Come artista, Dalí rimarrà insuperabile. Come uomo, invece, con il passare degli anni inizierà a diventare una macchietta, cosa che non gli impedirà di rimanere una celebrità. La sua produzione esplode in grafiche, bronzi orribili e oggetti di tutti i tipi, esponendosi a speculazioni di ogni genere e chiaramente gettandosi fra le braccia del mercato dei falsi. Ma nonostante questo, nel 1979 il prestigioso Centro Pompidou di Parigi gli dedica una grande retrospettiva. Ancora oggi, insieme ai soliti Pablo Picasso, Edward Hopper, Andy Warhol e Jeff Koons, Dalí resta uno di quei nomi che fanno cassetta in tutti i musei del mondo. Non a caso Warhol ne era affascinato e Koons giovanissimo è partito in autobus dalla sua città, Pittsburgh in Pennsylvania, per andare a incontrare il suo idolo, Dalí appunto, che era in visita a New York.
Nella foto, una delle tele dedicate da Dalí alla Divina Commedia ed esposte fino all’11 settembre a Trinità d’Agultu, in Sardegna. Per informazioni, cliccare su http://collezioni.camuweb.it.