prendi il meglio dalla tua età

I compleanni con lo “zero” sono speciali e non solo per le dive che finiscono in prima pagina, come è successo l’anno scorso a Monica Bellucci, Sandra Bullock e Sabrina Ferilli per i loro 50 anni. Ogni giro di boa è accompagnato da attese, speranze, nuove scoperte, eventi, bilanci. E, in maniera più leggera, anche da battute che sottolineano il tempo che passa e i suoi svantaggi.

Ma forse qualcosa è cambiato (sorpresa: Monica Bellucci, a dispetto dell’anagrafe, sarà la prossima Bond Girl) e conviene soffermarsi sugli aspetti positivi. Ce ne sono, tanti, e ce li raccontano quattro donne (tre scrittrici e l’autrice di un blog) a cui abbiamo chiesto di descriverci il bello della loro età. Per cambiare, una volta tanto, il punto di vista.

Prendi il meglio dalla tua età

Il tempo che passa non è uno svantaggio. Anzi. Tre scrittrici e una blogger ti raccontano perché oggi si sentono più sicure in amore, sul lavoro e nei rapporti che contano

“Una donna ha l’età che merita.”  Coco Chanel

“Prima sei giovane; poi sei nella mezza età; poi sei vecchia; poi sei meravigliosa.” Diane Cooper

Molte donne vivono con ossessione l’età, ma ogni giorno, dal giorno  della nostra nascita, viviamo ed evolviamo, trasformandoci costantemente

30 anni: l'età del carpe diem

Sara Lorenzini, 33 anni, scrittrice
Ha pubblicato Diario semiserio di una redattrice a progetto” e 45 metri quadri (Premio Zocca al quadrato 2014). A gennaio uscirà il suo nuovo romanzo Il diavolo veste Zara (Mondadori) con lo pseudonimo Mia Valenti.

“Il bello di avere trent’anni, nel nostro Paese, è che tutti ti considerano ancora giovane. Tranne i ragazzini ovviamente, che hanno cominciato a darti del lei senza alcun rispetto. Certo è che ormai sei una donna, anche se non somigli nemmeno un po’ a quella che ti immaginavi da bambina. A pensarci bene, hai spento le candeline del tuo trentesimo compleanno tirando un bel sospiro di sollievo. Perché anche se ti hanno chiamato bambocciona, precaria e sfigata, non ti sei mai sentita senza futuro. Hai un cv lunghissimo, che annovera i lavori più disparati. Hai superato esami, colloqui e periodi di disoccupazione a testa alta, ansie comprese. E hai capito che non si muore, nemmeno per amore. Hai trovato il tuo stile e puoi ancora concederti un look da universitaria, anche se sei una professionista.”

“Nei tuoi panni, dopo tutto, ci stai bene. È arrivato il tempo delle case da arredare, dei figli da sognare, dei progetti da realizzare. Ti senti pronta a dare una svolta alla tua vita. Non sei più così giovane per rimandare decisioni importanti e non così adulta per rinunciare ai cambiamenti. Non hai scuse. Questa è l’età dell’ora o mai più, l’età del carpe diem. E a dispetto di crisi d’identità scatenate da rughe all’orizzonte, oggi sei molto più forte di prima: hai trovato il coraggio per diventare la donna che vorresti essere un giorno.”

40 anni: non c’è più niente di cui avere paura

ROBERTA LIPPI 40 anni, direttore editoriale di ovo.com, autrice tv, radio e web. Per i suoi 40 anni ha pubblicato E comunque non sei Kate Moss (su Amazon).

“40 anni non sono tanti. Oserei anzi dire che sono pochi (pensa a quanto manca alla pensione!), ma hai imparato quasi tutto quello che serve in fatto di stile, alimentazione e uomini. Ovvero le ossessioni della vita di ogni donna. Sai cosa ti fa sembrare più bella, sia un abito o il piatto che hai di fronte, e sai cosa ti fa sentire più brutta: l’uomo sbagliato. A 40 anni hai raggiunto la saggezza sufficiente per guardare gli altri con il sorriso sornione di “chi sa” eppure ha davanti ancora buona parte della vita.”

