FAI, il rapporto degli italiani con il patrimonio artistico e naturalistico

Sono più felici dopo aver visto un bel paesaggio o una bella opera d'arte ma credono che il patrimonio italiano sia in uno stato non accettabile. I dati della ricerca

Qual è il rapporto degli italiani con le bellezze artistiche e naturalistiche del Paese? Sanno apprezzare le tante meraviglie che mezzo mondo ci invidia?
Sono gli interrogativi che si è posta la ricerca FAI (Fondo Ambiente Italiano), realizzata da Human Highway, che indaga su come e in quale misura il patrimonio artistico e naturalistico contribuisca al benessere personale e sociale.
Con gioia, sebbene l’Italia risulti divisa su tante cose, politicamente, storicamente, socialmente, è unita nel sentirsi più felice dopo aver visto un bel paesaggio o una bella opera d’arte: “prendersi cura delle cose belle che ci circondano aumenta il benessere di tutti”, emerge dal sentire comune della ricerca.

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Negli italiani il pensiero del bello che ci circonda va in primo luogo al patrimonio artistico (69%) e poi a quello naturalistico (23%).
Un 8% lega il patrimonio italiano a categorie meno convenzionali come enogastronomia, moda… in generale il made in Italy. Nel ranking di Top of Mind del patrimonio artistico troviamo ai primi posti i luoghi simbolo del paese, le “cartoline d’Italia”: Colosseo e Fontana di Trevi a Roma, la Torre di Pisa. Edifici non religiosi e monumenti raccolgono il 33% della prima citazione spontanea, seguiti dalle chiese, dai borghi, dalle città. Con percentuali inferiori compaiono i luoghi della natura: il mare, le coste e le spiagge, le Dolomiti, il Monte Bianco e più in generale le montagne e i parchi naturali.

Nella citazione Top of Mind le donne si dimostrano più attente ai particolari. Gli uomini citano con maggior frequenza luoghi simbolo
e le categorie quali cucina, made in Italy, mentre il catalogo di citazione delle donne è più ampio, ragionato e meno scontato. Al crescere del livello di istruzione diminuiscono le citazioni dei luoghi “cartolina”.
Il legame affettivo con il patrimonio artistico e naturalistico italiano è forte e radicato. La prima sensazione suscitata dall’idea di perdere il proprio luogo simbolo del patrimonio, è di forte ingiustizia.
Più del 40% dei rispondenti ritiene che il patrimonio italiano attualmente si trovi in uno stato non accettabile (viceversa, per il 18% si trova in buono stato).

La ricerca è stata effettuata on line nel mese di settembre 2011 su un campione di 1.275 individui rappresentativo della popolazione italiana di età compresa tra i 18 e i 64 anni che risiedono in Italia e che accedono alla Rete almeno una volta alla settimana.

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