Riutilizzare l'olio usato per friggere

Come si riutilizza al meglio l’olio usato per friggere?

L'olio usato per friggere può essere riciclato e usato in diversi modi prima di buttarlo via. Ecco quali sono

Spesso dopo aver cucinato ci si chiede come poter riutilizzare l’olio usato per friggere, in modo da avere un minor impatto sull’ambiente e sull’ecosistema.

Infatti l’olio usato per friggere in cucina va smaltito correttamente, raccogliendolo in contenitori e portato in discarica; prima di questo passaggio però è possibile sfruttarlo al massimo riciclandolo anche per altri usi.

Come riutilizzare l’olio usato per friggere

La prima cosa da fare prima di poter riutilizzare l’olio usato per friggere è lasciarlo raffreddare e poi raccoglierlo in un contenitore ad hoc, nell’attesa di poterlo utilizzare per altri scopi senza doverlo necessariamente buttare via.

L’olio si presta a vari riutilizzi, sia in cucina che in casa e persino nel capanno degli attrezzi del fai-da-te: basta un pizzico di creatività e un po’ di attenzione nel momento in cui si decide di smaltirlo, alla fine del suo ciclo di vita.

Fare il sapone con l’olio per friggere

Un primo riciclo creativo dell’olio da frittura è usarlo per fare del sapone da bucato: ebbene sì, se filtrato correttamente lo stesso olio che abbiamo usato per cucinare può essere tranquillamente usato per lavare i panni.

Servono pochi ingredienti che possono essere comunemente trovati in casa, o acquistati al supermercato o dal ferramenta:

  • 300 gr di sapone di Marsiglia neutro
  • 250 ml di acqua distillata
  • 15 ml di olio di frittura esausto (filtrato)
  • 10 gocce di olio essenziale profumato

Il procedimento è molto semplice; basta grattuggiare il sapone di Marsiglia riducendolo in scaglie, e raccoglierle in una pentola con bordi alti.

A questo punto vanno fatte sciogliere le scaglie a bagnomaria, continuando a mescolare fino a che non si addensano. Poi bisogna aggiungere acqua, l’olio di frittura e l’olio essenziale a scelta (sono perfetti per profumare la casa), continuando sempre a mescolare.

Dopo aver amalgamato il tutto con un mixer, è sufficiente versare il tutto in stampi coperti di pellicola trasparente e lasciare raffreddare e addensare per 12 ore in un luogo fresco e asciutto.

Basta davvero poco per ottenere dei bellissimi saponi profumati usando l’olio da frittura esausto, ma le possibili soluzioni per riciclarlo non finiscono qui; vivere senza sprechi è possibile, basta essere un po’ creativi.

Riciclare l’olio della frittura: altre idee

Un ottimo modo per riutilizzare l’olio usato per friggere è sfruttando le sue proprietà lubrificanti.

Queste possono tornare utili in diversi contesti, ad esempio per lubrificare attrezzi per il fai-da-te, come combustibile per lampade a olio, utili in situazioni di emergenza in cui manca la corrente e non ci sono torce sottomano e anche come combustibile biodiesel.

Molte comuni e amministrazioni locali infatti offrono ai cittadini la possibilità di donare l’olio usato in modo da raccoglierlo e trasformarlo in carburante biodegradabile non tossico.

Si può riciclare l’olio di frittura per la cucina?

L’olio usato per la frittura non andrebbe riutilizzato più volte per cucinare dal momento che quando surriscaldato produce sostanze piuttosto tossiche come l’acreolina e aldeidi non volatili.

Ci sono però alcuni casi in cui è possibile riutilizzare l’olio usato, a patto di seguire alcuni accorgimenti che evitano la formazione di sostanze potenzialmente cancerogene.

Per prima cosa, l’olio della frittura non andrebbe mai utilizzato più di due volte, e tra una frittura e l’altra va filtrato con un colino a maglie fitte, in modo da eliminare residui di cibo che brucerebbero durante la cottura successiva. Si può conservare poi in una bottiglia di vetro, in un luogo buio, fresco e asciutto fino al successivo utilizzo.

Un altro accorgimento importante consiste nel non bruciare ma l’olio della frittura, ovvero non fargli raggiungere mai il punto di fumo. Questa è un’attenzione da avere al di là che si voglia riutilizzare l’olio, in quanto anche al primo utilizzo, a questa temperatura rilascerebbe sostanze tossiche e dannose per la salute.

Ogni olio ha un suo punto di fumo; l’olio di arachidi, ad esempio, che è il più utilizzato in casa, brucia a 180 gradi, mentre quello di girasole a 160 gradi. L’olio extravergine d’oliva ha invece un punto di fumo che oscilla tra i 160 e i 210 gradi. Una buona regola, se si vuole riutilizzare l’olio della frittura, è non superare mai i 160 gradi.

Anche alla luce dei diversi punti di fumo degli olii, un’altra buona norma è non mischiare mai i diversi tipi di olio, né durante la prima frittura, né poi, al secondo utilizzo.

Smaltire l’olio usato per friggere

Così come i materiali non riciclabili, anche l’olio esausto usato per friggere non andrebbe mai e poi mai buttato via senza smaltirlo correttamente perché può essere molto dannoso per l’ambiente e soprattutto per le falde acquifere, e per questo non andrebbe mai gettato nello scarico del lavandino.

Infatti andrebbe raccolto in un contenitore (come una comune bottiglia di plastica) filtrando eventuali resti di cibo e portato presso le isole ecologiche del proprio comune affinché sia smaltito come rifiuto speciale.

In generale riutilizzare l’olio usato per friggere è possibile e ci sono sia utilizzi “naturali” ovvero usarlo di nuovo in cucina, sia altri più creativi, come usarlo per fare il sapone in casa.

Quale che sia il riuso che si vuole fare l’importante è non sprecare questa preziosa risorsa e assicurarsi di smaltirla correttamente e in modo rispettoso per l’ambiente.

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