mela

La tracciabilità del cibo

Ogni volta che si fa la spesa, si mettono nel carrello vivande che, prima di arrivare sugli scaffali, hanno subito molti passaggi. Risalire all’origine di un alimento, però è possibile. Dal 2005, infatti, le aziende sono tenute a garantire la provenienza dei prodotti. Così, per esempio, di una scatola di pasta si conosce il nome dell’agricoltore, quello del pastificio e il recapito del magazzino. Una rete di informazioni obbligatoria in tutta l’unione europea. Qui ci sono le cose da sapere

Le certificazioni
Molti produttori vanno oltre la tracciabilità prevista per legge e scelgono di sottoporsi a speciali certificazioni. Sono quelle attribuite e controllate da enti autorizzati dal Ministero delle politiche agricole. E, spesso, sono riportate sulla confezione.Vediamo quali sono.

ISO 22005
È la certificazione internazionale relativa alla tracciabilità del prodotto in tutte le fasi della produzione e della distribuzione. Si applica sia alla filiera agroalimentare, sia alla singola organizzazione di produzione.
COSA GARANTISCE: che l’azienda ha un sistema trasparente, in grado di controllare tutto quello che entra ed esce dai suoi stabilimenti o dalla sua filiera.
DOVE SI TROVA: sui prodotti di oltre 300 aziende. Per esempio, quelli di Dimmidisì (www.lalineaverde.it) sono certificati ISO 22005 perché di loro si sa tutto.
FILIERA CERTIFICATA O CONTROLLATA
Questo attestato, che viene rilasciato da un organismo di certificazione indipendente, indica l’esistenza di un sistema che documenta il percorso completo di un alimento, dal produttore al consumatore.
COSA GARANTISCE: non soltanto la rintracciabilità dell’articolo lungo tutta la filiera ma anche la sicurezza igienico- sanitaria in ogni singola fase della lavorazione. I controlli per ottenere questa certificazione vengono affidati a un ente esterno.
DOVE SI TROVA: sui prodotti di oltre 50 aziende.Per esempio, i pomodori che vengono utilizzati per produrre Pomì (www.pomionline.it), dal seme sino alla consegna in stabilimento, sono rintracciabili, privi di Ogm e rispettano i disciplinari di “lotta integrata” che vengono applicati nella Regione Emilia-Romagna.

Le “firme” dei supermercati
Anche le moderne catene della grande distribuzione hanno puntato sulla certificazione. E, da qualche anno, mettono il loro nome su ortaggi, frutta, carne e pesce grazie a una serie di progetti di filiera controllata nel mondo dei prodotti freschi.  

AUCHAN In questi supermercati sono in vendita 24 prodotti da Filiera controllata. Sono quelli garantiti da un sistema di riscontro incrociato avviato con i fornitori e gli organismi di controllo. La carne, per esempio, proviene solo da razze selezionate e allevate in modo da favorire il benessere degli animali (www.auchan.it).  

BENNET La frutta, la verdura, la carne e il pesce di Filiera Bennet sono controllati direttamente lungo l’intero ciclo di produzione. E vengono certificati come privi di pesticidi e di additivi che favoriscono la crescita (www.bennet.it).  

CARREFOUR Gli ipermercati della catena Carrefour vendono frutta e verdura italiane da produzione integrata e conservate solo mediante il freddo. Ma anche pollo e tacchino allevati in Italia con alimentazione priva di Ogm.Sono alcuni dei prodotti freschi della gamma Viversano (www.carrefour.it).

CONAD Con il marchio Percorso Qualità, Conad firma circa 500 prodotti per i quali garantisce la freschezza grazie ai controlli di filiera superiori a quelli previsti dalla legge. E al minor impiego di trattamenti chimici sulle colture (www.conad.it).

COOP ITALIA Frutta e verdura a marchio Coop sono a produzione integrata e devono rispettare una serie di parametri di filiera. Compresa la rintracciabilità e il 70 per cento in meno di residui di fitofarmaci rispetto ai limiti di legge. Per le carni è vietato l’uso di farine animali nell’alimentazione dei bovini e il pesce viene da allevamenti in mare aperto (www.e-coop.it).

