Donna che fa colazione al sole con calma

Che cos’è lo slow living e perché dovremmo imparare a vivere così

Un’esistenza meno frenetica, più sostenibile da tutti i punti di vista: lo slow living è una filosofia di vita che potrebbe migliorarne notevolmente la qualità

In un certo senso, il contrario di una vita stressante è lo slow living. Siamo tutte abituate a vivere sempre di fretta, tra impegni, scadenze e il tempo sembra non bastare mai. La conseguenza spesso, è di accumulare tanto stress, rischiando di arrivare all’esaurimento senza nemmeno rendercene conto.

Esiste un’alternativa? Secondo l’elogio della lentezza, sì. Lo slow living è appunto un modo di vivere con ritmi diversi da quelli frenetici, in modo da permetterci di ritrovare maggiore benessere e migliore la qualità della nostra quotidianità.

Cos’è e cosa significa

Il termine slow living è un’espressione inglese, formata dai termini «slow» e «living» che in italiano significano, rispettivamente «lento» e «vivere». Un altro modo per indicare lo stesso stile di vita è appunto «slow life», che ha lo stesso significato concettuale.

Si tratta infatti di una filosofia di vita che contrappone la lentezza dei ritmi della natura alla frenesia del modello capitalista, in cui la produttività vince (troppo) spesso sulla dimensione umana.

La storia

Nonostante il nome anglofono, lo slow living nasce negli anni Ottanta come reazione alla globalizzazione nascente e allo stile di vita imperante di un’esistenza scandita dalla frenesia. In particolare, nel 1986 a Bra (un comune in provincia di Cuneo, in Piemonte) venne fondata un’associazione senza scopo di lucro con il nome di Arci Gola, emanazione della più ampia associazione denominata ARCI (Associazione Ricreativa Culturale Italiana).

Il Movimento Slow Food nasce da lì, con un nome inglese per rendere particolarmente esplicito lo scopo del movimento culturale di diffondersi a livello internazionale (come, di fatto, avvenne in breve tempo). In estrema sintesi, lo Slow Food rappresentò una reazione al fast food, fenomeno che stava largamente prendendo piede in Italia, con l’apertura dei vari McDonald’s.

I principi della filosofia slow

Il Movimento Slow Food spingeva a rivalutare il momento del pasto non solo come nutrimento ma anche come cultura e convivialità e, per questo, rivendicava la lentezza nell’assaporarlo insieme. Ma presto il movimento andò oltre l’idea del cibo e così si sviluppò anche la filosofia dello slow living.

Questa filosofia di vita nasce quindi come «Movimento per la tutela e il diritto al piacere» e un manifesto d’intenti che pone l’associazione come antidoto alla «Follia universale della “fast life”» si legge negli scritti dell’associazione di Arci Gola. Il movimento era pensato «Contro coloro, e sono i più, che confondono l’efficienza con la frenesia, [a cui] proponiamo il vaccino di un’adeguata porzione di piaceri sensuali assicurati, da praticarsi in lento e prolungato godimento».

Il possibile equivoco

Nella filosofia dello slow living c’è il rischio di equivocare alcune riflessioni: condurre una slow life, infatti, potrebbe essere scambiato per una vita priva di responsabilità. Quando si decide di “rallentare”, infatti, c’è il rischio di procrastinare sia l’inizio dell’attività che il raggiungimento del risultato, all’insegna di un elogio della lentezza che viene quindi travisato. Ma non è affatto così.

Sul sito Sloww.co si legge: «Vivere lentamente non significa vivere la vita al rallentatore. Ma vuol dire prendersi il giusto tempo per fare le cose».
Una parola chiave strettamente legata allo slow living è consapevolezza. Vivere lentamente, infatti, non significa perdere tempo procedendo lentamente, ma fare le cose che ciascuno di noi ritiene importanti in modo consapevole.

I benefici

Una volta compresa questa filosofia di vita (che non è necessariamente contrapposta a un’esistenza lavorativa impegnata), è facile capire che si tratta di una scelta verso un cambiamento che, di fatto, propone una nuova vita.

La filosofia della slow life può rappresentare un cambiamento drastico soprattutto perché può essere applicata a ogni aspetto dell’esistenza, dal cibo al lavoro, dalle relazioni passando per lo studio, il tempo libero e i viaggi.

Il tempo come moneta più importante

Proprio perché è nata come reazione alla fast live, lo slow living fa riflettere sul fatto che il tempo è la moneta più importante per l’esistenza. Recuperare il proprio tempo ci rende padrone di ogni momento. Questo aiuta a ricominciare a apprezzare degnamente quegli aspetti che tendiamo a trascurare poiché travolte dalla fretta e da troppi impegni e scadenze.

Anti stress

Rallentare e vivere cercando di dare il giusto tempo e la giusta attenzione a ogni elemento della nostra vita ha anche un altro grande vantaggio. È infatti un rimedio per l’ansia e lo stress, che non dovrebbero essere una componente così grande nella nostra quotidianità.

Come praticare una vita più lenta

Non c’è un manuale di istruzioni per lo slow living, che è appunto un modo di vivere. Tuttavia, ci sono alcune cose che contribuiscono a farci rallentare.

La natura

Chi abbraccia convintamente lo slow living preferisce vivere in campagna, o in un ambiente che permette di immergersi nella natura tutti i giorni. Ci sono anche alcune modalità di compromesso, che spaziano dal ritagliarsi del tempo per stare nella natura e circondarsi in casa (e sul balcone, se si ha) di piante.

Meditazione & dintorni

Lo Yoga e gli esercizi di meditazione sono facili veicoli per una vita più lenta.

Mindfulness

Ovviamente, praticate la consapevolezza (o mindfulness) è un capisaldo dello slow living.

Scelte ecosostenibili

Essendo nata come risposta alla globalizzazione, la slow life propone modelli di vita più sostenibili, che cercano di eliminare (o contenere) il consumismo e prediligono l’acquisto di prodotti locali a km 0 e l’attenzione alle aziende e ai materiali.

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