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Un libro per amico

Le ultime uscite in libreria: romanzi, gialli, noir...

Cathleen Schine Miss S.

CATHLEEN SCHINE – Miss S.Mondadori 17,00, pp. 164

All’inizio si resta un po’ disorientati fra i tanti personaggi che sbarcano sull’isola, dove sono attesi in una casa di vacanza per artisti. Non è facile ricordare come si chiamano la vecchia giallista, la giovane fotografa, la romanziera di mezza età e «di mezza classifica», il professore che scrive di cani, la ceramista con velleità artistiche, il compositore spiantato. Ma poi le stravaganze di ognuno diventano familiari, l’autrice le fa “vedere” come se le inquadrasse una telecamera; così, nel giro di due capitoli, sembra di essere uno degli ospiti della casa per artisti. Come loro, ci si ritrova ad aspettare impazienti Gene Gill, critico letterario e celebrità televisiva. E quando, a pagina 35, Miss Scattergoods, la giallista, lo vede arrivare in versione cadavere «avvolto nelle alghe verde acceso», si capisce subito che lei si lancerà nelle indagini. Come, non lo svelo. Però vi dico che Miss Scattergoods è la stessa de La lettera d’amore, il bestseller di Cathleen Schine. E che questo giallo, il primo per l’autrice, fa l’effetto di un bicchier d’acqua frizzante. L’ironia sono le bollicine.

Sottolineato

SUSANNA TAMARO – Per sempre Giunti 18,00, pp. 222

«Vicino alle sue radici, l’uomo può concedersi di esistere nuovamente nella sua totalità. Non è forse per questo che, al momento di andare in pensione, la maggior parte degli esseri umani non desidera altro che un pezzetto di terra?» (pag. 69). Matteo, il protagonista, trova nella vita in mezzo alla natura la via per sopravvivere alla perdita della moglie e del figlio.

Emozioni forti

CÍNTIA MOSCOVICH – Due uguali Cavallo di ferro 15,00, pp. 167

Questa è la storia di un amore impossibile, uno di quei rari incontri di anime che però le circostanze impediscono di vivere. Ana e Clara si innamorano a 16 anni a scuola. Una cattolica, l’altra ebrea. Entrambe donne. Nel Brasile della dittatura, un sentimento così non è ammesso. Clara viene mandata in Europa, ma Ana le resta dentro: «Tutto quello che dovrebbe finire conosce solo e soltanto la letargia». La scrittura è poetica e riesce a farti sentire che nessun amore è “diverso”.

A volte ritornano

VASCO PRATOLINI – Metello Bur 9,00, pp. 330

Uscito nel 1951, lo trovo riedito e penso che è una fortuna che certi libri a volte ritornino. L’avevo letto al liceo e mi ero appassionata alla storia di Metello, apprendista muratore, poi capocantiere e sindacalista nella Firenze di fine ’800: un uomo pieno di coraggio e di ideali. Mentre Ersilia, la donna che ama, è energica e moderna. È di quei romanzi che vorresti non finissero mai. Perciò, dopo Metello, vi consiglio anche cronaca familiare e le ragazze di San Frediano

Un racconto insolito

CARLOS MARÍA DOMÍNGUEZ – La casa di carta – Sellerio € 10,00, pp. 85

«Preferiamo perdere un anello, un orologio, l’ombrello, anziché il libro che non rileggeremo, ma che serba, nella sonorità del titolo, un’antica e forse perduta emozione» (pag. 20).Un racconto insolito, in cui chi ama i libri si ritrova di sicuro.

Quattro donne dalla scrittura verace

FRANCESCA BONAFINI, MASCIA DI MARCO, PATRIZIA RINALDI, NADIA TERRANOVA – Il cavedio – Fernandel 12,00, pp. 122

Quando ho letto la trama di questo libro (Patrizio ha 70 anni e sta morendo; tre donne – la moglie, una ex fidanzata e un’amante – parlano di lui) mi è venuto in mente Il fucile da caccia di Inoue Yasushi (Adelphi), in cui la moglie, l’amante e una nipote scrivono allo stesso uomo per dirgli addio. Ho temuto l’effetto brutta copia e, invece, sorpresa: Il cavedio riesce a riproporre lo schema del delizioso libro giapponese creando qualcosa di originale. Originale anche perché scritto a otto mani da quattro donne di diverse origini (una veneta, una abruzzese, una napoletana e una siciliana); ognuna ha dato voce a un personaggio, regalandogli usi e linguaggi della propria terra. Il risultato sono gli echi dialettali che rendono il racconto molto verace: hai l’impressione di essere davvero nei luoghi di cui si parla e di conoscere veramente i personaggi. E poi la struttura “rubata” al libro giapponese (che vi consiglio di leggere insieme a questo) riesce a rendere una verità che riguarda tutti: a ogni persona che amiamo mostriamo un lato diverso di noi.

