Abbiamo intervistato Gaetano Curreri. L'uomo che ha composto alcune delle più struggenti canzoni d

Abbiamo intervistato Gaetano Curreri. L'uomo che ha composto alcune delle più struggenti canzoni d'amore del pop nazionale ci racconta delle scorribande con Vasco, l'amico e socio di sempre, del Diluvio Universale - il nuovo album degli Stadio, e di come sia facile rimorchiare in qualità di consolatore delle donne.
Gaetano, questo album deve essere stregato: sai che appena l'ho suonato si è scurito il cielo, ed è sceso davvero il diluvio universale!
Non volevamo mica far piovere! Il diluvio universale è un po' la sensazione che ci assale in questi tempi, appena si accende la tv o si legge un giornale: catastrofi finanziarie, brutti fatti di cronaca. Noi abbiamo tentato di esorcizzarlo, questo diluvio universale, dandoci delle ragioni. E abbiamo capito che il nocciolo di tutti questi problemi è contenuto nella coppia.

Conversazioni d’amore con Gaetano Curreri: musica allo “Stadio” puro

L'uomo che ha composto alcune delle più struggenti canzoni d'amore del pop nazionale ci racconta delle scorribande con Vasco, l'amico e socio di sempre, del Diluvio Universale - il nuovo album degli Stadio, e di come sia facile rimorchiare in qualità di consolatore delle donne

 

 Tu che hai scritto alcune delle più belle canzoni d'amore in Italia, Qual è il verso che ti piace

Tu che hai scritto alcune delle più belle canzoni d’amore in Italia, Qual è il verso che ti piace di più di quest’ultimo album?
Quello che amo di più l’ha scritto Vasco, io ho fatto la musica. È proprio la canzone che dà il titolo all’album, e dice: “In un diluvio universale ti ho incontrata / e ho fatto a pezzi il mondo per averti”. È proprio la sensazione che ha uno che si innamora veramente;  quando intorno il mondo crolla e si incontra quella donna può dare questo tipo di salvezza, si ha veramente il desiderio di spaccare il mondo per averla

Ti dico il mio preferito invece: “Amavo i silenzi con cui univi i pensieri tra noi”  (dalla canzone Come pioggia in mare)
Molto bello anche quello.

 Tu questa sensazione - dell'amore vero - l'hai sentita una volta sola o più volte?Non proprio una

Tu questa sensazione – dell’amore vero – l’hai sentita una volta sola o più volte?
Non proprio una volta sola. Ma neanche tantissime (è reticente…)

Com’ è cambiato il tuo modo di scrivere di donne dagli anni 70 in poi? Lo sapresti spiegare?
Io sono profondamente innamorato delle donne. La donna per me è quasi una creatura divina. Negli anni c’è stata un’evoluzione, ma anche un’ involuzione,  quando la donna ha cominciato a scimmiottare l’uomo. Ora si sta rendendo conto che non paga.

 Una delle canzoni più belle che hai composto con Vasco è La faccia delle donne, che cantavate ins

Una delle canzoni più belle che hai composto con Vasco è La faccia delle donne, che cantavate insieme. Lui faceva la parte dello sciupafemmine, tu di quello innamorato. Tu cantavi “Io mi innamorerei”, Vasco cantava “Io prima me la farei”.
È una storia vera. Eravamo proprio così; ora non  più, siamo degli ometti. Lui prendeva le donne e le faceva innamorare, e io mi innamoravo e basta. Ero una sorta di consolatore.

 Quante donne hai rimorchiato vestendo questi panni del consolatore?Molte. Poi c'erano le amiche del

Quante donne hai rimorchiato vestendo questi panni del consolatore?
Molte. Poi c’erano le amiche delle donne che Vasco trattava male, che venivano da me a lamentarsi. E io le consolavo: “Ma dai, vieni qui, ragioniamo un attimo…”  Ecco, nelle donne c’è molto questa complicità, sono pronte a darsi una mano quando una di loro sta male. Le donne sono pronte ad affrontare a muso duro gli uomini che feriscono. Gli uomini lo fanno molto meno.

Forse perché si difendono benissimo da soli?
Sì, gli uomini hanno meno bisogno di essere salvati, devono essere ascoltati.

 C'è un'abitudine femminile a cui non riesci ad abituarti?(Ci pensa un attimo) Ho sempre avuto semp

C’è un’abitudine femminile a cui non riesci ad abituarti?
(Ci pensa un attimo) Ho sempre avuto sempre a che fare con donne molto ordinate; io invece sono un disordinato fisiologico. Ma con il tempo hanno fatto diventare ordinato anche me. Fondalmentalmente mi adatto. È un’esigenza della convivenza. C’è questo stereotipo dell’uomo disordinato che non è più attuale…

Il fatto è che il disordine è un po’ rock & roll…
Ma io non sono rock and roll. Faccio parte di una Rock & roll band, che è diverso.

 Un altro bellissimo verso nato dalla collaborazione tra te e Vasco è  La cambio io la vita ch

Un altro bellissimo verso nato dalla collaborazione tra te e Vasco è  La cambio io la vita che / Non ce la fa a cambiare me, (E dimmi che non vuoi morire di Patty Pravo).
Ecco, questo verso rappresenta proprio Nicoletta (Strambelli, cioè Patty Pravo n.d.r.). Questa frase è la sua vita, un’istantanea di una donna che è entrata nel nostro immaginario quando io e Vasco l’andavamo a vedere nei locali di campagna. A Vasco piacciono molto le bionde, era affascinato da questa creatura, che vedeva come un’entità eterea. E le ha cucito addosso questa canzone.

Non vale anche un po’ per te questo verso?
Nel mio caso è la vita che mi ha salvato. Io mi sono trovato di fronte a momenti molto pericolosi, e ho avuto il classico colpo di culo. Qualche anno fa, durante un concerto ad Acireale, ho avuto un ictus. Tra il pubblico c’era un dottore che ha capito subito quello che mi stava succedendo, mi ha soccorso immediatamente e mi ha salvato la vita. Se non è un colpo di culo questo!

Stadio
Diluvio Universale

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