Come usare il cambio della bicicletta

1/7 – Introduzione

Usare il cambio della bicicletta nella maniera corretta dovrebbe essere una delle cose fondamentali da imparare a fare, prima di cimentarsi nell’utilizzo di questo mezzo. Nonostante ciò, molte persone, soprattutto quelle alle prime armi, si trovano spesso in difficoltà ad usarlo, finendo così per accontentarsi di un utilizzo maldestro e casuale del cambio della loro bici. I consigli di seguito riportati valgono prevalentemente per coloro che hanno un cambio con deragliatori, i quali solitamente risultano essere quelli più difficili da usare. Il cambio a deragliatori permette al ciclista di spostare la catena di trasmissione da una ruota dentata ad un’altra di diverso diametro e dentatura; in questo modo è possibile diminuire lo sforzo necessario per affrontare le pendenze più ripide, come ad esempio, una salita impervia.

2/7 Occorrente

  • Bicicletta
  • Metro pieghevole
  • Carta da scrivere
  • Penna o matita
  • Calcolatrice

3/7 – Scegliere i giusti rapporti

Per imparare ad usare correttamente le marce che si hanno a disposizione sul proprio mezzo, bisogna innanzitutto contare il numero di denti presenti in ciascun ingranaggio della bici. Generalmente il numero è inciso in piccolo sul metallo della corona o del pignone; ma se non dovesse essere così, bisogna necessariamente appuntarsi tutto a mano muniti di carta e penna. Dopo essersi scritti tutti i dati, bisogna inserirli in una tabella, disponendo i denti delle corone sulla prima colonna ed i pignoni sulla prima riga. A questo punto, dopo essersi segnati anche la circonferenza della ruota, si deve applicare la seguente formula: (N°denti pignone/N°denti corona) x (circonferenza della ruota). Il risultato ottenuto rappresenta lo sviluppo metrico della pedalata, ovvero quanti metri di strada si percorrono eseguendo un singolo giro di pedale. Detto questo bisogna identificare la giusta serie di numeri in modo tale che non si presentino doppioni e segnarsi le giuste marce da usare in sequenza per poter sfruttare a pieno i rapporti della propria bicicletta.

4/7 – Pedalare con un ritmo adeguato

Per non rischiare di affaticare troppo i muscoli, si deve mantenere una pedalata costante nel tempo senza eseguire brusche variazioni di velocità. In generale, per un ciclista non agonista, la frequenza ideale si aggira intorno alle 80 pedalate per minuto. È stato scientificamente dimostrato che questo valore è in grado di diminuire lo sforzo totale favorendo la percorrenza di una distanza maggiore con il minor dispendio di energia possibile. Seguendo queste pratiche e semplici istruzioni, ogni aspirante ciclista che si rispetti sarà in grado di non arrivare a fine giornata con le gambe distrutte dalla fatica. Naturalmente con la pratica è possibile sentire autonomamente quale sia la cadenza corretta per ottimizzare al meglio lo sforzo necessario, imparando così ad impostare la marcia giusta per ogni evenienza.

5/7 – Consigli pratici per cambiare correttamente

Generalmente con i deragliatori normali, come già anticipato, è più difficile imparare a cambiare le marce; ciò è dovuto al fatto che per far passare la catena da una ruota dentata ad un’altra, bisogna necessariamente essere in movimento. Per questo motivo è bene imparare ad innestare la giusta marcia in anticipo, analizzando la strada e ogni sua asperità. Ad esempio, se ci stiamo avvicinando ad una salita, conviene inserire un rapporto più corto in anticipo di qualche metro rispetto all’inizio della pendenza; infatti risulta difficile, se non impossibile, eseguire questa operazione a salita già inoltrata, dove il cambio diventa più macchinoso e duro. Bisogna pensare alle proprie gambe come una specie di frizione, ovvero si deve essere molto decisi con il comando del cambio, ma al contempo, bisogna alleggerire la pressione sui pedali in modo da favorire il trasferimento della catena da una marcia ad un’altra.

6/7 Guarda il video

7/7 Consigli

  • Non si possono usare tutte le combinazioni di ingranaggi, bisogna assolutamente evitare che la catena lavori “storta”.
  • Esistono coppie di ingranaggi diverse ma che offrono lo stesso rapporto di riduzione, ovvero sono presenti dei “doppioni”.

Alcuni link che potrebbero esserti utili

Riproduzione riservata