Chirurgia plastica: i 10 miti da sfatare

Tutti ne parlano, ma spesso in modo improprio. L’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica stila un decalogo sui luoghi comuni più diffusi

CHIRURGIA PLASTICA MITI DA SFATARE – La chirurgia plastica è senza dubbio un argomento che fa discutere, anche se spesso se ne parla in modo improprio: per questo l’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (Aicpe) ha stilato una lista delle convinzioni errate più diffuse sul tema.

Mini-lifting viso e collo: meno invasivo ma duraturo

«La chirurgia plastica è spesso collegata agli eccessi, come quelli della donna-gatto o di vip che si sono fatti prendere un po’ troppo la mano – afferma il segretario di Aicpe, Pierfrancesco Cirillo -. In realtà la stragrande maggioranza dei pazienti che si rivolge a un chirurgo plastico è composta da persone equilibrate, che hanno il desiderio di stare meglio con il proprio corpo, senza esagerazioni. Rivolgersi a professionisti seri e qualificati è determinante».

Lifting con gli aghi per ringiovanire senza bisturi

Ecco quindi il decalogo dei falsi miti della chirurgia plastica.

Primo: i risultati sono facce gonfie e corpi artificiali. «La chirurgia plastica ben fatta dà risultati naturali e non artefatti – afferma Cirillo-. I cattivi esempi di chirurgia plastica molto spesso riconducibili a medici che non sono veri specialisti o che assecondano indistintamente le richieste dei pazienti».

Secondo mito da sfatare: è troppo cara. «La chirurgia plastica non è più un lusso riservato a un’elite – prosegue il segretario di Aicpe -. Grazie alla tecnologia, ci sono molte procedure non invasive accessibili a più persone. Inoltre, complice la crisi, il prezzo di molti interventi si è abbassato rispetto al passato. Attenzione però a offerte speciali e prezzi troppo bassi, che vanno quasi sempre a scapito della qualità».

Doppio mento: eliminarlo con la chirurgia estetica

Terzo: le minorenni fanno la coda dai chirurghi plastici. «In Italia le richieste di interventi per motivi estetici da parte di minorenni sono fortunatamente davvero rarissime – chiarisce il portavoce Aicpe -. Nel 2013 secondo i dati raccolti da Aicpe, solo lo 0,4% del totale degli interventi di chirurgia estetica in Italia ha riguardato minorenni. Tra questi nessuna mastoplastica additiva e nessuna iniezione di tossina botulinica, ma otoplastiche e interventi per correggere deformità o problemi di tipo funzionale». 

Una quarta credenza errata è che le cicatrici siano molto visibili. «Tutti gli interventi chirurgici lasciano delle cicatrici – spiega ancora il dottore -. I chirurghi plastici certificati, tuttavia, sono esperti proprio nell’aspetto estetico e quindi cercano di nasconderle e minimizzarle, qualunque sia la procedura. In caso di liposuzione, le cicatrici sono  millimetriche e nascoste sotto la linea del bikini e degli slip; per il lifting si fanno coincidere con l’attaccatura dei capelli o dietro le orecchie; per l’aumento del seno nell’areola, sotto il seno o nell’ascella».

Quinto: liposuzione uguale dimagrimento. «La liposuzione non è un’alternativa a una perdita di peso permanente, ma è un intervento che serve a ridefinire i contorni del corpo, eliminando il grasso in eccesso accumulatosi localmente. Se dopo l’intervento si riprende peso, si tornerà a ingrassare» precisa Cirillo.

Sesto: un medico vale l’altro. Non tutti i medici che eseguono trattamenti di chirurgia estetica sono necessariamente chirurghi plastici. «In Italia è sufficiente la laurea in Medicina e Chirurgia per essere legalmente abilitati ad eseguire interventi di chirurgia plastica, ma tale titolo non garantisce che il medico abbia una preparazione adeguata». I soci Aicpe sono selezionati solo tra chi ha una reale esperienza e formazione nel settore.

Altra notizia non corretta: le protesi al seno non sono sicure
«Ci sono diversi impianti con marchio CE approvati per uso medico e sottoposti a ricerche e test scientifici – afferma il segretario Aicpe -. I controlli sono frequenti e continui ed ormai è scientificamente dimostrato che non esistono relazioni con l’insorgenza di cancro o altre malattie, anche se i controlli di screening (con o senza protesi) sono sempre consigliati.

Si dice inoltre che con le protesi non si può allattare al seno. «Molte donne allattano al seno anche con delle protesi, ma a volte, anche se non frequentemente, dopo l’intervento si può avere qualche difficoltà. Non ci sono invece evidenze scientifiche che hanno dimostrato l’eventuale presenza di silicone nel latte materno e non sono mai state riscontrate differenze rilevanti tra bambini allattati da mamme con le protesi e quelli senza» puntualizza.

Altro falso mito è che la chirurgia plastica sia troppo rischiosa. Come tutte le procedure chirurgiche, non bisogna mai dimenticare che anche quelle di chirurgia plastica hanno dei rischi, che sono minori se ci si rivolge a un chirurgo plastico certificato. È possibile visitare il sito di Aicpe (www.aicpe.org) per consultare l’elenco dei chirurghi plastici certificati, o www.sicpre.it.

Decimo punto, la chirurgia plastica è spesso considerata una cosa da donne. Oggi non è più così: negli Stati Uniti i dati dell’Asaps (American Society for Aesthetic Plastic Surgery) parlano di un aumento dal 1997 al 2013 del 273% dei pazienti maschi di chirurgia plastica estetica.

Anche in Italia la chirurgia e la medicina estetica per l’uomo non sono più un tabù. Nel 2013, secondo l’indagine Aicpe, costituivano il 17,3% del totale dei pazienti. «Gli uomini sono sempre più attenti al loro aspetto e non disdegnano l’aiuto del chirurgo per piacersi di più» conclude Cirillo.

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