I massaggi per raddrizzare i suoi piedini

I bambini che nascono con il piede torto oggi soffrono molto meno.
Grazie a una nuova e delicata cura

C’è una nuova tecnica dolce per risolvere il piede torto congenito dei bambini. In pratica, il piccolo (capita a tre bimbi su mille) nasce con il piedino piegato verso l’interno. Un difetto che, da sempre, richiede cure immediate e lunghe: un’ingessatura da portare fin dai primi giorni di vita e spesso anche l’intervento chirurgico. Oggi, però, il problema si può correggere con massaggi e uno speciale sandalino. Il metodo si chiama Seringe, dal nome dell’ortopedico che l’ha ideato, ed è stato importato dalla Francia dall’ospedale Meyer di Firenze. Ecco come funziona.

Il tocco del fisioterapista

Anche la nuova cura va iniziata subito, quando il piccolo ha 15 giorni, ma è decisamente più delicata del metodo tradizionale. Perché, senza la normale ingessatura, il bambino è libero di muoversi e le sue articolazioni non vengono forzate in modo innaturale. «Tutto comincia con la fisioterapia» spiega Alessandra Novembri, ortopedica pediatrica dell’ospedale Meyer di Firenze. «I massaggi vanno fatti ogni due giorni per circa mezz’ora. Al termine della seduta si fascia il piede del bimbo con una specie di sandalino realizzato con speciali cerotti e una placchetta di plastica. A casa la mamma può togliere il bendaggio al piccolo per fargli il bagnetto. La fasciatura, infatti, viene ogni volta rinnovata e riadattata in base ai miglioramenti ottenuti dal massaggio». La terapia va continuata per almeno tre mesi o, nei casi più seri, per sei.

Tanti vantaggi, nessun rischio

«I benefici di questa tecnica sono molti. Non solo il piccolo è libero di muoversi, sgambettare e fare il bagnetto. Ma si evita anche di indebolire e rallentare lo sviluppo dei muscoli della gamba» spiega la dottoressa Novembri. «E si eliminano tutti i fastidi legati al peso e alla costrizione del gesso, come le piaghette. Il vantaggio più importante, però, è che, in oltre la metà dei casi, si fa a meno dell’intervento chirurgico». Lo dimostra l’esperienza dell’ospedale Meyer, per ora l’unico centro che esegue la nuova tecnica. Dei 68 bambini trattati, 38 hanno recuperato senza il ricorso al bisturi. Mentre con il sistema tradizionale, la maggior parte dei casi di malformazione grave deve essere operata nonostante la correzione con il gesso. Per saperne di più basta chiamare il reparto di ortopedia pediatrica dell’ospedale Meyer, allo 055 5662807.

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