Strappo alla dieta: come rimediare

Strappo alla dieta: come rimediare: seguite una dieta rigorosa ma avete fatto un grosso strappo per colpa di una cena con gli amici? Non colpevolizzatevi e seguite questi semplici suggerimenti per rimediare

Strappo alla dieta: come rimediare

State seguendo una dieta dimagrante e vi sentite in colpa per aver trascorso un sabato in felice armonia tra amici senza aver rispettato il vostro menù dietetico? O avete forse mangiato di più di quello che avevate stabilito? 

Non drammatizzate quanto è accaduto, mille sono le occasioni per sgarrare alla regola e inversamente proporzionali sono le possibilità di “farvi perdonare” (da voi stessi) il peccato di gola. Mettetevi nella testa, prima che nel piatto, l’idea che la situazione non è così grave e che non avete nessuna colpa. Sgarrare non è importante soltanto per non impazzire ma anche a livello fisiologico.

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Il corpo umano è una macchina efficiente che si è evoluta nel tempo dotata di un meccanismo interno che lo porta a ricercare l’omeostasi, ossia una situazione di equilibrio di tutti i suoi sistemi. Per provocare dei cambiamenti, ogni tanto bisogna introdurre degli “elementi di disturbo”, come possono essere gli strappi alla dieta. Bisogna pianificarli secondo le proprie esigenze, che sia una volta a settimana o una volta al mese.  Ci sono diversi rimedi semplici e immediati per ripartire con energia e “sgonfiarvi” subito. Nelle cene fuori casa prevalgono i carboidrati e i grassi (pizze, primi piatti, fritture), dunque la cosa più semplice è diminuirne la quantità il giorno dopo, evitando la pasta o seguendo per un solo giorno i consigli dietetici che vi elenco.

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Appena svegli, bevete due bicchieri di acqua a temperatura ambiente, dentro i quali avrete spremuto il succo di mezzo limone. Poi, dopo esservi lavati e vestiti, dedicatevi alla prima colazione:

  • 1 tazza di tè verde (senza zucchero) 
  • 1 yogurt magro bianco
  • 2 biscotti integrali o alla crusca 

Il pranzo dovrà essere il più possibile povero di grassi saturi (rallentano la digestione,sono dannosi per le arterie e appesantiscono) ma anche sale e alimenti conservati o in salamoia, che favoriscono la ritenzione idrica (il sodio lega l’acqua nei tessuti). Provate questo menù: 

  • passato di verdura senza dado e con poco sale 
  • fettina di vitello ai ferri cucinata con spezie e salvia 
  • contorno di zucchine al vapore (150/200 g) condite con prezzemolo, erba cipollina e olio extravergine di oliva crudo 
  • insalata di rucola condita con poco olio, limone e un pizzico di sale

A metà pomeriggio aiutate il vostro organismo ad espellere eventuali tossine con una tisana alla betulla o ai frutti di bosco, bevuta senza zucchero, volendo accompagnata da una buona mela. 

A cena un nutriente alimento proteico: il pesce

  • Trancio di pesce spada alla griglia 
  • Insalata di carota, sedano e finocchio crudi con foglie di basilico fresco, olio extravergine di oliva, poco sale.
  • Tisana al finocchio 

Ovviamente non dimenticate di bere quanta più acqua è possibile, anche prima dei pasti, serve a placare l’appetito e a smorzare i morsi della fame. Bere tanto dovrebbe essere un’abitudine di tutti i giorni, ma diventa ancora più importante dopo un’abbuffata per consentire all’organismo di depurarsi. Aumentare l’attività fisica nelle 24 ore successive è anche un’“arma” a vostro vantaggio. Fare attività fisica non necessariamente vuol dire andare in palestra o alzarsi due ore prima al mattino per fare jogging: può bastare una camminata di 20 minuti al mattino e 20 alla sera, oppure 20 minuti di cyclette o di ginnastica. Se siete refrattari a qualsiasi attività fisica o soffrite di cronica mancanza di tempo, ci sono lo stesso tante occasioni durante la giornata per fare movimento, come lasciare l’auto a 200 metri dall’ufficio e poi andare a piedi, scendere ad una fermata prima dell’autobus, non prendere l’ascensore e salire le scale a piedi. L’ago della bilancia come è salito riscenderà. Inoltre, abbiate fiducia, per voi ritornare al peso che avevate 24 ore prima sarà più facile che per una persona “normale”.

A cura della Dr.ssa Viviana Meli

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