Il padre nella psiche femminile

In occasione della festa del papà interrogarsi sul ruolo del padre potrebbe suonare quasi scontato, eppure siamo pronti a scommettere che  tutte le donne si chiedono in cuor proprio se devono al proprio padre il  loro modo di essere. Si fa presto a dire “se sono come sono lo devo a mio padre”, attribuendo alla questione una connotazione deterministica, ma proviamo a comprendere meglio i significati di concetti come autostima, fiducia in se stesse e rapporto con l’altro sesso in relazione al padre.

Il padre nella psiche femminile

Quanto influisce il padre nell'evoluzione psicologica di una donna? Risposta ad una delle domande centrali della psiche femminile in cui si annoda il rapporto con se stesse e quello con l'altro sesso

Scopri come la figura paterna influisce sull’autostima femminile.

L'esperto ci spiega l'importanza della figura paterna

Quanto influisce il padre nell’evoluzione psicologica di una donna? “Molto più di quanto si creda” – esordisce lo psicoanalista Prof. Roberto Pani, docente di Psicologia Clinica all’Università Alma Mater Studiorum di Bologna.

Muovendo dall’assunto di base che nell’età evolutiva la madre rappresenta per entrambi i sessi una figura basilare, “il padre ha una  funzione fondamentale ai fini della primaria costruzione dell’identità  dei bambini, che si esplica dapprima nella differenziazione di genere,  durante l’adolescenza, per proseguire da adulti nella relazione con  l’altro sesso”.

Innanzi tutto la figura del padre si articola in due modalità principali: da un lato è di aiuto e sostegno alla  madre, in modo tale che essa assolva il suo compito di madre senza  trovarlo troppo gravoso al punto da diventare assente nella cura ai  figli o al contrario, nello sforzo di compensare un padre assente,  diventi iperprotettiva; dall’altro lato, il padre è fondamentale per  trasmettere l’affetto, per far circolare l’affettività  in famiglia sotto forma di carezze, abbracci e bacini: ciò permette ai  bambini di familiarizzare con la corporeità sia maschile che femminile.

Padre e evoluzione psicologica femminile

Focalizzando il discorso sul padre nella psicologia delle donne, va sottolineato che il padre svolge una funzione fondamentale nel riconoscimento dell’identità femminile.  Nei primi anni di vita la bambina deve inizialmente identificarsi con  la madre – è quasi ovvio. Successivamente in occasione della pubertà, la  ragazza deve identificarsi con la madre per la seconda volta, proprio  perché è il momento in cui la femmina comincia a differenziarsi dal  maschio. Una parte della femminilità viene ispirata dalla madre, però il padre esercita una funzione di riconoscimento della femminilità in modo importante perché è in grado di restituire alla ragazza una  parte che la madre non può darle, cioè quella valorizzazione di aspetti  non facilmente riconoscibili. Per esempio, se la femminilità può essere  trasmessa sotto forma di canoni estetici di base, ricavati dai messaggi  che la madre lancia alla ragazza, il padre invece valorizza quegli  atteggiamenti femminili, non legati a canoni estetici classici, ma ad  atteggiamenti che fanno parte di un fascino nascosto che la giovane  donna non sa di avere. In termini pratici, se la madre accompagna la  figlia dal parrucchiere il padre le riconosce di avere una particolare  predilezione per le professioni legate alla cura, propriamente  femminili; o ancora: se la madre sfoglia le riviste di moda con la  figlia, il padre riconosce che il modo di indossare una gonna le dona in  modo particolare.

“Si tratta di meta-messaggi impliciti che il padre trasmette alla figlia: valorizza aspetti della personalità che la giovane donna scopre di avere grazie al padre, e che la madre  non le aveva fatto comprendere, non certo per mancata volontà, ma per un  fatto strutturale della relazione madre figlia e quindi padre figlia –  prosegue Pani – Ciò serve a forgiare la prima fiducia di base e successivamente l’autostima della donna in relazione sia a se stessa che agli altri”. Potremmo  dedurne che è grazie allo sguardo del padre che la donna si riconosce  come donna, diversa dall’uomo, ponendo come punto fermo il fatto che in  psicologia niente è così meccanicistico stile causa-effetto.

La  donna così comincia piano piano a costruire la propria identità e a  ‘comprendere’ il proprio posto nel mondo. Ma quando questo  riconoscimento della propria identità da parte del padre non avviene?

“Purtroppo  pochi padri riescono a trattare le figlie con la dovuta disinvoltura e  affetto – continua lo psicoanalista Pani – Spesso non abbracciano le  figlie perché il contatto li spaventa. Alcuni padri inoltre ritengono  che le cure verso i figli siano di pertinenza materna, come se loro non  dovessero avere voce in capitolo. Naturalmente si tratta di resistenze dovute anche a un fatto culturale di cui non si è sempre consapevoli.”

Se la ragazza si sente privata di una parte importante – quella rappresentata dallo sguardo del padre – che può darle conferma sulla propria identità, è come se si sentisse impoverita di affetto.

Nella vita pratica questa mancata familiarizzazione con la figura del padre, anche in  senso fisico (nell’accezione più positiva del termine) mette la donna in  condizione non essere libera e spontanea nei confronti del sesso  maschile. Potrebbe non sentirsi sicura nei propri comportamenti, non  sapendo se in alcune situazioni è il caso di osare o di non esagerare.

Va da sé che le figlie che hanno avuto un padre sano, affettuoso e presente sono le più fortunate dal punto di vista dei rapporti con se stesse e  con l’altro sesso: ha costituito un buon caposaldo per l’identità della  donna, la quale saprà distinguere ciò che desidera in senso autonomo dal  bisogno urgente di ottenere delle cose, perché imposta dai diktat  sociali per esempio.

Tipi di padri e psicologia femminile

Il caso di un padre debole che viene svalutato dalla madre sortisce un effetto negativo nella  donna, la quale potrebbe non aver fiducia negli uomini né esserne  particolarmente attratta, proprio perché li stima poco; o al contrario  potrebbe idealizzare troppo la figura dell’uomo aspettandosi ciò che non  potrebbe mai ottenere, con il rischio di incorrere in cocenti delusioni  negli uomini.

Il caso di un padre assente che dimostra egoismo e menefreghismo produce l’effetto di sentirsi  privata del padre, anche quando questo è fisicamente presente in  famiglia.

Ci si può affrancare dai modelli di  padre avuti in sorte? La risposta è assolutamente positiva: liberarsi da  un certo condizionamento interiore paterne dipenderà dagli incontri  positivi che la donna avrà via via con le figure maschili della propria  vita. A mano a mano che cresceranno le sue esperienze sentimentali, ma  anche di vita, la donna riuscirà a distinguere chi è stato suo padre e  cosa cerca lei negli uomini in modo sempre meno infantile, cioè non come  se tutto il partner dovesse ricordare o compensare la figura paterna.  “Se è vero che dietro l’uomo che la donna cerca ci sia un recupero del  padre presente o una compensazione del padre mai avuto, questo a poco a  poco che la donna matura può farlo in modo sempre più adulto” – conclude  lo psicoanalista Roberto Pani.

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