Prorompente come l’amore, La forma dell’acqua – The Shape of Water, al cinema dal 14 febbraio

  • 01 02 2018

Leone d'Oro alla 74ma Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia e candidato a 13 premi Oscar, La Forma dell'Acqua, il nuovo film di Guillermo Del Toro, è una storia d'amore onirica e trascendente che si fonde con il monster movie, nei cinema dal 14 febbraio.

L’amore può essere complicato, fatto di equivoci, malintesi e incomprensioni, ma anche incredibilmente semplice, e nascere da un incontro di sguardi, dal riconoscersi profondamente simili senza essersi mai parlati. È ciò che accade a Elisa quando scopre una creatura misteriosa protagonista di un esperimento segreto del governo americano e, invece di esserne spaventata, ne è irresistibilmente attratta.

È questo il cuore de La Forma dell’Acqua – The Shape of Water, il nuovo film dell’onirico cineasta messicano Guillermo Del Toro, che riunisce un cast straordinario per dare vita a una fiaba moderna ambientata negli Stati Uniti degli anni Sessanta, animati da sogni e speranze, ma anche dalle paure e dalle psicosi generate dalla Guerra Fredda.

Elisa (Sally Hawkins) è una donna delle pulizie che un trauma infantile ha reso muta. Lavora insieme all’amica Zelda (Octavia Spencer) in un laboratorio governativo segreto dove si vorrebbero studiare e sfruttare le straordinarie caratteristiche di una creatura acquatica, probabilmente l’ultimo esemplare della sua specie. È qui che nasce un amore inaspettato quanto insopprimibile, che si scontra non solo con l’autorità – impersonata da Richard Strickland (Michael Shannon) – ma anche con la natura stessa.


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Ispirato dai mostri delle pellicole classiche come l’Uomo Lupo, Frankenstein, Dracula o la Creatura della Laguna Nera, Del Toro ripropone il fascino immortale del monster-movie facendo leva sulle nostre emozioni primordiali come la paura, il senso di abbandono e di pericolo, ma anche la curiosità, la soggezione e il desiderio.

Premiato con il Leone d’Oro a Venezia e Candidato a 13 premi Oscar, La Forma dell’Acqua è anche un racconto simbolico che ci porta indietro nel tempo, un’avventura che innalza i “dimenticati” al ruolo di protagonisti: Elisa è muta, Zelda è afroamericana e l’amico e sodale Giles è omosessuale, tre persone che hanno il coraggio di uscire dai loro ruoli stereotipati e lanciarsi in una missione folle e coraggiosa, il salvataggio della Creatura. Del Toro intreccia bene e male, innocenza e minaccia, attualità ed eternità, bellezza e mostruosità per lanciare un messaggio liberatorio: fuori dalle convenzioni, è bene essere se stessi, un messaggio fortemente attuale.

“L’acqua prende la forma di tutto ciò che la contiene in quel momento – spiega Del Toro – e, anche se l’acqua può essere così delicata, resta anche la forza più potente e malleabile dell’universo. Vale anche per l’amore, non è vero? Non importa verso cosa lo rivolgiamo, l’amore resta se stesso sia verso un uomo, una donna o una creatura”.

Per saperne di più visita il sito theshapeofwaterfilm.it

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