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Cosa succede al corpo se bevi troppa acqua?

Si chiama iperidratazione e, proprio come la disidratazione, può essere pericolosa. Ecco cosa succede al corpo quando l'acqua diventa troppa

Bere troppa acqua: cosa provoca?

Bere troppa acqua può essere un problema? Difficile averne idea, dato che molto spesso siamo abituati a sentirci dire che l’acqua è fondamentale e che bisogna bere tanto per guadagnare in benessere. Questo è sacrisanto, perché è importante bere acqua a sufficienza. Bere poca acqua può portare allo stato di disidratazione, che è un rischio a volte molto subdolo e, soprattutto nel caso di bambini e anziani, può diventare pericoloso.

Quello che non tutti sanno è che anche la condizione diametralmente opposta, detta iperidratazione, porta con sé numerosi rischi per la salute. In casi limite, infatti, bere troppa acqua può condurre a uno stato di iponatriemia (o iposodiemia). Cos’è l’iponatriemia? Si tratta di un disturbo elettrolitico in cui la concentrazione di sodio nel sangue è troppo bassa.

Iperidratazione: significato

A indagare il fenomeno sono stati numerosi esperti, tra cui un’équipe dell’Università della Virginia. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Clinical Journal of Sport Medicine: a soffrire di iponatriemia sono soprattutto gli sportivi, ovvero coloro che rischiano di eccedere con il consumo d’acqua.

Il consiglio degli esperti resta sempre lo stesso, ovvero di seguire le linee guida in merito all’idratazione: si possono bere anche due litri di acqua al giorno, ma non tutti insieme. L’indicazione è di bere poco e spesso, “spalmando” la quantità di acqua lungo tutta la giornata.

Ricordiamo, infine, che l’iperidratazione si verifica spesso anche ingerendo bevande isotoniche (dedicate proprio agli sportivi o consumate in abbondanza quando fa molto caldo).

Sto bevendo troppa acqua? Sintomi da tenere d’occhio

Nausea e vomito

Uno dei primi campanelli d’allarme, che segnala un eccessivo consumo di acqua, è la sensazione marcata di nausea, accompagnata o meno da vomito. Questo tipo di condizione non è così rara e, se trascurata o ignorata, può evolversi in qualcosa di ben più grave arrivando a coinvolgere persino le cellule cerebrali.

A questo quadro può associarsi anche l’ascite, ovvero l’accumulo di liquidi nella cavità addominale, e la sensazione di bocca secca e arsura (nonostante si sia bevuto molto).

Pressione bassa e svenimenti

Tra le conseguenza dell’iperidratazione, una delle più comuni è l’abbassamento della pressione sanguigna. Infatti, alla riduzione della concentrazione di sodio nel sangue corrisponde un abbassamento notevole e improvviso dei valori pressori. Tutto ciò, ovviamente, si può associare a svenimenti, collasso e debolezza muscolare (a volte, con la presenza di veri e propri crampi).

Ricordiamo che la condizione di iponatriemia si verifica quando nel plasma è presente una concentrazione di sodio inferiore a 135 mmol/L.

Mal di testa e deficit di memoria

Quando si esagera con il consumo di acqua, non è raro che insorga un insolito mal di testa, persistente e anche marcato. Spesso, questo sintomo si associa addirittura a deficit di memoria più o meno importanti e a stati confusionali che spaventano.

A questo tipo di sintomatologia, già allarmante, si uniscono spesso riflessi rallentati, tachicardia marcata e perdita del senso dell’orientamento. La sensazione percepita è quella di una sorta di “disconnessione” corpo-mente.

Allucinazioni ed epilessia

Lo stato di iperidratazione e di iponatriemia, può portare anche conseguenze ancor più gravi delle sopracitate. Per esempio, un accumulo eccessivo di liquidi nel plasma potrebbe condurre a crisi epilettiche (anche in chi non soffre di epilessia) e a perdite complete di conoscenza.

Inoltre, in casi estremi, l’iperidratazione può portare addirittura al coma e alla morte. Anche se, è doveroso ricordarlo, questi ultimi casi-limite si sono verificati quasi sempre tra gli sportivi professionisti (categoria maggiormente a rischio di iponatriemia).

I consigli per prevenire l’iperidratazione

L’intossicazione da acqua, secondo gli studi, sopraggiunge quando si assumono grandi quantità di acqua (oltre 10 litri) in poche ore; in casi estremi è possibile che sopraggiunga persino la morte. Perciò, per evitare qualsiasi rischio, è consigliabile non superare 1-1,5 litri di acqua in un’ora e più in generale di assumere poca acqua per volta, distribuita durante l’arco della giornata. 

Anche dopo e durante l’attività fisica, la reidratazione deve avvenire con gradualità, evitando di bere molta acqua in un periodo concentrato di tempo. È consigliabile inoltre preferire acque mineralizzate o bevande isotoniche naturali. 

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