dermatite da contatto

Dermatite da contatto: queste sono le cose che devi sapere

  • 27 11 2017

Qualche volta anche i capi d'abbigliamento possono crearci fastidi: è il caso delle dermatiti da contatto: scopri quali sono i sintomi e cosa puoi fare per porre rimedio a questo problema

Cosa è la dermatite da contatto?

Quante volte ti è capitato di acquistare un capo di abbigliamento che, una volta indossato, ha scatenato una serie infinita di puntini, gonfiore o arrossamento?

Si tratta di una reazione allergica, definita dermatite da contatto. Le dermatiti allergiche da contatto sono sempre più diffuse e sono causate dai tessuti con cui la nostra pelle è a contatto: una reazione quindi del nostro sistema immunitario ad una determinata sostanza (allergene). Il nostro organismo in presenza di questa sostanza (che riconosce tossica) produce una risposta infiammatoria. Ma come riconoscere una dermatite allergica da tessuti?

Sintomi della dermatite allergica da tessuti

  • arrossamento diffuso, spesso associato a gonfiore e chiazze,
  • punti rossi e, nei casi più gravi, piccole vesciche piene di liquido.
  • prurito intenso.

Scopriamo quali sono i materiali responsabili e cosa possiamo fare per alleviare il fastidio.

Quali sono i materiali a rischio

  • I tessuti sintetici quali nylon, filanca, lycra e perlon, con i quali si realizzano abiti, costumi da bagno, tute, collant, reggiseni, slip e body possono scatenare reazioni allergiche. Le fibre sintetiche impediscono la traspirazione, il sudore ristagna sulla pelle e la irrita.
  • A volte anche la lana, pur essendo una fibra naturale, può causare fastidi perché il tessuto, riscaldando molto il corpo, causa un’eccessiva sudorazione.
  • A provocare una reazione possono essere non tanto i tessuti ma gli agenti chimici con cui le fibre sono trattate.
  • Altre volte, all’origine dell’allergia possono esserci il detersivo, la candeggina, gli sbiancanti o l’ammorbidente utilizzati. 

Un altro consiglio. Non ci sono solamente maglie, maglioni o T-shirt a scatenare le dermatiti da contatto: fai attenzione anche a lenzuola, asciugamani e biancheria da bagno e infine alla presenza di nichel nelle cerniere e nei bottoni di metallo perché possono essere un’altra causa di reazioni allergiche della pelle.

Come diagnosticare l’allergia: i test da fare

Occorre capire se le irritazioni sono dovute a un determinato indumento oppure se si tratta di ‘fastidi’ stagionali. Si deve quindi verificare se l’allergia causa prurito e arrossamento soltanto nei punti di contatto o se si estende ad altre parti del corpo.

Ci sono due modi che ti permettono di identificare gli allergeni responsabili del fenomeno: 

  • il prist test
  • il patch test

Il Prist test è un semplice esame del sangue utile per capire se si è allergici a qualcosa: Questo prelievo identifica solo il valore delle IgE (la concentrazione di questi anticorpi) nel sangue ma non identifica la sostanza responsabile dell’allergia, mentre il Patch test si esegue direttamente sulla pelle, con l’applicazione di cerotti con sostanze ritenute sospette dell’allergia e permette di identificare gli allergeni responsabili del fenomeno.

Quali sono i rimedi per l’allergia ai tessuti

Una volta individuata la sostanza responsabile dell’allergia è bene evitare il contatto con essa. 

Se per caso ti capita di entrare in contatto con capi o sostanze che possono causare allergie puoi assumere un antistaminico per bocca o spalmare localmente una crema cortisonica (ma attenzione perché deve essere il medico a fare la prescrizione!) e, nel frattempo aiutarti con acqua e amido di riso per calmare l’irritazione e lenire il prurito o impacchi con talco a base di ossido di zinco.

Quando si va a fare shopping quindi oltre a valutare il capo per bellezza, praticità, griffe e gusto, diamo un’occhiata alla composizione dei capi, potremmo evitare l’insorgere di allergie da contatto oltre a far bene al nostro ambiente.

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