A quasi 50 anni dalla caduta dei tabù sessuali, l’unico tabù sembra proprio il non voler fare sesso. Se tutto è concesso, è quasi vergognoso affermare liberamente: “No, grazie, io ne faccio a meno e sto bene così“. Pena, il sentirsi anormali o suscitare la curiosità di chi è ormai abituato ad una società ricca di stimoli sessuali. Ed è proprio l’onnipresenza del sesso uno dei motivi indiziati di questa rinuncia volontaria al sesso.
“Se è vero che i rapporti sessuali cominciano molto precocemente, e sempre più senza romanticismo, è anche vero che il sesso dai giovani viene spesso vissuto come una sorta di obbligo che li solleverà dal peso di liberarsi dalla sensazione opprimente della verginità (nel caso femminile) e del timore di non essere prestante (nel caso maschile) – ricorda il Prof. Roberto Pani”.
È piuttosto frequente inoltre il ricorso al vagrai anche da parte dei giovanissimi: recenti stime parlano di un caso su 3. “Vengono assunti per sentirsi più sicuri e per rafforzare la propria identità, ancora molto fragile, attraverso la potenza sessuale, ottenuta appunto grazie ai farmaci vasodilatatori”.