fare di meno facendo di più

Fare di meno per fare di più: la sfida che puoi vincere così

  • 15 11 2020

In inglese lo definiscono "work smarter, not harder". In qualità di donne nell'era dell'Internet, è facile trovare ogni giorno nuovi interessi che assorbono tutta la nostra attenzione. Purtroppo, non hanno ancora inventato le giornate fatte di 48 ore. Come si fa, dunque, a fare di meno per riuscire a fare di più?

Siamo fatte così: ci perdiamo in mille interessi, impegni e opportunità e, talvolta, ci rendiamo conto un po’ troppo tardi che ci è scappato l’orario. Esistono tanti modi per fare di meno facendo di più, trovando la via per focalizzarci non solo sulle cose che ci piacciono, ma soprattutto su quelle che contano davvero. E attenzione: non stiamo parlando di dare priorità alle cose importanti. Nient’affatto: l’acqua calda è già stata scoperta da altri. Qui si tratta di trovare il modo di ridurre le distrazioni e apprendere la sofisticata arte del mettere da parte le cose che ci piacciono, così da avere più tempo per fare – facendo meno.

Fare meno per fare di più: è un controsenso?

Nella concezione moderna dell’etica lavorativa, fare di meno per fare di più sembra un controsenso che si oppone a ogni insegnamento che ci è stato inculcato sin da quando eravamo bambine. Tutto deve in qualche modo ricadere sulle nostre spalle e, anche quando ci troviamo fuori a cena con le amiche, talvolta abbiamo la netta sensazione di trovarci nel bel mezzo di una gara a chi occupa di più il suo tempo. Questo bisogno di “fare, fare di più, fare sempre, senza mai fermarsi” ci porta, prima o poi, all’esaurimento completo o magari al cosiddetto burnout. Ciliegina sulla torta di questa maratona di cose da fare che, se paragonate a quelle delle nostre amiche, non sembrano mai abbastanza, ci sono i social media: scrolliamo il feed di Facebook o Instagram e osserviamo con muto sgomento tutte le cose fantastiche che fanno le altre persone. E noi? Noi no.

Come fare sul lavoro

In termini prettamente economici, una delle prime cose che si imparano quando si diventa lavoratrici autonome o dipendenti è quella di gestire il proprio tempo in maniera da riuscire a fare ogni cosa. E non importa se ne togliamo un pochino a quello che, una volta, chiamavamo tempo libero. Il lavoro è più importante, giusto? Sbagliato!

Come ci piace ribadire sempre, la cosa più importante della nostra vita siamo noi e, di conseguenza, il nostro benessere. Rubare spazio che normalmente si impiegherebbe per se stesse per dedicarlo al lavoro è una pratica che può essere eseguita occasionalmente, ma non deve diventare una regola. Come diceva sempre mio padre: “Il tempo è la merce più preziosa del mondo, non i soldi“.

Il tempo è tutto. Investiamolo bene. Approfittiamo di tutto il tempo che abbiamo intenzione di dedicare al lavoro per lavorare, senza distrazioni, con passione, facendoci rapire da ciò che amiamo fare e per cui abbiamo talento. E non perdiamoci in compiti che sì, sono facili, ma che potrebbe benissimo fare qualcun altro. La prima regola per fare di più facendo meno, dunque, è imparare a delegare.

Impara a delegare

Imparare a delegare significa prendere tutti quei compiti che normalmente eseguiamo noi e darli a qualcun altro il cui tempo è investito in maniera meno consona. Questa procedura significa dare un valore al proprio tempo, sia esso numerico o affettivo. A volte, certi lavori semplicemente non ci convengono – specialmente se siamo sul posto di lavoro. Altri invece fanno parte di ciò che dobbiamo fare,e li eseguiamo con piacere.

Fare di meno senza sensi di colpa

Facciamo per prima cosa un elenco dei compiti quotidiani che eseguiamo nel corso di 3-4 giorni. L’elenco dev’essere completo di ogni lavoro, anche il più piccolo. Anche quello che pensiamo sia breve e che facciamo noi più per abitudine e perché non abbiamo voglia di spiegare come si fa a qualcun altro.

Prendiamo questa lista e rimuoviamo tutti i compiti che possiamo dare a qualcun altro o che possiamo toglierci di dosso una volta per tutte. Ci stupiremo di scoprire che molte delle cose che facciamo quotidianamente non ci servono davvero o comunque possiamo farle fare a una persona il cui tempo sarebbe meglio speso.

Fare meno per fare di più è questione di tempo, pratica, esercizio e tanto volersi bene. La parola delegare viene solitamente utilizzata con accezione negativa o comunque associata a un’attività che non possiamo svolgere perché ci manca il tempo e forse anche la voglia. Niente di tutto questo. Il nostro tempo ha valore dieci. Se l’attività da svolgere ha valore cinque, probabilmente va delegata. Se ha valore uno, probabilmente non dev’essere eseguita o semplicemente va rimandata. Un altro esempio sono i lavori per cui non siamo qualificate o per cui lo siamo troppo: pensiamo a quanto tempo ci vuole per imparare una nuova attività o semplicemente quanto tempo perdiamo per svolgerne una che potrebbe fare una persona con incarichi diversi dal nostro – e più pertinenti.

Disponiamo del nostro tempo in maniera più saggia, facendo meno per imparare che si può davvero ottenere di più. Eliminare voci dalla nostra to-do list non è una colpa che ci perseguiterà nella tomba: è un autentico sollievo!

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