“È l’età ideale per iniziare a fare un sacco di cose. La prima è smettere di avere complessi: a 40 anni ci si perdona tutto, anche il passato. Sei adulta e sai che non c’è niente di cui avere paura. In amore, per esempio, sai che se è andata storta troppe volte è perché ti sei impuntata: non erano gli altri a essere sbagliati, ma tu a non avere il coraggio di andartene. Adesso ci metti la metà del tempo a capire di essere di fronte a una “sòla”. Puoi concederti viaggi spericolati, nuovi lavori, hai l’indipendenza economica per viziarti un po’. Puoi divorziare, ti puoi innamorare e, se non hai avuto figli (e sei pronta a fartene una ragione), diventerai la “zia” adorata: quella sorridente, giovane e luminosa. E soprattutto riparti con lo zero accanto: hai vinto altri dieci anni prima di porti di nuovo il problema dell’età. Stupendo.”

50 anni: voglia di fare, ma senza competitività

Luana Porfido, 48 anni, esperta di marketing e comunicazione, autrice del blog turning50.unadonna.it, dedicato alle donne alle prese con il “giro di boa” dei 50 anni.

“I cinquanta arrivano di colpo, non c’è nulla da fare e arrivano prima del compleanno. Arrivano che non te li aspetti in una bella giornata di sole, mentre stai svolgendo una delle tue attività preferite. Tutto intorno a te è identico al giorno prima, ma tu non sei più la stessa. Allora ti fermi, rifletti un attimo, fai due conti, poi il verdetto: ci sei quasi. Manca poco ai cinquanta. I cinquanta, un traguardo anagrafico cruciale per una donna. Soprattutto per una donna che, nata nel boom economico e parte attiva di un’epocale evoluzione della società e dei costumi, non si è mai fermata un attimo. Eppure anche il rallentare i ritmi ha i suoi indubbi vantaggi. Ad esempio ci permette di entrare maggiormente in contatto con noi stesse, ci fa diventare più consapevoli di ciò che siamo, quindi ci offre la possibilità di inquadrare con chiarezza il futuro che verrà. E di scegliere cosa vogliamo essere.”

“Le cinquantenni di oggi, donne dall’intelletto fine, piene di energia, capaci di un’autoironia sorprendente e con un prezioso patrimonio di esperienze di vita, hanno ancora voglia di fare, senza però cedere a quella competitività che le ha caratterizzate nel passato. Hanno voglia di creare, tornando ai fondamentali. Non a caso, alcune tra le start up più innovative degli ultimi anni in ambito bio, agricolo e ecologico, portano la firma e le braccia di donne nel pieno di una sfolgorante, “verde”, mezz’età.”

60 anni: piaci agli intenditori

LIDIA RAVERA 63 anni, SCRITTRICE.
A fine gennaio uscirà il suo libro Gli scaduti, in cui immagina che, in un futuro prossimo, i sessantenni siano obbligati a ritirarsi lasciando case e affetti.

“Il meglio dei sessant’anni è quella misteriosa malìa che scopri soltanto quando ne compi settanta. Io sono una sessantenne abbastanza fresca di trauma, quindi ancora non la conosco. Posso condividere con voi, perciò, soltanto qualche effetto collaterale positivo di una lunga permanenza su questa terra: 1 Sei indubbiamente più intelligente di quanto tu sia mai stata (no, non saggia: intelligente. È diverso). 2 La asimmetria fra il tuo passato e il tuo futuro è così evidente che puoi finalmente essere avventurosa, prenderti dei rischi, essere impulsiva. Tanto il tuo percorso l’hai già compiuto. Dai sessanta in avanti tutto quello che riesci a conquistarti sul piano del piacere, è gratis. È tutto già pagato. Da chi? Ma da te, naturalmente. 3 Non hai più bisogno di piacere a tutti, sei come un pezzo d’antiquariato. Piaci agli intenditori. Sono pochi, ma sono molto più affascinanti di quelli che comprano all’ingrosso, mobili di serie. 4 Se sei invecchiata bene, ti sei venuta a noia quanto basta per diventare autenticamente curiosa degli altri: perciò fai un sacco di scoperte, cavi il meglio da ogni incontro. 5 Non sei più oggetto di invidia da parte delle altre donne. Gli uomini non si sentono più in dovere di giudicarti in base al tuo aspetto. E questo, in alcuni casi fortunati, consente loro di godersi tutto quello che hai da dire (o da dare).”

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