Ho incontrato le mogli che tradiscono on line

Centinaia di migliaia di italiani sposati cercano un amante in rete. Non si tratta soltanto di maschi a caccia di sesso. Quasi la metà sono femmine. Chi sono? Perché lo fanno? Cercano la scappatella o un nuovo compagno? Per scoprirlo, un nostro giornalista si è iscritto a due social network per relazioni extraconiugali. E ha incontrato le donne che li frequentano

Su www.victoriamilan.it rivivi la passione, fatti una scappatella!

Barbara ha i capelli rossi, 33 anni, un paio di stivali e un sorriso malizioso. Ci siamo presentati due ore fa. Mi guarda dritto negli occhi e spara: «Non capisco perché tu non mi abbia ancora messo la lingua in bocca e portato in albergo». Deglutisco. E le rispondo. Rewind. Riavvolgiamo il nastro, torniamo all’inizio. Mi sono infiltrato in due social network per relazioni extraconiugali: gleeden.com e victoriamilan.it. Per capire chi sono le donne che tradiscono, che cercano un amante serio o una notte di sesso, dove e soprattutto perché lo fanno. Sono tante, innanzitutto. Solo su questi due siti gli iscritti sono oltre 500mila, e quasi la metà (il 37 per cento su Gleeden, il 46 per cento su Victoria Milan) appartengono al sesso femminile. Gleeden si vanta di essere gestito solo da donne, mentre Victoria Milan si pubblicizza con il claim: “Rivivi la passione, fatti una scappatella”. Il primo è un’istituzione, il leader del settore, il secondo invece è nato in Norvegia appena un anno e mezzo fa ed è arrivato in Italia solo a ottobre. «Secondo i nostri dati l’età media del web-traditore è di 36 anni per lui e di 32 per lei, con un reddito medio-alto e vive prevalentemente al Nord» dice Laurent Palmieri, ufficio stampa di Victoria Milan. «E a sorpresa il 73 per cento degli italiani dichiara di tradire per salvare il proprio matrimonio». Sarà vero? Io in un mese di frequentazione online ho fissato tre incontri, ho chattato con una decina di donne e disdetto altri cinque appuntamenti. Prima di tutto però ho scelto il mio nickname, VincentNina, ho inserito le foto, mai volgari ed esplicite, ho composto il profilo con i miei gusti personali e sessuali e quelli che avrei voluto trovare nelle eventuali partner, e ho pagato l’iscrizione: 74 euro per tre mesi su Victoria Milan e cento euro per 400 crediti su Gleeden, da scalare ogni volta che si invia un messaggio, che si fa un regalo virtuale o che si richiede l’accesso al book privato di un’altra persona. Le tariffe non sono fisse: esistono vari pacchetti a seconda delle capacità di spesa che un iscritto vuole e può sostenere. Infine ho compilato i campi di ricerca, cercando donne fra i 18 e i 55 anni, in un raggio di 300 chilometri dalla mia città ed escludendo la tipologia “single”. Ecco come è andata.

Roberta, la disillusa
Il secondo giorno ricevo le prime risposte. Scambio molti messaggi con Luna Nera di Perugia e con Candycandy di Firenze. Luna Nera è giovanissima, ha 19 anni ed è uno schianto. Le chiedo perché sia su Gleeden e mi risponde: «Essendomi fidanzata prestissimo, ho voglia di conoscere nuove persone e non ho intenzione di rinunciare a esperienze eccitanti». È convinta che il tradimento faccia bene alla coppia, come l’11 per cento che frequenta questo sito. Candycandy invece ha 51 anni, convive da 15 con un uomo che definisce «un po’ addormentato sotto tutti i punti di vista» ma anche lei sembra piuttosto annoiata: si dichiara «sovrappeso» e le foto lo confermano.u2028Mi racconta di essere a caccia dopo aver avuto una relazione extraconiugale grazie a Gleeden, durata due anni e finita perché il suo partner ha preferito restare con la propria moglie. Lei no, sarebbe disposta a lasciare tutto se trovasse l’uomo giusto. Come Roberta, trentanovenne con due figli, che vedo a Bologna, ai tavolini di un bar vicino a piazza Maggiore. Ha i capelli neri e lunghi, due orecchini verdi a forma di fiore e mi dà appuntamento all’ora di pranzo, orario scelto dal 39 per cento delle traditrici. Ordina un tè e la sua storia è un po’ triste: «Mi sono sposata dieci anni fa e vuoi sapere una cosa? Non so perché l’ho fatto. Dopo il primo anno di matrimonio mi sono subito accorta che mi ero sbagliata. Ma ero già incinta. Adesso non lo lascio perché non saprei come mantenermi, né come pagarmi il divorzio: sono disoccupata. Sto cercando un lavoro ma l’unico posto che mi hanno proposto è stato quello di magazziniere la notte. Quindi andiamo avanti con lo stipendio da elettricista di mio marito. Lui sì che ha già avuto altre relazioni, una probabilmente va avanti tuttora». Roberta non è particolarmente bella né alta, ma al di là di questo a renderla poco interessante è il suo carattere: affranto, poco energico. Mi saluta per- ché deve andare a prendere i bambini a scuola, non senza aver prima specificato che per lei non esistono relazioni da una botta e via. Vuole qualcosa di serio, «che mi convinca a prendere i figli e portarla via di casa». Le auguro buona fortuna e aspetto che sia salita sull’autobus che la riporterà nel suo paese a 15 chilometri da qui.

