riconquistare le emozioni perdute? Imparando a giocare, conoscendosi di nuovo come se fosse la prima volta, iniziando a non giudicare e a non appiccicare etichette a nuovi interessi o desideri del partner.

E, se succede invece che l’amore esploda nei confronti di un altro, persino le separazioni possono essere vissute come una rinascita a 360°, grazie anche al raggiungimento di una diversa mentalità sociale che fortunatamente tende a non condannare più alcune situazioni affettive “non canoniche”.

Il piacere delle piccole cose

Imparare ad apprezzare i gesti quotidiani

A 20 anni si ha la tendenza a pensare all’amore come a un qualcosa di eclatante, unico, sconvolgente e spesso anche fonte di sofferenza. A 30 anni, invece, scatta il pensiero della “costruzione”: dal nido alla carriera, fino al desiderio di maternità se c’è. A 40 anni, o giù di lì, si ha spesso la capacità di valutare l’amore per quello che è, per il risultato di diverse esperienze (negative e positive) accumulate negli anni.

In questo modo è facile che ad acquisire importanza siano proprio i piccoli gesti quotidiani, quelle gioie impagabili che rendono possibile vivere appieno il presente senza struggersi per il passato o continuando a proiettarsi nel futuro. Un recente sondaggio inglese ha evidenziato che le tenerezze e le attenzioni hanno più valore di ciò che comunemente si pensi e un peso maggiore di gesti eclatanti. Dalla colazione a letto, alla parola inaspettata fino alla capacità di congratularsi e di essere grati l’uno all’altra.

Questa ritrovata leggerezza fa bene all’amore e lo rende duraturo, proprio perché non appesantito da aspettative eccessive.

Voglia di innamorarsi

Una spinta vitale da non sottovalutare

La voglia di innamorarsi dai 40 anni in su, è intatta rispetto ai ventenni. Lo dicono le statistiche e lo conferma anche la scienza. Infatti, secondo diversi studi, ben il 70% di donne e uomini ha dichiarato di essersi innamorato follemente proprio a partire dai 40 anni di età.

Sapersi abbandonare al sentimento e all’emozione, pur rimanendo dolcemente realisti, dà modo di infondere spinte propulsive anche al lavoro e alla realizzazione personale. Si tratta, in sostanza, del saper cogliere lenergia positiva e costruttiva (anche se fugace) dell’innamoramento, spogliandolo da quell’inconscia ricerca di sofferenza che caratterizza l’età più giovane.

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