CRAI La carne di pollo proviene da galline allevate a terra con mangimi vegetali. Mentre nel reparto ortofrutta sono certificati dal supermercato i prodotti di stagione che arrivano dalle migliori zone agricole. Sono quelli di filiera Crai, al 100 per cento italiana, rintracciata e certificata (www.crai-supermercati. it).

DESPAR Gli alimenti freschi che riportano l’etichetta Passo dopo Passo provengono da filiere controllate e hanno caratteristiche garantite. La frutta, per esempio, è a produzione integrata mentre i prodotti ittici e la carne provengono da animali nutriti con mangimi senza Ogm (www.despar.it).

ESSELUNGA La frutta, la verdura, la carne e il pesce con il marchio Naturama sono tutti tracciati e prodotti secondo disciplinari che prevedono regole più restrittive rispetto alla legge. Per la frutta, ad esempio, sono vietati i trattamenti chimici post-raccolta (www.esselunga.it).

IPER Il marchio Patto Qualità Iper è riservato a prodotti come ortofrutta, carne e pesce che vengono forniti da coltivatori e allevatori scelti e rigorosamente controllati in ogni tappa del ciclo produttivo. Finché giungono sugli scaffali dei punti vendita Iper (www.iper.it).

SELEX Nei punti vendita del gruppo Selex (al quale fanno capo supermercati come Famila,A&O e C+C) si trovano frutta e verdura con il marchio I prodotti della natura Selex. Indica quelli che sono stati coltivati in zone tipiche e con tecniche agronomiche di produzione integrata (www.selexgc.it).

CURIOSITÀ
La tracciabilità è utile anche per verificare se nei prodotti alimentari sono presenti degli allergeni pericolosi per intolleranti e allergici. Inserendo su www.trackall.it il codice a barre di 300 prodotti a marca Coop e Crai, per esempio, si scopre se contengono una delle 940 sostanze identificate.

AL COMPUTER
Alcune aziende hanno scelto di mettere online la tracciabilità dei loro prodotti. Basta inserire il codice presente sulla confezione per scoprirne l’origine, il luogo in cui sono stati confezionati e le caratteristiche. Ecco i siti: www.alcenero.it, www.almaverdebio.it, www.m ielizia.it, www.tavernello.it, www.unapa.it e www.qm. marche.it (dedicato ai prodotti con il marchio regionale Qm, cioè Qualità garantita nelle Marche). Anche molti vini Doc e Docg (vedi alle pagine 108 e 113) permettono di risalire via Internet all’imbottigliatore, alla composizione chimico-fisica e, in alcuni casi, al vigneto da cui proviene l’uva. Per avere queste informazioni, si va sul sito del consorzio di tutela e si inseriscono i codici stampati sulla fascetta. L’elenco dei siti dei consorzi che hanno aderito si trova su www.federdoc.com/tracciabilita/regioni/consorzi.html

 

VIA SMS
Si vuole sapere tutto della bottiglia di Brunello o di Rosso di Montalcino? Le informazioni si possono ricevere anche via sms cliccando su www.consorziobrunellodimontalcino.it. Un servizio offerto anche dal Consorzio del Frascati Doc: www.consorziofrascati.it. Chi acquista una confezione di Olio extra vergine italiano Alta qualità, invece, può inviare un sms al Cno, il Consorzio nazionale olivicoltori (www.cno.it) con il codice del lotto di produzione. In pochi secondi, conoscerà il luogo d’origine, il sistema di coltivazione ma anche le caratteristiche organolettiche dell’olio.

 

CON IL CELLULARE
Unaprol (Consorzio olivicolo italiano, www.una prol.it) ha messo sulle bottiglie del suo olio extravergine di oliva il codice QR-Code: inquadrandolo con la fotocamera del telefonino si possono conoscere la tracciabilità, le caratteristiche, gli abbinamenti gastronomici e vedere un filmato dell’azienda.

Riproduzione riservata