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Ho scoperto che la clitoride è gigante!

  • 06 06 2022
La clitoride è l'organo cruciale del piacere femminile e può essere declinato al maschile e al femminile. Ma soprattutto è molto più complesso di quanto si veda e si pensi

«HO APPENA SCOPERTO CHE LA CLITORIDE È GIGANTE! È molto più grande di quanto pensassi ma soprattutto più complessa. E poi mi sembra che sia venuto il momento di superare la divisione tra orgasmo clitorideo e vaginale: l’orgasmo è unico e parte sempre da lì, corretto? E poi, si dice al maschile o al femminile?» (B.)

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È il messaggio che B. ha inviato qualche giorno fa sul gruppo Whatsapp nel quale noi amiche vomitiamo dilemmi ed entusiasmi della vita adulta. «Ma non si dice IL clitoride?» ha risposto D. Io, previa verifica su Treccani, ho rassicurato che vanno bene entrambe le declinazioni. Poi ho letto la definizione e ho trovato ironico “pene rudimentale”, poiché tutto si può dire della fisiologia femminile, meno che sia rudimentale.

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La struttura della clitoride

Per carità, la confusione in materia è atavica, la stessa medicina è stata povera di risposte accurate, non avendo mai dedicato particolare attenzione a un organo cruciale per il piacere (una dotazione talmente superba da suggerire che se Dio esistesse, sarebbe femmina), ma inutile ai fini riproduttivi. Tuttavia, da qualche tempo, grazie allo zelo di scienziate e ricercatrici, ne sappiamo un po’ di più. Quella cosa piccina che vediamo, il glande, è solo la punta dell’iceberg. Sotto, o meglio dentro, c’è una struttura più complessa, di circa 10 centimetri, che interagisce con gli altri organi genitali, dotata di radici che percorrono le ossa pelviche; di bulbi, che circondano la vagina e sono responsabili dell’eventuale piacere durante la penetrazione (quello che, secondo la visione fallo-freudiana del sesso, era appropriato alle donne “mature”); di un corpo dove le radici si uniscono per formare il glande.

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Basta con la dicotomia orgasmo vaginale e clitorideo

Insomma, un maestoso dispositivo che si inturgidisce e che può essere stimolato in più modi, diretti e indiretti (per superare l’annosa dicotomia tra “orgasmo clitorideo” e “orgasmo vaginale”, così come i dubbi sull’esistenza del fantomatico punto G che non è un punto ma un’area anatomica corrispondente all’intersezione tra bulbi della clitoride e vagina). “Come dice mia madre: non si smette mai di imparare!” ha commentato M. Del resto, si sa, le mamme hanno (quasi) sempre ragione.

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