Menopausa: ecco perché cervello e memoria fanno cilecca

  • 10 04 2018

L'esaurimento ovarico responsabile di questa fase provoca problemi a molti organi e il cervello è uno di questi. Se la memoria fa i capricci non sentirti in colpa: è un passaggio difficile ma con la Tos puoi ottenere grandi benefici. Scopri di più

Quante volte ti è capitato, da quando sei in menopausa, di pensare che la tua memoria stia facendo cilecca? Tranquilla: non sei tu. È il cervello di noi donne che cambia durante la menopausa.

L’esaurimento ovarico, responsabile di questa fase della nostra vita, esercita un’influenza su molti organi e il cervello è uno di questi. E, naturalmente, la memoria è quella che ne risente di più.

Ma qual è la relazione tra cervello e ormoni e come influisce davvero sui processi cognitivi? La terapia ormonale sostitutiva può essere un’alternativa utile per tutte le donne?

Menopausa e dintorni

Intanto cerchiamo di capire meglio cosa si intende per menopausa. Secondo l’Aogoi (Associazione ostetrici ginecologici ospedalieri italiani) questa fase viene definita come la cessazione dei cicli mestruali per l’esaurimento della funzione follicolare ovarica.

In pratica, la menopausa può essere spontanea oppure indotta da chirurgia, chemioterapia o radioterapia, e questo secondo caso specifico, può avvenire a qualsiasi età. Solitamente si cerca di protrarre l’evento il più lontano possibile perché con l’invecchiamento vengono modificate anche le strutture e le funzioni dell’organismo: quello del sistema riproduttivo femminile inizia con la nascita e continua con la perdita dei follicoli.

Ecco perché, secondo l’associazione, il ciclo di vita della donna si può dividere in sette periodi: 5 precedenti e 2 seguenti la fine del ciclo mestruale. Tra questi ci sono certamente, oltre alla menopausa vera e propria, anche la perimenopausa, il periodo intorno alla menopausa che può andare da due fino ad addorittura 10 anni, e la postmenopausa che inizia dalla fine completa delle mestruazioni.

Un passaggio difficile

Il passaggio dalla fase riproduttiva della vita di una donna allo stato di transizione fino alla postmenopausa comporta molte modifiche non solo fisiche (chi non si è mai lamentata con le amiche dell’aumento di peso?) ma anche psichiche. Questo vale anche per la menopausa precoce.

Gli esperti sottolineano però come, soprattutto in questa fase, e a causa delle sensazioni che variano da donna a donna, risulti davvero difficile scindere i cambiamenti indotti dalla menopausa da quelli dovuti all’invecchiamento naturale: quelli più importanti sono connessi sì al metabolismo ormonale ma anche a fattori quali l’obesità, il diabete, i disordini tiroidei e l’ipertensione che si sviluppano più frequentemente a partire dalla mezza età.

Qualità della vita

L’allungamento della durata media della vita ha introdotto, come sappiamo bene, il concetto di “qualità di vita” con cui oggi tutti, a qualsiasi età, dobbiamo fare i conti.

Ma cosa significa? E perché ha a che fare con la menopausa? Purtroppo questa fase è inevitabilmente legata alla nostra salute e la menopausa incide fortemente sul bilancio globale della condizione clinica e psichica (vale a dire sul nostro benessere) individuale.

Ma si dà più valore alla longevità (al numero di anni che si vivono) che all’invecchiamento (cioè alla qualità del tempo vissuto) e la menopausa è spesso responsabile di questa percezione distorta: cambia la qualità del sonno, si va incontro all’instabilità emotiva e talvolta alla depressione, varia il tono dell’umore, c’è un graduale declino delle funzioni cognitive, della distorsione delle percezioni mediate dagli organi di senso, senza contare le modifiche del peso e dell’aspetto e certamente la riduzione della libido.

Anche se la sintomatologia è estremamente variabile, questi sintomi sono presenti in tutte le donne, a partire dalle vampate di calore fino alla stanchezza, all’irritabilità e alla tristezza.

Umore, vista, sonno, libido e memoria

La Società Italiana della Menopausa (SIM) rivela come lo scenario clinico della menopausa comprenda una serie di sintomi psicologici che possono andare dal semplice nervosismo a una vera e propria sindrome depressiva: è per questo che la menopausa viene caratterizzata come un periodo di transizione psicosociale. Ma non è solo l’umore a intrattenere rapporti stretti con noi donne in questo periodo.

La carenza estrogenica assieme all’età si ripercuote anche su alcune patologie degenerative degli occhi: è molto frequente la comparsa della classica sindrome dell’occhio secco (una sorta di congiuntivite dolorante e rossa e la perenne sensazione di sabbia negli occhi) che avviene a causa della riduzione del film lacrimale indotta proprio dal calo di estrogeni.

Anche il rapporto sonno-veglia è messo strettamente a dura prova dal brusco crollo di ormoni, esattamente come si possono subire disturbi importanti del desiderio, un drastico calo dell’eccitazione e difficoltà a raggiungere l’orgasmo.

Sono purtroppo sempre gli squilibri ormonali ad influenzare il cervello, le capacità cognitive e la nostra memoria. E, a quanto pare, questo problema coinvolge oltre l’80% delle donne che lo ritiene prioritario rispetto agli altri sintomi della menopausa.

Cervello e menopausa

I ricercatori dell’Università di Rochester hanno descritto un aumento dei livelli di un enzima, con l’ingresso in menopausa, che depotenzia alcuni neurotrasmettitori, cioè proprio quelle molecole che lavorano sul trasferimento di informazioni tra i neuroni, e tra questi la serotonina.

Dallo studio newyorkese è emerso che la menopausa provoca una specie di ‘nebbia mentale‘, un rallentamento delle funzioni mentali e cognitive a seconda delle varie fasi della menopausa. È stato scoperto che, nel primo anno post-menopausa, le donne mostravano risultati significativamente peggiori rispetto alle donne che non avevano ancora raggiunto la menopausa non solo nei test di apprendimento verbale e della memoria, ma anche dell’attenzione.

In pratica, non appena la donna si avvicina alla menopausa, le ovaie producono sempre meno estrogeni, che sono cruciali per i processi cognitivi. Ecco perchè si ha la sensazione costante di non ricordare più nulla e di dimenticare anche cose che prima si ritenevano molto importanti.

La terapia ormonale sostitutiva

La Tos, e cioè la terapia ormonale sostitutiva gioca un ruolo molto importante e può essere a base di estrogeni oppure di estrogeni e progesterone insieme.

La Tos ha come obiettivo quello di migliorare la qualità della vita nelle donne in menopausa o post-menopausa. Non esiste però una terapia unica per tutte le donne e il dosaggio deve essere singolarmente modificato in base alla risposta alla terapia, soprattutto per chi è andato incontro ad una menopausa spontanea o chirurgica prima dei 40-45 anni perché incorre in un maggior rischio di malattie cardiovascolari, osteoporosi e demenza.

Inoltre, studi osservazionali dimostrano che la terapia ormonale sostitutiva nelle donne in menopausa chirurgica, può avere grandi benefici sui disturbi cognitivi.

L’importanza del fitness

Il Women’s Health Initiative Memory Study ha infine appurato come anche l’esercizio fisico migliori non solo il benessere generale corporeo della donna in menopausa ma anche quello mentale: sarebbe infatti in grado di determinare un aumento dei livelli sierici di catecolamine e betaendorfine coinvolte nel tono dell’umore, nella regolazione termica e corporea e nelle capacità cognitive.

L’attività fisica ha un ottimo valore terapeutico ma solo se effettuata con costanza.

Riproduzione riservata