Erotismo, com’è eccitante parlarne tra donne

Prendete il più nuovo manuale di erotismo: Generazione Sex. Aggiungete la conduttrice del più disinibito programma sui rapporti di coppia. Condite
con sincerità e un po' della nostra malizia. Otterrete
una chiacchierata naturale come un bicchiere d'acqua.
E piccante come il peperoncino

Quando è arrivato in redazione il libro Generazione Sex, scritto dallo psicoterapeuta americano Paul Joannides e appena pubblicato in Italia da Marco Tropea Editore, siamo rimasti tutti a bocca aperta. Avevamo davanti un volumone alto 5 centimetri: in copertina il sottotitolo “La guida felice al sesso più felice“, all’interno 700 pagine di istruzioni per l’uso e disegni che più espliciti non si può. A quel punto la domanda è nata spontanea: nel 2005 c’è ancora bisogno di un manuale per spiegare a uomini e donne come comportarsi in camera da letto?

Abbiamo pensato di girare l’amletico dubbio all’unica persona capace di parlare dell’argomento con la naturalezza con cui si beve un bicchiere d’acqua: Camila Raznovich, 30 anni, da cinque alla guida di Loveline, la trasmissione di Mtv che risponde a interrogativi erotico-amorosi di ogni tipo (anche a quelli che non abbiamo mai osato porci). Passiamo a prenderla negli studi televisivi in corso Europa a Milano. Capelli lunghi e lisci, una giacchina a fiori attillata, gonna al polpaccio e stivali con il tacco, Camila ci accoglie con la sua inconfondibile voce roca e una parlantina travolgente.

“Generazione Sex”, il libro di Paul Joannides, è su Bol.com

Saliamo su un taxi con destinazione “Newtoniana”, la mostra del maestro di fotografia e d’erotismo Helmut Newton. L’autista è tutto orecchie. Camila ride: «Se serve un manuale di sesso? Certo che sì! La rivoluzione degli anni Sessanta si è fermata alla generazione dei miei genitori. Poi piano piano siamo tornati indietro. Con il risultato che, a dispetto delle apparenze, oggi i ragazzi, e non solo loro, sono schiavi dei tabù e dei “si fa ma non si dice”». Al semaforo l’autista si volta a guardarci con gli occhi sbarrati. «Le diamo fastidio?» chiedo un po’ imbarazzata. «No, no, è molto interessante» risponde.

Sfogliando il libro, Camila arriva al capitolo dedicato alla masturbazione femminile: «E pensare che a un dibattito alcune studentesse universitarie mi hanno detto scandalizzate che era roba da malati e pervertiti. Ma se non sanno nulla del loro corpo, come fanno a provare piacere con il partner?». Altro semaforo rosso, altro sguardo impaurito dell’autista, stavolta dallo specchietto retrovisore. Cos’è, invece, che si fa ma non si dice? «Il sesso anale: tutti, uomini e donne, negano, ma sotto le lenzuola… Che male c’è, dico io, se unisce la coppia?» rincara la dose Camila.

Il tassista inchioda con una frenata. «Siamo arrivati» dice trafelato. Mentre paghiamo, indosso i panni dell’avvocato del diavolo: «In effetti di certe cose è difficile parlare, si ha sempre paura di scadere nella volgarità» dico. Camila si illumina: «Ecco, appunto. E allora ci autocensuriamo dietro a termini come “patatina”, “farfallina”, “pisellino”. Ma che erotismo possono mai trasmettere? Chiamiamo le cose con il loro nome: la vagina è la vagina, e ha pure un bel suono».

“Generazione Sex”, il libro di Paul Joannides, è su Bol.com

Mentre scendiamo dal taxi, l’autista prende il coraggio a due mani: «Sono onorato di aver portato “la” Camila». “La” Camila gli scocca un sorriso radioso, ma appena entrata nella galleria Photology, in via Moscova, ammutolisce davanti a un nudo gigante di Milla Jovovich. «Non le manca niente! Guarda che stacco di gambe!». Penso alle ragazze che vanno in crisi per due chili di troppo e ai ragazzi con l’ansia da prestazione. Come reagirebbero davanti a tanta perfezione? «I maschi si gaserebbero, le femmine, temo, si deprimerebbero» dice Camila. «Ma credo che le immagini erotiche aiutino la passione. Il porno invece no: non lascia spazio alla fantasia».

Circondate dai capolavori di Newton, ci sediamo e continuiamo a sfogliare Generazione Sex. «Guarda il fustacchione di questa vignetta» dico io. «Sembra l’idraulico sexy di Desperate housewives». Siamo nel pieno del capitolo dedicato alle fantasie erotiche. «Ben vengano» esclama Camila. «Se stai facendo l’amore con tuo marito, che conosci da 12 anni, e immagini di essere tra le braccia di questo pezzo d’uomo, non tradisci nessuno. Anzi, allunghi la vita al tuo matrimonio». Sarà, ma scommetto che a un maschio non faccia piacere sapere che la sua donna sogna uno come Brad Pitt. Squilla il cellulare di Camila: la chiamano da Mtv, perché a fine marzo partirà il suo nuovo talk show dedicato ai giovani e bisogna fare le prove. Conversazione finita.

«Dove eravamo? Ah, sì, le fantasie: è meglio che restino segrete. Funzionano meglio e non ingelosiscono il partner. Altra cosa invece è andare al sodo e portarsi a letto la segretaria, come fanno i mariti. Potrebbero risparmiare tempo e fatica seguendo la regola del supermercato: paghi uno, prendi tre». Non capisco il paragone. «Nella moglie un uomo sposato può tranquillamente trovare la compagna di vita, la madre dei suoi figli e l’amante perfetta. Semplice no?». Guardo Camila ammirata: effettivamente è uno slogan efficace. Ci cade l’occhio su una vignetta in cui una donna musulmana con il burqa sta di fronte a un’occidentale in biancheria intima. Sotto, la domanda: “Chi è prigioniera del sesso?”.

“Generazione Sex”, il libro di Paul Joannides, è su Bol.com

«Cosa risponderesti?» chiedo a Camila. «Entrambe: la prima è senz’altro prigioniera degli uomini. Ma anche la seconda è una vittima» dice. E davanti al mio sguardo interrogativo fa un esempio: «Prendiamo il mondo dello spettacolo. Tantissime mie colleghe hanno imparato a sfruttare la propria carica erotica per fare carriera. Ci riescono, per carità, ma non le invidio. Perché poi immagino le poverette a letto con uomini che solo a guardarli fanno ribrezzo». Adesso, però, tocca a Camila confessare che rapporto ha con il sesso.

«Con il mio ex fidanzato, con cui sono stata sette anni, c’era amore, molta intesa, ma niente scintille» rivela. «Quando ci siamo lasciati ho avuto altre esperienze, ma la vita da single non fa per me. Finalmente l’anno scorso ho incontrato il ragazzo giusto. Mi sono anche passati i complessi del tipo “sono bassotta”, “ho il culotto”… Mi piace giocare con il mio corpo e con quello del mio partner, e per ora non cerco situazioni particolari. Domani chissà, forse mi attaccherò alle liane e giocherò a “Tu Tarzan, io Jane”».

“Generazione Sex”, il libro di Paul Joannides, è su Bol.com

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