Perdere peso con gli integratori

Se dieta e movimento non bastano a dimagrire, può essere necessario ricorrere a degli integratori che limitino l'apporto di grassi. Ne parliamo con l'esperta in chimica, che ci spiega come controllare i picchi glicemici responsabili dell'accumulo adiposo

Conoscere solo il peso corporeo non basta più per la salute e la longevità. Come informazione aggiuntiva per stare bene ed eventualmente recuperare la forma fisica, occorre sapere la propria composizione corporea e la localizzazione della massa grassa. “L’eccesso di adipe localizzato a livello dell’addome, il cosiddetto ‘grasso viscerale‘, è un indicatore di rischio di malattie metaboliche e cardiovascolari – dice la dottoressa Valentina Mercati, chimico farmaceutico e direttore marketing di Aboca. –

Perciò è importante misurare, oltre al BMI (peso in kg diviso l’altezza al quadrato in metri, kg/m²), anche la circonferenza ombelicale, cioè la circonferenza dell’addome misurata all’altezza dell’ombelico, che è un indicatore attendibile della quantità di grasso presente nell’addome. Se la circonferenza supera gli 80 cm nelle donne e i 94 negli uomini, costituisce un fattore di rischio patologico elevato.

Per perdere peso è importante non solo ridurre la quantità di cibi introdotti, ma anche la qualità degli stessi. Non ci riferiamo tanto al mangiar sano (cosa imprescindibile), quanto al tipo di cibi che favoriscono l’accumulo adiposo.

Assumere troppi carboidrati determina un’oscillazione repentina dei livelli di glucosio nel sangue durante la giornata. “Dopo un pasto particolarmente ricco di carboidrati la concentrazione di glucosio nel sangue (glicemia) aumenta – spiega la dottoressa Valentina Mercati -. Ciò stimola il pancreas a produrre l’insulina che, in parole semplici, determina l’accumulo di grasso nelle cellule.
Sembra un paradosso, ma l’assunzione di un eccesso di glucosio fa sì che lo si immagazzini in forma di grasso; la carenza di carburante che ne consegue porta, tramite lo stimolo dell’appetito, a un’ulteriore assunzione alimentare di risorse energetiche”. È il cosiddetto craving da carboidrati.
Ecco perché, per dimagrire, è importante evitare le oscillazione della glicemia durante la giornata.

No ai picchi glicemici

No ai picchi glicemici

“Quando invece l’incremento della glicemia, tramite un consumo moderato e non eccessivo di carboidrati, è graduale, viene liberata una quantità di insulina tale da determinare un ritorno lento e graduale a livelli di glicemia normali – continua la chimica, esperta di nutrizione Aboca.

A questo punto, la glicemia, non subendo rapide ‘discese’ non invia segnali di appetito all’organismo.
E l’insulina, restando bassa, segnala la necessità di attingere alle riserve di grasso (anziché determinare l’accumulo): si ha così il distoccaggio (scioglimento ndr) dei grassi dal tessuto adiposo”.

Associare pasta a verdura, primo passo per dimagrire

“Per evitare le oscillazioni dei picchi glicemici, è importante rallentare la velocità di assorbimento dei carboidrati, controllando la glicemia post-prandiale. In modo indiretto, si controlla la produzione dell’insulina (che se è troppa – lo ricordiamo – determina l’accumulo di grasso), e quindi si offre un valido aiuto nel controllo del peso e dell’eccesso di grasso – prosegue l’esperta.

Associare la verdura ai carboidrati, all’interno dello stesso pasto è un buon inizio per perdere peso, poiché le fibre limitano l’assorbimento dei glucidi (altro nome con cui definire i carboidraiti ndr) da parte dell’intestino. Viceversa, chi non mangia tanta frutta e verdura, rischia di avere picchi glicemici elevati.”

“Se la dieta non dovesse bastare, si può ricorrere ad integratori di fibre che hanno la capacità di mescolarsi ai carboidrati, determinandone la minore assunzione dall’organismo – spiega la dottoressa Mercati di Aboca. La loro funzione è quella di ‘schermare’ i glucidi, rallentando la velocità con cui entrano nel sangue, e quindi evitano il picco di glicemia, responsabile in ultima analisi dell’accumulo di grasso.

Questo tipo di integratore forma un gel che riveste le pareti dell’intestino: ciò riduce l’assorbimento dei grassi. Si tratta di un dispositivo medico – da non confondere con le pillole per dimagrire – costituito da un complesso di macromolecole di polisaccaridi, brevettato come Policaptil Gel Retard. In particolare è un gruppo di fibre, formate da cellulosa, mucillagini e altre fibre idrosolubili, tutte naturali.

Anche il tessuto adiposo si può infiammare
In alcuni casi, dieta e fibre non bastano a perdere peso e massa grassa. “Potrebbe essere il caso di un’infiammazione del tessuto adiposo che non permette l’eliminazione degli accumuli, malgrado tutte le accortezze dietetiche – spiega la dottoressa Mercati di Aboca. Nelle persone in sovrappeso, le cellule adipose (gli adipociti) si gonfiano perché contengono grasso: a volte può accadere che oltre un certo punto di rigonfiamento le cellule adipose non possono andare e iniziano a liberare delle  sostanze infiammatorie, che richiamano rendono difficile dimagrire.

In questi casi bisogna aiutarsi con l’assunzione di sostanze antiossidanti, come il té verde e i semi d’uva, che si è scoperto hanno un importante ruolo nella disinfiammazione del tessuto adiposo. Migliorando il microcicrolo del tessuto adiposo apportano maggiore ossigeno, che aiuta a brucare anche quei grassi che non si riusciva ad eliminare.
Naturalmente non parliamo di persone che devono perdere 2-3 kg, ma molti molti di più – precisa l’esperta.

A proposito dei supplementi che aiutano a perdere peso, è importante sottolineare che gli integratori non sono prodotti che modificano le funzioni dell’organismo ma hanno un’azione complementare di supporto, cioè che si affianca a quella che il corpo normalmente svolge. In questo caso, limitare l’assorbimento degli zuccheri, responsabile dell’accumulo di grasso, e  aiutare l’organismo contro l’infiammazione del tessuto adiposo, ciò che  rende difficile dimagrire.

Sono certificati dal Ministero della Salute, e non presentano controindicazioni, tanto che sono indicati anche per i bambini al di sopra degli 8 anni, per ridurre la crescente obesità infantile.

Gli integratori suppliscono le carenze dell'organismo

“L’obiettivo dell’alimentazione dietetica, nel senso di ‘corretta’, deve essere quello di occuparsi della propria salute controllando sì il proprio peso attraverso bilancia e centimetro, ma anche il proprio metabolismo.
Stare meglio, e non mortificarsi rinunciando a pasti conviviali, è il fine ultimo del controllo del peso. Che si può raggiungere iniziando eventualmente con degli integratori che diano il via a cambiare l’alimentazione introducendo più fibre. Ma poi si deve procedere da soli con le sane abitudini alimentari” – conclude l’esperta.

Si ringrazia la gentile disponibilità della dottoressa Valentina Mercati, Direttore Marketing e Ricerca e Sviluppo, Chimico farmaceutico di Aboca.

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