Cosa succede quando prendi il sole

Non appena i raggi si posano sulla pelle accade un miracolo: il senso del dovere si sopisce, ansia e stress si allontanano, riaffiorano i ricordi più belli e intanto il corpo attiva meccanismi di difesa e di benessere. Regalati anche tu tanti piccoli bagni di luce. Con la giusta protezione

I raggi ultravioletti si dividono in Uva e Uvb
Il 99 per cento di quelli che arrivano a livello del mare sono Uva e sono i principali responsabili dell’invecchiamento della pelle.

Gli Uvb stimolano la melanina e ci fanno abbronzare. Ma anche scottare.

La sabbia riflette circa il 20% dei raggi Uvb, radiazioni che si aggiungono a quelle che arrivano direttamente dal sole. La neve: circa il 90%.

Volete un pieno di benessere “gratis”? Mettetevi al sole! Che sia sulla sdraio, sulla spiaggia, su una panchina del parco o anche semplicemente sul terrazzino di casa, i bagni di luce naturale possono diventare momenti davvero wellness. Per la maggior parte delle persone l’obiettivo principale è l’abbronzatura (appena ci si espone al sole, la pelle si attiva per produrre melanina che scurisce la pelle e nello stesso tempo protegge dalle radiazioni solari), ma ci sono anche altri vantaggi.
«Con l’esposizione al sole l’organismo si assicura la vitamina D, fondamentale per mantenere ossa, denti e sistema immunitario in forma» afferma il dottor Gennaro Spera, dermatologo del Servizio sicurezza e prevenzione del Consiglio nazionale delle ricerche di Roma.

Il sole fissa la vitamina D

“La pelle è un piccolo laboratorio – continua Spera – all’inizio il corpo assorbe attraverso l’alimentazione (che dev’essere equilibrata e varia) la “materia prima”, ovvero una sostanza che si chiama 7-deidrocolesterolo. Quando ci si mette al sole, i raggi Uvb attivano una serie di reazioni chimiche che trasformano questa molecola in pre-vitamina D. Quindi il fegato e i reni la convertono, nel giro di qualche giorno, nella forma “attiva” di vitamina D, quella che verrà poi effettivamente utilizzata dall’or ganismo». Anche chi soffre di ipertensione può trarre beneficio dalla stella più vicina a noi. «Il calore del sole provoca una dilatazione dei vasi sanguigni, quindi un aumento della sudorazione e di conseguenza un lieve abbassamento dei valori della pressione» spiega il dottor Spera.

«Per contro, chi ha problemi vascolari e vene varicose può vedere peggiorare la situazione». I raggi solari, poi, hanno anche un’altra grande virtù: “rilassano” la pelle di chi soffre di eczemi o dermatiti allergiche da contatto. E, difatti, chi ha questo problema, quando si espone ai raggi nota subito miglioramenti. «Succede perché gli ultravioletti diminuiscono la proliferazione delle cellule di Langerhans, che si trovano nell’epidermide in piccole percentuali, ma che nelle persone allergiche sono maggiormente presenti e attive e causano i tipici arrossamenti» spiega l’esperto.

Avete notato come, dopo pochi minuti al sole, si avverte una piacevole sonnolenza? Tutto regolare: «I raggi ultravioletti stimolano anche la produzione di serotonina, un neurotrasmettitore che, fra le altre cose, ha un ruolo nel regolare il sonno e l’umore». E, a proposito di umore, una buona notizia per le coppie in vacanza: «Il ristabilirsi dei livelli ottimali di serotonina ha un effetto positivo sulla vita sessuale: le ricerche, infatti, hanno dimostrato che l’eiaculazione precoce è in relazione con i livelli troppo bassi di serotonina». Più sole di giorno, dunque, migliori saranno le… prestazioni di notte. L’importante, non dimenticatelo, è proteggersi con la crema più adatta al proprio tipo di pelle: esporsi ai raggi ultravioletti senza filtri accelera l’invecchiamento, oltre ad aumentare la probabilità di tumori alla pelle.

