Come trattare una contusione al gomito

1/7 – Introduzione

Subire una contusione o un trauma è un qualcosa che può capitare a chi svolge un’attività sportiva, oppure a chi esegue dei comunissimi lavori domestici o nel proprio garage di casa. Una volta che succede un evento del genere, la prima cosa che si tende a fare è quella di attivarsi per trovare una soluzione che riduca il dolore. Tuttavia, non sempre si è a conoscenza del giusto trattamento, in grado di alleviare il dolore e di fare in modo che la contusione non peggiori. In questa guida spiegheremo, dettagliatamente, come trattare una contusione al gomito.

2/7 Occorrente

  • Ghiaccio e Bende

3/7 – Valutare l’entità della botta

Una contusione è una lesione di natura traumatica, provocata dall’impatto meccanico con un corpo contundente. Molto frequentemente, una contusione è associata ad un travaso di sangue di varia entità, a cui può susseguirsi la formazione di un ematoma. Esistono dei differenti tipi di contusioni, che si differenziano a seconda della zona anatomica interessata. Le contusioni, solitamente, possono essere di natura cutanea, muscolare, ma quelle che avvengono con una maggiore frequenza sono quelle di tipo articolare. In particolar modo, la contusione del gomito è tra le più frequenti e dolorose che ci siano. A seguire, spiegheremo come intervenire nel caso in cui la contusione interessi proprio questa parte del corpo.

4/7 – Mettere a riposo la lesione

In caso di contusione, è fondamentale attenersi immediatamente ad un semplicissimo protocollo, denominato “protocollo R. I. C. E”. Praticamente, è un acronimo, in lingua inglese, le cui lettere sono le iniziali di alcuni termini che hanno un significato ben preciso. Rest vuol dire riposo, mentre Ice sta per ghiaccio, Compression vuol dire compressione, ed Elevation significa elevazione. Tale metodologia operativa è consigliata dalla medicina dello sport. La prima fase da seguire è, pertanto, il riposo. Infatti, subito dopo aver subito un trauma, è fondamentale mettere a riposo la parte interessata, senza farle fare degli sforzi che potrebbero peggiorare l’entità della lesione.

5/7 – Applicare degli impacchi di ghiaccio

La seconda fase a cui occorre attenersi consiste nel trattare il gomito con degli impacchi di ghiaccio per 20-30 minuti ogni ora per 4 ore circa. È fondamentale, tuttavia, evitare l’azione prolungata del ghiaccio, in quanto potrebbe provocare un ritardo della fase di guarigione. È noto a tutti, infatti, che la crioterapia è un trattamento molto utile per contrastare la formazione degli ematomi e dei gonfiori, per mezzo della sua azione vasocostrittrice, che impedisce lo stravaso di sangue nei tessuti. Inoltre, il ghiaccio presenta un’azione analgesica temporanea, dal momento che inibisce la trasmissione degli impulsi dolorosi.

6/7 – Compressione e bendaggio del gomito

La terza fase da seguire si accompagna alla seconda, in quanto, la compressione deve essere effettuata insieme all’impacco di ghiaccio per un tempo di 20-30 minuti come precedentemente descritto, e con un successivo bendaggio del gomito tra un’applicazione e l’altra. Il bendaggio, che è probabilmente la parte più importante del trattamento, può essere associato a pomate antinfiammatorie o ad antinfiammatori naturali. Tra questi ultimi, annoveriamo l’artiglio del diavolo o la polpa di ananas, che deve persistere per 24-48 ore.

7/7 – Elevazione della parte interessata

L’ultimo procedimento da seguire prevede l’elevazione della parte interessata al di sopra del cuore. Pertanto, in questo caso stiamo parlando del gomito, che deve essere innalzato sopra il livello del muscolo cardiaco, per evitare un accumulo di sangue ed il conseguente ritorno venoso. In questa maniera, infatti, si favorisce la guarigione della zona traumatizzata. In conclusione, seguendo il protocollo R. I. C. E. Si può riscontrare una guarigione parziale, se non totale. Nel caso in cui il dolore ed il gonfiore non si siano ridotti dopo 48 ore dall’evento traumatico, è necessario rivolgersi ad un medico.

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