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Se al parco il cane rischia

In questo periodo bisogna evitare l’erba alta e i campi incolti. Lì possono esserci i forasacchi, le pericolose spighette volanti. Ecco come prevenirle o eliminarle

Estate, finalmente. Purtroppo, però, siamo in pieno periodo di forasacchi, un’insidia davvero pericolosa per i cani, ma che molti proprietari ancora sottovalutano. «Sono corpi estranei vegetali, in genere parti di spighette di alcune graminacee che, seccandosi, si staccano dal fusto e, portate dal vento, si appoggiano ovunque» spiega Andrea Calderone, medico veterinario. «Hanno la forma di una piccola lancia, con “uncini” che permettono loro di muoversi solo in una direzione. La pericolosità dei forasacchi» prosegue  l’esperto «viene proprio da questa particolarità: si attaccano al pelo del cane e “camminano” fino ad arrivare alla pelle. A volte riescono a entrare nell’organismo, con conseguenze serie».

Le tre regole
Per fortuna si può fare molto per prevenire i forasacchi. «Tre, in particolare, sono le attenzioni da avere: non portare il cane nei campi incolti con erba alta o nei prati in cui l’erba è stata tagliata, ma non raccolta. Tosare spesso l’animale, almeno tra le dita e intorno alle orecchie. Controllarlo bene dopo ogni passeggiata in campagna o al parco e spazzolarlo regolarmente» dice Calderone. Come è facile intuire, sono i cani con il pelo lungo e folto e quelli con le orecchie pendule a correre più rischi. Premesso che i forasacchi possono entrare ovunque, alcune parti del corpo sono più esposte. Ecco i sintomi a cui fare attenzione e come intervenire.

Orecchie in pericolo
È l’eventualità più frequente. Facile anche da riconoscere: il cane sente dolore, scuote ripetutamente la testa e la tiene reclinata dal lato della spighetta. «Il rischio grosso è che, avanzando nel canale auricolare, il forasacco arrivi fino al timpano, perforandolo» spiega Calderone. «Ma c’è anche il pericolo che si instauri una dolorosa otite battericomicotica ». Nel caso si notino sintomi sospetti, è importante correre dal veterinario. Se la spighetta si è infiltrata da poco, e il cane è tranquillo, il veterinario con una pinzetta riesce a estrarla. Invece, se sono passati 3-4 giorni, l’intervento è più complicato e diventa necessario sedare l’animale. Bisogna assolutamente evitare di togliere il forasacco da soli: si rischia di non riuscirci e di fare male al cane.

A rischio il naso
Anche questa è una possibilità piuttosto comune. Il cane starnutisce forte e di continuo, strizza gli occhi e arriccia il naso, dal quale possono uscire anche gocce di sangue. «Intervenire è più difficile, perché nessun cane si fa esplorare volentieri le narici. Quindi, quasi sempre è necessario fare un’anestesia generale, per estrarre il forasacco con un’apposita pinza» spiega l’esperto. E se non si interviene tempestivamente? «Si rischiano problemi seri: da una rinite batterico-micotica a complicazioni alle vie respiratorie, polmonari e digerenti » afferma Andrea Calderone.

Una botta per il corpo
È il caso meno frequente, ma il più difficile da curare: il forasacco riesce a perforare la pelle, per esempio infilandosi tra le dita delle zampe o dalle ascelle e penetra nell’organismo. È anche l’eventualità meno semplice da riconoscere perché i sintomi sono generici: calo dell’appetito, febbre, difficoltà nei movimenti, respiro affannato. «Al veterinario non resta che intervenire chirurgicamente. Localizza l’ingresso della spighetta, perché quasi sempre si forma un ascesso, e la rimuove» spiega l’esperto. Un’operazione che, però, è talvolta lunga e complicata. «I forasacchi possono essere molto piccoli e non è facile individuarli. Per questo, spesso, prima di operare, è meglio eseguire anche un’ecografia e la tac» conclude il dottor Calderone.

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