Pensare che fosse un idiota per queste affermazioni è azzardato. Anche perché, dichiarando che ognuno di noi avrebbe avuto 15 minuti di celebrità, aveva immaginato benissimo, con 40 anni d’anticipo, il destino che avremmo avuto con i social network tipo Facebook o Twitter. Se di Picasso si conoscono gli umori, le follie, le stravaganze e gli amori, di questo artista nato a Pittsburgh ma di origini polacche non si sa quasi nulla, o quello che si sa non è speciale. Warhol è l’America di provincia che diventa New York, il brutto anatroccolo che si trasforma in cigno, la timidezza congenita che appare mistero, l’occhio sperduto sul quale calano per sempre prima le lenti nere, poi gli spessi occhiali da vista. I 15 minuti di celebrità a propria disposizione lui ha saputo trasformarli in storia dell’arte. Pagare il biglietto per una sua mostra equivale a pagare molto poco un bravo psicanalista: anche stando zitta, qualche cosa sul nostro mondo esteriore la sua arte riuscirà sempre a dirci.