Maldive atolli resort
L'atollo di Gaafu Dhaalu con il resort Ayada Maldives

Maldive, tre atolli per le tue vacanze

Con oltre 1.190 isole, scegliere quella giusta è un’impresa. Ne abbiamo visitate tre, tutte meravigliose e molto diverse tra loro. Ecco qui i resort alle Maldive con lo stile, il mare e le esperienze che hai sempre desiderato

Un arcipelago sparpagliato nell’oceano Indiano è sinonimo di vacanza tropicale: sono le Maldive, basta la parola per sognare mare blu, spiagge bianche e le palme a farci ombra. Il primo gruppo di turisti arriva qui nel 1972, c’è un solo albergo. Oggi, sulle 1.190 e più isole distribuite in 26 atolli, ci accolgono 1.210 tra resort, guesthouse e barche da crociera. Scegliere il tipo di sistemazione giusta è fondamentale per non rovinarsi le vacanze. 

Isola di Kudafolhudhoo, atollo di Ari Nord

Maldive resort Nika atolli
Il resort Nika

Uno dei pionieri che apre la magia delle Maldive ai visitatori è Gianpiero Bellazzi che, nel 1983, fonda Nika Island Resort and Spa; oggi la padrona di casa è sua figlia Giovanna. Siamo sull’isola di Kudafolhudhoo, nell’atollo di Ari Nord, una ventina di minuti di idrovolante da Malé, la capitale dove si trova l’aeroporto. Il mantra del Nika è “Le Maldive di una volta”. Ovvero, quando le case dei villaggi locali e le camere dei resort, che al Nika sono ville con spiaggia privata, venivano costruite con blocchi di corallo restituito dal mare (ormai è vietato) e i loro tetti erano realizzati in foglie di palma. «Tutti gli anni» spiega Giovanna «i tetti li dobbiamo rifare». Un lavoro non da poco, ma l’autenticità dell’esperienza stile bei vecchi tempi è garantita.

Per non parlare dell’ecologicamente corretto, che a Nika si afferma anche con il bando totale della plastica e con gli impianti di produzione di acqua potabile, di depurazione delle acque e di compostaggio dei rifiuti organici. Il primo consente di eliminare ogni anno fino a 150.000 bottiglie usa, getta e inquina; i secondi, d’innaffiare e concimare l’orto, che produce le verdure a chilometro zero servite nel ristorante. Visto che è un pezzo di storia del Paese, Nika ha un museo. Che questa storia la racconta attraverso utensili di uso quotidiano, oggetti del folklore locale e strumenti musicali. Per vedere come la barriera attorno all’isola ha reagito al Niño, la corrente d’acqua calda colpevole d’aver sbiancato i coralli in tutti i mari del Pianeta, faccio un giro di snorkeling. La mia guida è Giorgio, biologo marino residente per qualche mese al Nika con il compito di monitorare la situazione. Prima tappa, il coral garden creato dal resort. Ovvero, piccole strutture di metallo sulle quali i coralli crescono più velocemente. L’esperimento ha funzionato, così mi ritrovo a nuotare tra pesci farfalla, napoleone, angelo, chirurgo, balestra, pappagallo, e rimango incantata davanti alla danza soave di due piccole mante. Giorgio mi dice che si chiamano diavoli di mare, ma a me sembrano angeli.

Isola di Maguhdhuvaa, atollo di Gaafu Dhaalu

Le acque intorno al resort Ayada

Si è ripresa bene dalla scoppola rovente del Niño anche la barriera corallina attorno all’isola di Maguhdhuvaa – nell’atollo di Gaafu Dhaalu, estremo lembo meridionale dell’arcipelago – interamente occupata dal resort Ayada Maldives. Qui, durante lo snorkeling, oltre ai soliti pesci multicolori, mi fa compagnia una tartaruga. Partecipo all’escursione in barca organizzata dal resort e mi ritrovo a nuotare in mezzo agli squali. Fuori dall’acqua, Ayada è un’isola quasi completamente ricoperta da vegetazione autoctona che s’inghiotte parte delle 122 ville e suite. Per muoversi al suo interno, visto che è lunga “ben” 670 metri e larga 330, gli ospiti vengono dotati di bicicletta. Che velocizza gli spostamenti tra gli otto ristoranti (dal teppanyaki al caffè turco, il giro del mondo gastronomico è garantito), la palestra, le lezioni di cucina e la Spa. Quest’ultima merita una menzione speciale per la qualità dei suoi massaggi balinesi e l’eleganza dei padiglioni per il relax, immersi in un rasserenante giardino. Ayada si trova all’estrema periferia sud dell’arcipelago: per raggiungerla si prende l’aereo, il volo dura circa un’ora e i miei compagni di viaggio sono un gruppo di surfisti australiani. Scopro così che l’atollo di  Gaafu Dhaalu è una meta d’eccellenza per gli amanti della tavola: se ci vengono addirittura dall’Australia, uno dei luoghi simbolo di questa disciplina, vuol proprio dire che le onde qui sono al top. Un aspetto poco conosciuto delle Maldive. 

Dhigurah, atollo di Noonu

Maldive ristorante Cube Syam World
Il ristorante Cube di Siyam World

Con i suoi 4,5 km di lunghezza per 1,7 di larghezza, Dhigurah – atollo di Noonu, 40 minuti di idrovolante a nord di Malé – è una delle isole più grandi dell’arcipelago. Tanto che il resort che la occupa per intero si chiama Siyam World. E questo è davvero un mondo a parte all’interno del panorama maldiviano. A iniziare dalla biografia del suo fondatore, che sembra la trama di un film. Ahmed Siyam Mohamed nasce da una famiglia umile su un’isoletta dell’atollo di Noonu. A 14 anni si trasferisce a Malé e trova lavoro in un negozio di souvenir. Spirito intraprendente, si ricicla come accompagnatore di turisti, con i soldi guadagnati s’iscrive alla scuola alberghiera e fa esperienza in vari resort. Poi, inizia a fondarli. Oggi ne possiede quattro alle Maldive e uno in Sri Lanka sotto il brand Sun Siyam. Inaugurato nel 2021, Siyam World è il più nuovo. Grazie alle dimensioni generose dell’isola accoglie gli ospiti in 470 unità abitative di 18 categorie differenti: dalle doppie negli overwater bungalow alle ville con cinque camere da letto. Ha otto ristoranti e sei bar. Gli appassionati di calcio e di equitazione ameranno particolarmente l’isola dotata di campo da football e maneggio, il primo delle Maldive. Al tramonto, non è raro vedere Ahmed in sella al suo stallone nero che cavalca sulle strade di sabbia di Siyam World, contemplando la sua creazione. 

Come arrivare alla Maldive

Vola tutti i giorni a Malé da otto città italiane la Turkish Airlines, via Istanbul: grazie al programma di stopover, si ha la possibilità di spezzare il viaggio soggiornando nella capitale turca gratis (turkishairlines.com).

Voli diretti da Milano Malpensa (lunedì e venerdì) e da Roma Fiumicino (sabato) con Neos (neosair.it).

Dove dormire

Sette notti in pensione completa al Nika Island Resort and Spa, da 1.700 euro a persona, incluso il volo a/r in idrovolante (nikaisland.it). All’Ayada Maldives, soggiornare in Garden Villa costa da 506 euro a notte per due con prima colazione (ayadamaldives.com). Per una Water Villa con piscina del Siyam World si spendono da 755 euro al giorno all inclusive (sunsiyam.com). 

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