Nihon-Shu

Tutti lo chiamano sake, ma il suo vero nome è “Nihon-Shu”, letteralmente il vino del Giappone: la parola sake, infatti, indica le bevande alcoliche in generale.

Il sake è prodotto dalla fermentazione del riso e si beve molto spesso anche freddo. La sua gradazione alcolica oscilla di solito tra i 14° e i 16°, proprio come un buon vino siciliano.

Alla scoperta del sake

La bevanda giapponese è di tendenza. E si abbina non solo al sushi, ma anche a cotolette e gorgonzola. Impara con noi a servirlo, vedrai che successo

Diverse varietà di sake

È il compagno ideale di moltissimi cibi e non solo dei menu giapponesi. Se vuoi portarlo in tavola, prima di tutto scegli il tipo più adatto alla tua cucina.

Ci sono diverse varietà: la classificazione del sake dipende della raffinazione del riso e dall’aggiunta o meno di alcol. Si va dal meno raffinato Honjozo al più puro Junmai, con le due varianti top Ginjo e Daiginjo. A differenza del vino, però, nel sake non contano annata e luogo di produzione, ma il grado di filtratura e raffinatezza.

Come scegliere il sake

Se vuoi una guida per orientarti nella scelta delle etichette, affidati a Ghilardi Selezioni (ghilardiselezioni.com), il più fornito importatore e distributore in Italia di questa bevanda. Oppure puoi acquistarlo su Amazon (cerca i marchi Gekkeikan, Akashi Tai, Choya o Hakutsuru) o nei negozi di generi alimentari asiatici della tua città (trovi un elenco su nihonjapangiappone.com).

Quanto costa? Non è economico, perché difficilmente riesci a comprare una bottiglia a  meno di 10-15 euro, ma il migliore in genere non supera i 40-50 euro.

Come abbinare il sake ai cibi

Ti bastano tre regole per non sbagliare l’abbinamento.

I sake più puri vanno serviti freddi, a 9-10 °C, e con piatti delicati come, per esempio, un antipasto di pesce, le ostriche, la bottarga o dei gamberi alla griglia. Quelli meno raffinati danno il meglio quando sono riscaldati, a 40-50 °C, e abbinati a piatti ricchi, come pâté, gorgonzola, cotolette o bistecche alla fiorentina, perché che sostengono il “peso” di questi alimenti più grassi.

Infine, le varietà meno pregiate e meno alcoliche vanno servite a temperatura ambiente, accompagnate da qualche scaglia di parmigiano reggiano, da una zuppa o da un’insalata mista con cipolle e noci.

Come imparare a conoscere il sake

Per allenare il naso e il palato puoi partecipare alle degustazioni guidate dell’associazione “La Via del Sake” (www.laviadelsake.it). Con l’esperto Marco Massarotto impari a riconoscere i profumi, dai più delicati come la violetta e i fiori di gelsomino alle tinte forti della banana e del cacao, a distinguere il tipo secco da quello dolce.

A casa, poi, divertiti a sperimentare accostamenti inediti e curiosi. Mai provato lo spritz al sake? Sostituiscilo al vino bianco, mixa con Aperol o con Campari Soda e l’aperitivo è servito!

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