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Malattie infantili: una tappa necessaria

Pe malattie tipiche dell'infanzia sono una tappa necessaria nella vita del bambino affinché l'organismo impari a difendersi

Morbillo, scarlattina, varicella, rosolia, megaloeritema, esantema critico, pertosse, parotite e innumerevoli malanni stagionali come raffreddori e influenza.
I primi anni di vita dei bambini sono molto stressanti per un genitore a causa della grande frequenza di malattie e infezioni che colpiscono i più piccoli durante i primi anni di vita.
 
Ma sono mali che non vengono per nuocere, anzi, insegnano al corpo a difendersi dalle infezioni future in modo efficace e permanente.
 
A sostenerlo sono i pediatri della SIPPS (Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale) che in un recente comunicato sottolineano la necessità per il bimbo di costruirsi piano piano il proprio corredo di anticorpi.
 
Le infezioni che colpiscono i bambini, infatti, creano una risposta immunitaria persistente e duratura, per cui, dopo queste fasi della vita in cui si ammalano spesso, risultano in seguito immuni e possono affrontare indenni le stagioni a rischio (autunno-inverno-primavera), frequentando senza problemi la scuola dell’obbligo.
 
“I genitori devono farsi una ragione del perché i bambini si ammalano così frequentemente nei primi tempi di frequenza in una collettività infantile: l’immunità che i bambini acquisiscono li proteggerà dalle malattie nelle epoche successive”, spiega il presidente della SIPPS, Giuseppe Di Mauro. “È come se l’organismo dovesse pagare un pegno all’inizio per poi costruirsi un corredo immunitario importante e necessario per il futuro. I pediatri queste cose le conoscono e non si stancano di dirle ai genitori, ma serve ribadirle più volte, anche attraverso i media e la stampa”.
 
Correlato al tema delle malattie in comunità infantile come asili e scuole, esiste poi il discorso della cura di queste forme morbose, che per almeno l’80% sono di origine virale e quindi non necessitano di cure antibiotiche specifiche.
 
La SIPPS ribadisce l’importanza di evitare la corsa ai farmaci come sistema di difesa del bambino. “Se è vero che le malattie infantili guariscono da sole, senza particolari cure, è necessario tranquillizzare i genitori nel non somministrare medicine con la pretesa di guarigioni veloci e immediate per i loro figli. Un comportamento di attesa, responsabile, legato ai consigli che inevitabilmente il pediatra darà loro, mette al riparo da un eccessivo ricorso ai farmaci, ma anche da mantenere l’attenzione giusta ai problemi di salute del bambino” ha precisato Leo Venturelli, pediatra e componente del direttivo SIPPS, “In questo modo si ribadisce l’importanza di lasciare all’organismo del bambino e alla natura la risposta migliore alla malattia, garantendo una alimentazione giusta, ricca in frutta e verdura, uno stile di vita attivo, prevalentemente all’aria aperta e non in ambienti chiusi anche al bambino convalescente, con l’obbligo di evitare la riammissione rapida in collettività dei nostri figli. Per questo servirebbe anche una tutela maggiore della famiglia, in particolare della madre, nell’ambito della previdenza sociale”.

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