Gleeden.com: Il primo sito di incontri extraconiugali pensato dalle donne

Debora, solo sesso e niente più
Su Victoria Milan  Debora si dichiara «una donna soddisfatta, senza alcun problema  economico, cheu2028ricerca solo la ciliegina sulla torta, un’emozione in  più». Dice di essere commercialista e mi propone subito di comunicare  via mail. Sul sito ha solo una foto, tagliata all’altezza del viso. Si  intravede però una scollatura pronunciata. La provoco e lei apprezza.  Quando la vedo all’incrocio fra via del Corso e piazza del Popolo, a  Roma, capisco che ha bluffato: non ha 43 anni ma un paio di più. Non è  l’unica bugia, rivela: «Non sono una commercialista, ma lavoro in uno  studio legale e mi occupo di cause internazionali». Il resto è tutto  vero, assicura. Infatti è molto elegante e curata, ha interessi  raffinati, parla della figlia di 17 anni che vuole iscriversi a Scienze  Politiche e del marito che vive a Milano e torna nella capitale solo i  weekend. Mi porta all’interno di un bar e sceglie il posto con cura,  dietro a un colonna: «Sai, mi conoscono in molti». Sono il terzo uomo  che incontra da quando si è iscritta. Con uno è finita a letto. A casa  sua. È molto esplicita, mi descrive nel dettaglio cosa le piace fare nei  momenti intimi. «Non ho remore. Voglio godermi la vita. La mattina mi  posso liberare facilmente, mia figlia è a scuola e se ti va la prossima  volta vieni da me». Mi preoccupa fare l’amore sotto la foto del  matrimonio che dice di avere sopra il letto, ma lei ride: «Per molti  uomini prendermi da dietro mentre guardano il viso di mio marito è  eccitante. Per te no?». Passiamo sotto all’obelisco di piazza del Popolo  e mi saluta così: «Quando torni a Roma avvertimi. Se apprezzi le forme  di una donna matura ci divertiremo».

Barbara, la professionista del tradimento
L’ultima la incontro a Milano. È di Verona e ha 30 anni. È una  bellissima donna, una professionista dei tradimenti. Ha già un’altra  relazione, con un uomo che in due anni avrà visto sì e no dieci volte, e  ha due cellulari, di cui uno «con una doppia scheda, un metodo per  proteggere una seconda rubrica telefonica segreta e un’applicazione che  crea rumori di fondo, quelli di una stazione, del traffico o  dell’aeroporto, a seconda delle scuse che uso». La porto in un  ristorante in piazza XXIV Maggio. Si sbilancia subito: «Lavoro come  segretaria di un dentista, siamo in due, la mia collega mi copre quando  dico di essere in studio e non è vero, come oggi. Io voglio un amante  serio e affidabile, con famiglia, per coccole e sano sesso. Per lui devo  rappresentare l’evasione». Anche lei ha una figlia, di sei anni. «Sensi  di colpa? Ogni tanto, ma solo nei suoi confronti. Col mio compagno lo  facciamo una volta al mese, tanto per farlo». Nella borsetta firmata ha  il kit della per fetta fedifraga: un cambio, un dentifricio e uno  spazzolino, il set di trucchi e «un profumo per mascherare eventuali  odori che mi possono restare addosso». Elogia Gleeden: «Oggi è  facilissimo tradire o trovare uomini come te». Facciamo un giro a piedi e  quando siamo nuovamente in stazione mi racconta il suo piano: «Potrei  prendere il treno successivo». Poi mi fissa e se ne esce con quella  frase: «Dai, portami in albergo, non te ne pentirai. Vuoi perderti tutto  questo ben di Dio?». E prova a baciarmi. Con violenza e voglia. Mi  tocca pesantemente l’inguine. Mi libero del suo abbraccio con la scusa  che a Milano può passare qualcuno che mi conosce. Si limita a ribattere:  «Peccato». Poi provoca ancora: «Allora, questo albergo?». L’hotel è la  meta preferita per il 42 per cento delle traditrici. Barbara, senza  volerlo, me ne spiega il motivo: «È discreto, possiamo urlare quanto ci  pare, se lo prendiamo di quattro stelle in camera ci vediamo anche un  film porno ed è possibile lasciare la stanza quando lo desideriamo». Non  prende per niente bene il mio rifiuto. Dopo che l’ho salutata il  fotografo, appostato in un angolo, la segue con lo sguardo e si accorge  che Barbara aveva atteso che me ne andassi, per poi tornare indietro e  prendere un taxi. Forse aveva paura di essere seguita o forse,  semplicemente, aveva ancora qualcosa da nascondere. Un po’ come tutti,  in fondo.

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