La pelle contiene circa 1.500 melanociti (le cellule che producono la melanina) per millimetro quadrato.
Un individuo adulto ha circa 2 metri quadrati di pelle
In Italia, nell’ultimo anno, il mercato dei prodotti solari è cresciuto del 3,9%, raggiungendo quota 386,2 milioni di euro

Entro pochi minuti*
Si alza la temperatura
Inizia la stimolazione dei melanociti, le cellule della pelle che producono la melanina, sostanza che dona un colorito dorato e protegge dai raggi ultravioletti. L’epidermide si fa subito più calda. Il calore fa aumentare la sudorazione e dilata i vasi sanguigni, provocando una diminuzione della pressione arteriosa.
Dopo 20 minuti*
Ti viene sonno
Ci assale una dolce sonnolenza, perché i raggi fanno salire i livelli di serotonina, un neurotrasmettitore che regola il sonno e l’umore. Se non abbiamo messo la crema, potremmo già scottarci.
Tra i 5 e i 7 giorni*
Si “fissa” l’ abbronzatura
La melanina sintetizzata arriva in superficie: ci siamo abbronzati in maniera duratura. Il corpo , inoltre, ha fabbricato e messo in circolo la vitamina D. La pelle ora è meno reattiva ed eventuali “sfoghi” allergici, dovuti a sostanze chimiche (fra cui gli inquinanti), migliorano.
*con la consulenza di Gennaro Spera, dermatologo

Mentre i raggi di sole lambiscono il nostro corpo, la nostra mente finalmente  si rilassa. Certo, è merito dei raggi ultravioletti che stimolano la produzione  di serotonina, il neurotrasmettitore che ci assicura il buonumore, ma anche di  tutta una serie di sensazioni, emozioni e ricordi risvegliati da luce e calore.  Spiega il dottor Jacopo Casiraghi, psicologo clinico: «Quando ci sdraiamo su un  lettino al mare o ci sediamo su una panchina al parco, il senso del dovere si  sopisce, ansia e stress ci sembrano lontani e lasciano spazio ad altre  sensazioni. La mente si accende».

Emozioni positive

Non importa che siano passati solo pochi minuti, all’improvviso ci sintonizziamo sulla sensazione di calore e piano piano risvegliamo in noi tutti i ricordi legati alle vacanze e al riposo. «È un attimo: il corpo ricorda, le sensazioni attivano emozioni: pace, tranquillità, felicità. E così, anche se siamo in città, anche se le ferie sono lontane, il raggio di sole ci regala, nelle nostre fantasie, un viaggio attraverso esperienze vivificanti». Se non abbiamo grossi grattacapi o preoccupazioni, quei raggi sulla pelle, risvegliando ricordi piacevoli, renderanno più intenso il nostro buonumore.

Felicità in azione

E se invece, siamo infelici, ci regaleranno una pausa da ciò che ci angoscia. Ma non è solo il passato emotivo che influisce sulle nostre reazioni. «Un altro elemento che rende quel fugace sole tanto positivo è l’aspettativa verso il futuro» dice lo psicologo. «I raggi sono messaggeri del prossimo godimento, quando potremo finalmente fare il pieno di sole per ore e ore, in vacanza, non solo con la mente, ma anche con il corpo. Per la nostra psiche, sospesa fra passato (ricordi) e futuro (aspettative), il sole è quindi un toccasana che ci permette di godere, per qualche secondo almeno, il presente».

Eppure c’è chi il sole non lo sopporta. «Può accadere se le emozioni e le sensazioni connesse sono state in passato intensamente negative. Per esempio capita a chi è stata lasciata dal partner in una giornata meravigliosa o ha vissuto una lunga malattia nei mesi estivi. Allora quella luce non saprà risvegliare alcuna simpatia. Ma non tutto è perduto: quando si sarà in grado di sostituire nuove e più intense emozioni positive a quelle negative, si potrà trarne un nuovo giovamento».

DOPO 1 MINUTO
Ti rilassi
La sensazione di benessere è immediata. I piccoli nervosismi si affievoliscono. Stare al sole è il nostro stato naturale, atavico, radicato. Per godere degli effetti dei raggi basta un breve percorso a piedi, non occorre rilassarsi su una sdraio o su una panchina.
DOPO 10 MINUTI
Cominci a pensare positivo
La produzione di serotonina è lievemente aumentata: la mente si riempie di pensieri positivi e rilassanti. Esporsi al sole è una pausa wellness che dovremmo vivere ogni giorno, almeno per qualche minuto
DOPO 15 MINUTI
Riaffiorano i ricordi più belli
Si affacciano ricordi piacevoli e l’energia mentale che si sta “caricando” stimola nuovi entusiasmi: torna la voglia di qualcosa di diverso, di nuovo. Non a caso, a settembre, dopo le vacanze e il pieno di sole, si iniziano corsi nuovi, si comincia ad andare in palestra…
*con la consulenza di Jacopo Casiraghi, psicologo

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