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Viaggio in Israele, tra sinagoghe e grattacieli

Da una parte Tel Aviv, la città giovane (ha solo un secolo di vita!) con i locali trendy e le spiagge dei surfisti. Dall’altra Gerusalemme con i suoi 3.000 anni di storia e il suo tesoro di luoghi sacri, culla delle grandi religioni. Una vacanza in questa terra non si dimentica, anche se dura solo pochi giorni. Per goderselo fino in fondo meglio partire adesso, prima che arrivi il caldo

Tramonto a Gerusalemme

Tanto una è impertinente e modaiola quanto l’altra è discreta e religiosa. Tel Aviv e Gerusalemme, i due volti di Israele, sono gli opposti che si attraggono, i luoghi in cui si uniscono sacro e profano, dove lo sguardo della gente è rivolto a Occidente ma l’anima saldamente ancorata a Oriente. Il tutto in un’incredibile fusione di svettanti grattacieli, chiese cattoliche, sinagoghe e minareti a stretto (e pacifico) contatto fra loro come in nessun altro luogo al mondo. Adesso è il periodo giusto per un viaggio in questa terra: prima che l’estate porti con sé folle di pellegrini e un gran caldo torrido e umido.

La Cupola della Roccia domina la Spianata delle Moschee

La metropoli che non dorme mai.

 

Con circa tre ore e mezzo di volo, si è catapultati a Tel Aviv, una metropoli affascinante perché in continua evoluzione. A Jaffa, il nucleo antico con 3.000 anni di storia avvitato su una collinetta, si sale sulla vetta dominata dal Monumento della Fede per scoprire in un colpo d’occhio la città nuova: il mare fa da cornice a lunghe spiagge, viali e avveniristici grattacieli. Immagini che contrastano con l’atmosfera di Jaffa, stretta in un merletto di vicoli e dimore in pietra e animata da atelier di artisti, come Adina Plastelina (www.adinaplastelina.com), la più famosa creatrice di gioielli. Chi vuole cogliere il Dna orientale fatto di caos e profumi, va a Jaffa bassa, al Mercato delle Pulci vicino alla piazza della Torre. Nel tripudio di bancarelle si conoscono mercanti, over 60 e under 30, che raccontano il passato e il futuro della città. La cornice ideale per una sosta rilassante è il porto di Jaffa, dove i magazzini sono diventati ristoranti trendy.

Icone e santini nel mercato arabo di Gerusalemme

Lo stesso “cambio di look” si trova anche nella parte a nord della città: l’elegante passeggiata sul mare porta negli ex hangar ora trasformati in locali che non hanno nulla da invidiare a quelli di New York. Da provare il ristorante Boya (www.boya.co.il, da 36 euro), prima di fare shopping da Fash (hangar 26) negozio di originali abiti e accessori di stilisti locali. Ma Tel Aviv è anche ritrovo di giovani e surfisti che si danno appuntamento sulla lunghissima spiaggia ampia e sabbiosa: una delle 10 più belle al mondo secondo il mensile National Geographic. Al tramonto scatta la movida di cui la città va fiera. Ci si perde nei viali Rothschild, Dizengoff, Allenby, con una carrellata infinita di discoteche. Ma il cuore della notte, lontano dai turisti, è l’antico quartiere Neve Tsedek, una delizia di casette dai tetti rossi, con locali per artisti e laboratori artigianali. Prima di ripartire, bisogna vedere il Design Museum Holon (www.dmh.org.il) poco lontano da Tel Aviv. Realizzato dall’architetto e designer Ron Arad è il primo museo dedicato alla creatività nazionale. Per dormire c’è il David Intercontinental Hotel (tel. 0097237951111, www.interc ontinental.com/telaviv, da 213 euro) o il raccolto Brown Hotel (tel. 7170200,www.browntlv.com, doppia da 125 euro).

Il ristorante Boya a Tel Aviv

La capitale, santa con brio.

 

Solo 60 chilometri separano Tel Aviv da Gerusalemme, eppure sembra di essere in un altro mondo. Lo stupore arriva nella Città Vecchia che, con le sue antiche mura intatte, protegge la culla delle tre grandi fedi monoteiste. Divisa in quartieri dalle diverse culture e tradizioni è un mosaico di colori, suoni e profumi. Su tutto, però, dominano la sabbia, sempre presente, e la pietra con le sue tonalità morbide e sbiancate dal sole. Infatti, anche ogni religione qui ha i suoi sassi sacri: gli ebrei hanno i massi che formano il Muro del Pianto; i cristiani hanno la pietra del Santo Sepolcro custode della tomba di Gesù Cristo e i musulmani, sotto la dorata Cupola della Roccia, hanno il macigno da cui Maometto con il suo cavallo ha spiccato il volo verso il paradiso. Difficile spiegare il fascino misterioso che emanano questi luoghi. Che tutti, religiosi o laici, dovrebbero visitare almeno una volta. Perché le emozioni sono intense.

Israele, sculture nella parte moderna della capitale

Chiunque arrivi qui respira, come per magia, migliaia di anni di storia e lotte e viene travolto da un’incredibile atmosfera di sacralità e rispetto. Per esempio, percorrendo la stretta Via Dolorosa, nel su e giù di gradini, di profumi vecchi, con il disordine che regna sovrano proprio come ai tempi di Gesù, è molto facile calarsi nella realtà di allora, dimenticando il presente. Lungo la Via, giunti alla terza stazione, si può fare una deviazione che rimarrà impressa nel cuore e nella mente. Si entra nell’Austrian Hospice  (www.austrianhospice.com), palazzo ottocentesco con marmi e soffitti di stile asburgico, e si sale sul tetto che regala un panorama unico sulla città con l’imponente cupola d’oro che spicca sulla Spianata delle Moschee.

Il Museo di Holon, appena fuori Tel Aviv, offre il meglio del design nazionale

A cena si va al ristorante Canela (canela.rest-e.co.il, da 45 euro) che ha la migliore cucina kosher, o a Nachlat Shiva, il quartiere dei giovani. Perché anche nella città più santa e tormentata della Terra, i ragazzi si vogliono divertire. E lo fanno alla discoteca Constantine (3 Hahistadrut Street) o in uno degli affollatissimi pub, come il Bell Wood Bar (Rivlin 5). Si dorme al Mamilla Hotel (tel. 0097225482222, www.mamillahotel.com,da 238 euro), albergo di design firmato da Piero Lissoni.

 

Il tour
Con Turisanda (www.turisanda.it) il tour di cinque giorni nelle due città, in hotel 4 stelle e voli parte da 1.022 euro. Per informazioni: Ufficio nazionale israeliano del turismo, tel. 02804905, www.goisrael.it.

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