Macchie sul viso: tutto quello che c’è da sapere su tipologie e trattamenti

Compaiono in genere dopo l'estate, disturbando letteralmente il ricordo di una bella tintarella. Leggi l'intervista al dermatologo

Macchie sul viso: tutto quello che c’è da sapere

Le nostre particolarità ci rendono uniche e speciali e riuscire a valorizzare quelli che noi identifichiamo come difetti può essere un punto di forza da cui far emergere la nostra bellezza, una bellezza che va oltre gli standard. Possiamo accettare le nostre imperfezioni, lavorare per migliorarle quando è possibile, tenendo presente che la perfezione non esiste. E’ difficile ma necessario per stare bene con noi stesse e per imparare ad amarci.

Le imperfezioni più in vista sono spesso quelle che creano disagio e qui parliamo di pelle del viso e di incarnati imperfetti dovuti alle macchie con il nostro esperto dermatologo Antonino di Pietro, fondatore dell’ISPLAD, Società Italiana di Dermoplastica.

“Spesso questo inestetismo non viene tollerato e causa uno stato di sofferenza psicologica nei pazienti che vorrebbero sentirsi a loro agio, guardandosi allo specchio, e invece vivono la presenza di questi inestetismi in modo traumatico”, afferma il dermatologo. 

«Le discromie non rappresentano però un problema insormontabile: la tecnologia ha messo a disposizione dei medici e dei pazienti strumenti di vario genere in grado di migliorare in maniera davvero notevole l’aspetto della pelle e di rendere il colore del viso nuovamente uniforme» 

Macchie sul viso: le tipologie

Cloasma

La prima tipologia di macchia di cui parliamo è il cloasma, cioè una macchia di colore grigio-marrone che compare in genere sugli zigomi, sulla fronte e sul labbro superiore. E’ prevalente nelle donne, soprattutto tra quelle con la carnagione scura, ed è determinato da fattori ormonali che interferiscono sulla compattezza della carnagione.

Lentigo solari o senili

Vi sono poi le cosiddette lentigo solari o senili: esse si presentano come chiazze di varia grandezza. Sono discromie ruvide e brune, si formano perché dopo i quaranta anni il ricambio cellulare rallenta e la melanina si accumula nelle parti del corpo che più sono esposte alla luce.

Cheratosi

Si tratta di piccole chiazze ruvide al tatto e leggermente in rilievo. Sono più diffuse tra gli uomini e tendono a formarsi per lo più sulla fronte o sul cuoio capelluto, nei pazienti calvi. Le cheratosi dovrebbero essere tenute sempre sotto controllo perché, nel tempo, possono evolvere in un problema della pelle più serio.

Lentiggini ed efelidi

Poi ci sono lentiggini ed efelidi: le prime sono accumuli di melanina molto superficiale presenti anche sul corpo fin dall’infanzia, le seconde si formano per un processo di ossidazione scatenato dai raggi Uva, soprattutto su viso e décolleté.

Macchie della pelle: che cosa fare per trattarle ed eliminarle

Non esiste una cura universale per ogni macchia. E ogni paziente è un caso a sé. «Tuttavia, in generale, se la macchia è piccola e si è presentata da poco tempo, suggerisco di procedere con una cura a base di pomate curative.

Nel caso di un cloasma prescrivo applicazioni di pomate schiarenti a base di rucinolo, B-resorcinolo e acido glicirretico. Si applicano una volta al giorno e sono molto ben tollerate dalla pelle.

Altri principi attivi efficaci sono i fosfolipidi, che rigenerano la cute, portando in superficie nuove cellule e l’arbutina che inibisce la melanogenesi. Ma per avere un risultato significativo raccomando al paziente di proseguire la terapia per almeno due o tre mesi. Diversa è invece la cura per le cheratosi».

Filtri solari per prevenire le macchie

Il sole è il maggiore responsabile delle macchie, ma non va demonizzato. In estate, una protezione alta ti aiuta a prevenirle e a non peggiorare quelle già esistenti. In inverno, metti una crema con Spf 15/20 solo quando stai all’aperto. Altrimenti la pelle perde l’allenamento a produrre naturalmente melanina.

Alcune macchie profonde, come le lentigo solari sono resistenti ai trattamenti cosmetici casalinghi. Possono essere eliminate in ambulatorio eseguendo dei peeling, cioè una sorta di abrasione controllata della macchia, con prodotti a base di acido tricloroacetico o glicolico. Non è necessario sottoporre il paziente ad anestesia ma l’intervento può provocare un po’ di bruciore. Ci vogliono da una a tre sedute per eliminare la macchia.

I trattamenti dal dermatologo contro le macchie

LaserC02

È un raggio laser che agisce sul contenuto d’acqua delle cellule, vaporizzandole, senza danneggiare i tessuti circostanti. La parte trattata si squama e la cheratosi viene eliminata.
Adatto a: cheratosi attiniche.
Quando: dai 40 anni.
Dove: nell’ambulatorio del medico.
Quanto: in genere una seduta è sufficiente.
Anestesia: locale.
Durata dell’effetto: definitivo.

Luce pulsata

Si pratica con un’apparecchiatura che emana un particolare fascio luminoso. Si può applicare su tutto il viso, perché stimola la produzione di collagene e il ricambio cellulare, ed è efficace per schiarire le macchie poco profonde.
Adatta a: lentigo solari o senili.
Quando: dai 25 anni.
Dove: nell’ambulatorio del medico.
Quanto: da un minimo di tre sedute.
Anestesia: no.
Durata dell’effetto: definitivo, se poi ci si espone al sole con l’adeguata protezione.

Crioterapia

Su ogni macchia viene spruzzato azoto liquido con una bomboletta dotata di ugelli regolabili: si formano piccole bolle che dopo alcuni giorni si staccano e cadono, portando via la macchia.
Adatta a: lentigo, cheratosi.
Quando: dai 25-30 anni.
Dove: nell’ambulatorio del medico.
Quanto: una o più sedute.
Anestesia: no.
Durata dell’effetto: in teoria definitivo, se d’estate ci si espone al sole con cautela.

Skyn Balance System

Combina un’azione superficiale, svolta da peeling leggeri, con una più profonda, legata alla penetrazione di principi attivi mirati.

Sulla base di una valutazione clinica, integrata da un check up cutaneo, il dermatologo propone un trattamento personalizzato per schiarire le macchie solari.

La seduta si articola in tre fasi: peeling, maschera
trans skin per pelli con tendenza alla pigmentazione, preparata con agenti specifici e una miscela di oligopeptidi, e applicazione di una crema depigmentante studiata per le esigenze della pelle, che la paziente potrà portare a casa per continuare il trattamento.
Adatto a: melasma.
Quando: dai 25-30 anni.
Dove: nell’ambulatorio del medico.
Quanto: almeno tre sedute, una alla settimana. Poi, una seduta di mantenimento ogni due o tre mesi.
Anestesia: no.
Costo: 250-300 euro a seduta, compreso il prezzo del cosmetico personalizzato.
Durata dell’effetto: sei mesi-un anno.
Controindicazioni: nessuna.

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