Sogno un mondo migliore

«Io sogno di dare alla luce un bambino che chieda: “Mamma, che cosa era la guerra?”» Eve Merriam, poetessa e scrittrice.

Attualmente sono circa 65 gli Stati in guerra: 658 è il numero delle milizie e dei gruppi separatisti. Cifre crudeli anche sulla carta. Non possiamo cambiare il mondo, non siamo noi a prendere le decisioni importanti, però ognuno di noi può decidere di agire seguendo il cuore, ogni giorno, nei confronti di chi ci troviamo di fronte. Mai come ora risuonano, autentiche e vive, le parole di Sandro Pertini: «Se i popoli della terra, coralmente, potessero esprimersi, al di sopra  di ogni differenza ideologica, politica, di ogni razza, al di sopra di  ogni credo, e di ogni differenza di credo religioso, tutti i popoli  della terra si pronuncerebbero per la pace contro la guerra».

5 pensieri per sognare la pace

La vera forza risiede nel cuore degli esseri umani

 

Nella Giornata internazionale della pace, che ogni anno cade il 21 settembre, sarebbe bello ricordare chi ha vissuto cercando di realizzare un mondo migliore. Sì, sono eroi, ma spesso non sappiamo dare loro un volto, perché il loro nome si è perso fra pagine della Storia. Gli eroi vivono fra le persone che incontriamo ogni giorno. Uno sguardo sbiadito nella fotografia di un bisnonno, una madre che non si arrende: chi combatte per la pace occupa un posto scomodo perché coltiva la speranza, nonostante tutto. E nonostante tutto è di speranza che abbiamo più bisogno in questo momento, in un mondo dove abbiamo (apparentemente) tutto e in cui la tragedia si consuma a un passo da noi, nei volti senza nome di un telegiornale ascoltato distrattamente.

La forza della non violenza

«Il giorno in cui il potere dell’amore supererà l’amore per il potere il mondo potrà scoprire la pace» Mathama Gandhi

È stato il poeta indiano Rabindranath Tagore a dargli il soprannome Mahatma, Grande Anima: il giovane Mohandas Karamchard Gandhi inizia a combattere per la pace nel 1906, dopo aver assistito alla brutalità della segregazione razziale in Sud Africa. La sua è una lotta non violenta, che si oppone allo status quo con marce di pace e un atteggiamento di non-collaborazione. Dirà: «La felicità e la pace del cuore nascono dalla coscienza di fare ciò che  riteniamo giusto e doveroso, non dal fare ciò che gli altri dicono e  fanno».

Trovare la pace in se stessi

«Se vogliamo costruire la pace nel mondo, costruiamola in primo luogo dentro ciascuno di noi» Dalai Lama

Il 25 settembre 1961 nel discorso alle Nazioni Unite John F. Kennedy pronuncia una frase storica: «L’umanità deve porre fine alla guerra – o la guerra porrà fine all’umanità». L’umanità è più grande della guerra: la pace autentica nasce a livello personale e si espande, come un’onda, quando troviamo la sorgente purissima dell’accettazione e in questa acqua magica immergiamo anche le persone che ci circondano.

Imparare a gestire i conflitti

«La pace non è assenza di conflitto. Il conflitto è un fatto inevitabile  della vita quotidiana: conflitti interiori, interpersonali, tra gruppi e  internazionali. La pace consiste nell’affrontare in modo creativo i  conflitti. Pace è il modo di procedere per risolvere i conflitti in modo  tale che entrambe le parti vincano, con accresciuta armonia come  conseguenza dl conflitto e della sua risoluzione. La risoluzione è  pacifica se i partecipanti arrivano a voler cooperare in modo più  completo e si trovano nella condizione di poterlo fare» J. e K. McGinnis

Ogni giorno dobbiamo affrontare l’essere in conflitto. Questa condizione non riguarda solo gli altri, ma anche noi stessi. Essere in guerra con se stessi è una sensazione è devastante, ma può essere la chiave per raggiungere un orizzonte nuovo. Il conflitto è espressione di una voce interiore che risuona dentro di te: ascoltarti è l’unico modo per capire la direzione verso la pace.

Speranza per i bambini del futuro

«La pace non è un sogno: può diventare realtà; ma per custodirla bisogna essere capaci di sognare» Nelson Mandela

Possiamo raccontare ai bambini tante cose, ma non le bugie. I bambini amano senza limiti, credono anche quando non c’è più un motivo valido per credere, non si arrendono. Non sanno mentire. Nella sua ultima lettera prima di morire Kurt Cobain ha scritto: «Pace, Amore, Empatia». Ecco: empatia, una chiave passepartout silenziosa, ma in grado di far scattare ogni serratura. La capacità di metterci nei panni di chi abbiamo di fronte e sentire ciò che l’altro sta provando scardina le nostre convinzioni, va oltre la diffidenza, è una mano protesa. È esercitando ogni giorno la nostra empatia, con consapevolezza, che possiamo toccare e sperimentare un nuovo modo di vivere la vita e, forse, allenarci a nutrire la speranza come riescono a fare i bambini, che non dimenticano come si fa a giocare persino fra le case che crollano. La nostra umanità non è che una piccola briciola nel mondo, ma da qualche parte bisognerà pur iniziare, vero? Ogni giorno è una sfida che chiede coraggio, passione, cuore.

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