cover sigaretta elettronica

La sigaretta elettronica: per i vip è trendy

È di plastica. Sbuffa vapore. Non ha catrame e, se si vuole, neanche nicotina. Sono già un milione gli italiani che la preferiscono alle tradizionali “bionde”. È la formula magica per dire addio al fumo? Tra l’entusiasmo dei fan e qualche dubbio degli esperti, tentiamo di capire

La sigaretta elettronica: un fenomeno contagioso

È un fenomeno contagioso e in continua espansione: la sigaretta elettronica, la cosiddetta e-cig, sta conquistando gli italiani, tanto che chi ha scommesso su di lei sta improvvisamente diventando ricco. Anche in un momento di crisi come questo. Ormai sono quasi un milione quelli che al posto della classica “carta e tabacco” portano in borsa o in tasca questo oggetto di plastica: contiene una batteria e un liquido aromatizzato alla menta o alla vaniglia, con o senza nicotina. La maggior parte di chi la sceglie è perché vuole smettere di fumare. Ma davvero è un metodo efficace?

Nella foto Brad Pitt

L'alternativa salutista al fumo tradizionale

Riccardo Polosa, professore ordinario di medicina interna e responsabile del centro antitabagismo dell’Università di Catania, ha condotto, nel 2010, il primo studio al mondo sulla sigaretta elettronica e sostiene che sia un’alternativa salutista al fumo tradizionale: «Le cause delle malattie più gravi da fumo tradizionale sono da ricercare tra le centinaia di sostanze tossiche e cancerogene che si sprigionano durante la combustione, che arriva fino a 1.200 gradi» spiega Polosa. «La e-cig, invece, contiene solo tre sostanze, glicerina, aromi alimentari, glicolpropilene. Quattro per chi sceglie la variante con la nicotina. E siccome la vaporizzazione arriva solo a 180 gradi, la tossicità rispetto alla sigaretta tradizionale scende anche di mille volte».

Nella foto Lindsay Lohan

La sigaretta elettronica per fumare sano

Per questi motivi, attratti dal miraggio del “fumare sano”, o dello smettere per gradi, i fumatori che sognano di diventare ex entrano a frotte nei negozi che la vendono e che stanno nascendo come funghi. Il prezzo del kit varia da 50 a più di 100 euro, e si dice faccia risparmiare 1.400 euro l’anno rispetto alle sigarette tradizionali. Con tali cifre è ovvio che il ministero della salute e l’Istituto superiore della Sanità si interroghino se il vapore possa o meno danneggiare gli “svapatori”, come ormai si chiamano in gergo gli amanti della e-cig. Il procuratore di Torino Raffaele Guariniello sta indagando se il modello che contiene nicotina sia o non sia dannoso. I più accaniti tifosi della e-cig però non ci stanno.

Nella foto Johnny Depp in una scena del film The Tourist

Vasco Rossi: il bad boy con l'e-cig

Ecco cosa dice fieramente il “bad boy” Vasco Rossi,che la usa da tempo: «Mi dispiace per tutti i forcaioli che vogliono mettere in croce i fumatori: le e-cig non fanno male né a me né a voi. E per fortuna che le hanno inventate: io ho diminuito drasticamente il consumo di catrame, nicotina e altri veleni».

Nella foto Vasco Rossi

Emanuele Filiberto di Savoia ha scelto la sigaretta elettronica

La pensa allo stesso modo Emanuele Filiberto di Savoia, diventato addirittura testimonial delle sigarette elettroniche Fumok:«Lo scorso anno ho avuto un tumore al setto nasale, dovevo assolutamente smettere di fumare ma non ne avevo nessuna voglia. Un giorno, però, ho trovato la giusta determinazione e mi sono comprato la sigaretta elettronica.Così da 30 sigarette tradizionali sono passato in breve a 15, poi da 15 a zero.Non sento più nemmeno la mancanza della nicotina, quindi fumo solo quelle aromatizzate. Adesso sono due mesi che non entro più in una tabaccheria, sono rinato, ho ritrovato anche il gusto e l’odorato»

Nella foto Emanuele Filiberto di Savoia

Il kit per la sigaretta elettronica

«Quando abbiamo saputo che Emanuele Filiberto voleva smettere di fumare, gli abbiamo offerto la nostra e-cig, lui ha accettato e poi è diventato un fan» spiega Gianluca Fantinuoli, consigliere di amministrazione di Fumok. «La nostra e-cig si può comprare in edicola e il kit di partenza costa meno di 60 euro. Garantiamo 300, 400 tiri al giorno, prima che la batteria si scarichi».

