Qualunque sia il pasto consumato, la presenza di cibo nello stomaco incrementa la produzione di succhi gastrici, che in alcuni casi possono facilitare l’assorbimento dei farmaci.
Tuttavia, per quei farmaci che vengono assorbiti nel piccolo intestino, la presenza di cibo nello stomaco comporta un ritardo nella comparsa dell’effetto, poiché il cibo rallenta lo svuotamento gastrico. E di conseguenza rallenta il passaggio del farmaco dallo stomaco all’intestino.
Questo fenomeno è più evidente quando si consumano pasti ricchi di grassi: sono loro infatti i principali responsabili delle digestioni lente. E in ogni caso possono “legarsi” ai farmaci cosiddetti lipofili, rallentandone l’assorbimento. Ma non sempre questo è un problema. Anzi, nel caso di alcuni farmaci, quelli appunto che vanno assunti a stomaco pieno, rallentare lo svuotamento gastrico può essere utile per ridurre gli effetti collaterali, poiché in genere un loro assorbimento rapido potrebbe comportare una concentrazione troppo elevata del farmaco nel sangue, con il conseguente rischio di effetti collaterali.