Sapore di mare

STEFANO BARTEZZAGHI – Sedia a sdraio – Salani €9,90, pp. 94

Il ping pong tra sé e sé, il lego virtuale, i videogame immaginari… Giochi mentali da fare prendendo il sole. Un antidoto ai pensieri molesti che arrivano quando ci si rilassa: «se c’è una cosa da evitare, quando siamo seduti sulla sedia a sdraio, è la domanda metafisica: chi sono? Da dove vengo?» (pag. 63). Divertente anche in città!

Un romanzo che parla di due temi molto attuali

ELISABETTA BUCCIARELLI – Corpi di scarto – Verdenero o Edizioni Ambiente 15,00, pp. 223

All’inizio non è una lettura facile: senti gli odori della discarica in cui si svolge la storia. Parla di persone rifiutate che nei rifiuti trovano una forma di vita. Fra loro Jac, 15enne in fuga da una famiglia difficile, e Silvia, figlia di un chirurgo estetico che per i 18 anni le regalerà un seno nuovo. Mi è piaciuto perché intreccia due temi attuali (lo scarico abusivo di rifiuti e la mania del ritocco) cogliendo una non banale analogia.

Un thriller di 700 pagine che si “beve” in 4 giorni

JO NESBØ – Il leopardo – Einaudi, 21,00, pp. 759.

Detesto le morti cruente, ma questo thriller norvegese in testa alle classifiche di mezzo mondo mi ha incuriosita. Dopo 5 pagine volevo mollare: una ragazza è uccisa con una sfera di metallo in bocca da cui, tirando una corda, schizzano delle lame. Tranquilli, non ho detto nulla che non si deduca dalla copertina. E non vi svelerò il trucco psicologico messo in atto dall’assassino, ma è quello che mi ha convinta a continuare, resistendo anche agli stereotipi, come la bella poliziotta che vola a Hong Kong a cercare Harry Hole, alcolizzato ma esperto di serial killer. Da qui in poi, però, niente è scontato. Nemmeno verso pagina 580, quando sembra che l’assassino sia stato preso, si è alla verità; si corre ancora, con ansia, per quasi 200 pagine in cui Nesbø semina fili e alla fine li intreccia tutti con logica ferrea. La trama è complessa ma non ci si perde; il movente dei delitti non è banale, è il più oscuro e universale dei moventi: la tragedia esistenziale di ognuno. Siamo tutti vittime, dice lo scrittore, e riesce a far riflettere sulla genesi del male. Ho letto fino all’ultima pagina, la 759, in 4 giorni: dà dipendenza, vi avverto. Per fortuna ci sono altre avventure del poliziotto Harry Hole, edite da Piemme.

Una divertente storia per bambini

JO NESBØ – Il dottor Prottor e la vasca del tempo – Salani, 14,50, pp. 311.

Quando ho letto che in Norvegia Nesbø non è solo il giallista top ma anche un amato autore per l’infanzia, e che da noi è appena uscito questo suo libro “junior”, l’- ho testato con i miei figli (7 e 9 anni). La storia dello scienziato pazzo Prottor e dei ragazzini, Bulle e Tina, che vanno a salvarlo con una vasca del tempo (che va a sapone, ovviamente), li ha catturati  quanto sono stata io preda del thriller. È pieno di quelle situazioni comiche che fanno impazzire i bambini. Ma ha anche una trama intrigante, e leggerglielo a voce alta è tutt’altro che noioso.

Tenetela d'occhio

FEDERICA MANZON – Di fama e di sventura – Mondadori, 19,50, pp. 433.

L’autrice ha 30 anni ed è candidata al Campiello: due motivi per tenerla d’occhio. In attesa di vedere se a settembre si aggiudicherà il premio, il suo romanzo è una lettura perfetta per le vacanze: per la lunghezza e per il tono un po’ epico. Al centro c’è Tommaso, nato orfano da una mamma fragile; attorno, molti personaggi con tratti vagamente magici, quasi stile Isabel Allende all’italiana. E ogni tanto ci si commuove.

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