Nella foto Ashton Kutcher

I vantaggi della sigaretta elettronica

La sdogana anche la psicoterapeuta Maria Rita Parsi:«Molti la scelgono perché c’è un poco di nicotina. E poi perché mantiene la gestualità, che per un fumatore è molto importante:certo fumare è un atto regressivo, come mettere il dito in bocca, ma è rassicurante,come la coperta di Linus».

Nella foto Katherine Heigl

I vip italiani che hanno scelto la sigaretta elettronica

Oggi sono in tanti alla ricerca del fumo pulito.Come Morgan che l’ha portata in studio a X Factor. Anche l’attrice Cristiana Capotondi l’ha provata, perché voleva smettere: «Ma purtroppo per me, non è servita, ho quindi usato il classico sistema: ho buttato il pacchetto e l’accendino e adesso fumo solo di notte, nei sogni». Invece la usano Roberto Benigni, Lapo Elkann e Andrea Camilleri.

Nella foto Morgan

I vip di Hollywood che hanno scelto la sigaretta elettronica

Molti pezzi da novanta di Hollywood sono stati immortalati con in mano lae-cig. Katherine Heigl svapava mentre era ospite del David Letterman Show, Leonardo Di Caprio lo fa pedalando in bici, Jack Nicholson in teatro, Johnny Depp nel film The tourist, Kate Moss nel backstage di una sfilata.

Nella foto Kate Moss

La sigaretta elettronica dalla Cina a Torino

In Italia tra i primi ad avere importato dalla Cina (il Paese dove sono state inventate) le sigarette elettroniche di ultima generazione sono quattro giovani torinesi, che hanno fondato la catena di negozi Smooke: «Un nostro amico che fumava in modo scandaloso e a mezzogiorno aveva già finito un pacchetto, nel 2009 l’aveva ordinata on line» racconta Filippo Ricci,uno dei quattro. «Si è accorto che con la e-cig aveva ridotto drasticamente le “bionde”.

Nella foto Joachin Phoenix

I negozi per la sigaretta elettronica

Così, per evitare di aspettare giorni prima di ricevere quella nuova (la sigaretta elettronica va periodicamente sostituita), nel 2010 abbiamo deciso di aprire il primo negozietto, con un investimento nostro di 25 mila euro e 45 mila di mutuo. Nel 2011 abbiamo inaugurato la catena di franchising. Oggi abbiamo 200 negozi, e in partenza altri 150. Il volume di affari nel 2012 è stato di circa 10 milioni. Abbiamo 54 dipendenti, tutti a tempo indeterminato, e presto andremo in Europa, Svizzera, Gran Bretagna, Francia, Spagna».

Nella foto Sean Penn

La sigaretta elettronica per il cinema e il ristorante

Insomma per alcuni funziona, per altri meno. Conclude ridendo Enrico Lucherini, celeberrimo talent scout e press agent dei divi: «Certo che l’ho provata, ma mi è venuta voglia di fumo vero più di prima! Ora la uso solo al cinema o al ristorante, dove i vicini mi saltano addosso urlando perché la scambiano per una sigaretta tradizionale. Mi diverto troppo quando la gente cade nell’equivoco».

Nella foto Jack Nicholson

La sigaretta elettronica fa bene o fa male?

L’Istituto superiore di sanità (Iss) e il ministero della Salute si sono allarmati per la diffusione delle e-cig: non si sa bene cosa contengano, perché sulle confezioni non c’è scritto. Ecco l’opinione di Silvio Garattini, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche. «Il ministero e l’Iss chiedono prove sulla reale sicurezza del prodotto, e fanno bene. È vero che ci sono molti meno agenti chimici rispetto a una sigaretta tradizionale, ma non dobbiamo sottovalutare i possibili pericoli. Per esempio la sigaretta all’aroma di menta, chi ci dice che inspirarla per 365 giorni non dia problemi di salute? E quella che contiene nicotina: se uno la tiene in bocca tutto il giorno, quanta ne inala? Per non parlare della batteria: cosa può uscire da lì? Senza demonizzare nulla, perché tutto ciò che serve per liberarsi dal fumo è benvenuto, ma queste sigarette devono essere autorizzate. E l’unico modo per arrivarci è fare uno studio clinico controllato che metta in luce la composizione e la tossicità delle sostanze contenute nella e-cig».

Nella foto Bono

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