Affidamento condiviso: i tempi di permanenza dei figli presso i genitori

In affidamento condiviso si stabiliscono anche i tempi di permanenza dei figli presso ciascun genitore, scopriamo in quali casi sono meglio i tempi lunghi e in quali i tempi brevi

Buongiorno, mi sto seperando e io e il mio futuro ex marito abbiamo 2 figli maschi di 4 e 8 anni. Entrambi abbiamo un buon rapporto con i bambini. Il problema è che mio marito vuole a tutti i costi tenere i figli presso la sua abitazione lo stesso numero di giorni che li tengo io, cioè per esempio 3 giorni a testa.

SEPARAZIONE DEI GENITORI: COME EVITARE CHE I BAMBINI SOFFRANO

E' vero che i bambini hanno bisongo anche del padre, ma cosi non rischiano di essere ancora più sconbussolati dalla separazione? Preciso che un giorno in cui parlavo con mio flglio grande di un compagno con genitori separati, aveva detto che se fosse capitato ai suoi genitori di separarsi avrebbe voluto stare un po' con mamma e un po' con papà. Ma è pur sempre un bambino di 8 anni che ha paura di perdere uno dei genitori. Vorrei quindi sapere, in linea generale, se per i figli può essere più nocivo o più favorevole il fatto di essere "sballotatti" a giorni regolari da una casa all'altra.

Grazie,

Sara (nome di fantasia scelto dalla redazione)

Salve,

la sua domanda è senz’altro molto idonea e sarà di certo utile a molte coppie che sono in via di separazione; sono perciò contenta di poter far luce su una questione tanto ricorrente e piuttosto discussa tra genitori separati con figli.

Per valutare se sia migliore o peggiore un affidamento a periodi lunghi o periodi brevi, bisogna tener conto di alcuni fattori, poiché questo ha a che vedere con i singoli casi e il tipo di stile di vita o di rapporto che i figli presentano con i singoli genitori, come anche con il rapporto che hanno tra di loro, se si tratta di fratelli.

Un figlio potrebbe ad esempio preferire maggior disponibilità di tempo con uno, piuttosto che con un altro. In ogni caso quando si tratta di bambini di questa età (diciamo fino ai 6-8 anni), è necessaria una certa flessibilità, ossia la possibilità di fare alcune eccezioni temporali in base anche alle loro attività ed ai loro desideri.

Lunghi periodi con uno e poi con l’altro genitore sono meno indicati per bambini fino ai 6 anni, poiché essendo ancora piccoli , è importante preservare l’attaccamento con entrambi e con entrambi gli ambienti di riferimento; così si eviteranno tempi di distacco prolungato che potrebbero influenzare  le relazioni e non facilitare l’adattamento al nuovo ambiente…brevi periodi evitano questa fase di riadattamento che bambini di quest’età faticano ad affrontare. E’ infatti più doloroso staccarsi da un assetto raggiunto dopo molti giorni, che da uno durato solo due o tre giorni e si è meno resistenti al cambiamento.

Con bambini intorno agli otto anni la questione è meno rilevante, poiché sono già più in grado di trovare un nuovo equilibrio di adattamento dopo diversi giorni ed in un tempo più breve. A mio avviso, perciò, se entrambi hanno un buon rapporto con il papà e con la mamma, può andar bene questo tipo di organizzazione (se pur flessibile) fino ai 6 anni del piccolo, per poi magari riconsiderare l’idea di periodi più lunghi con un genitore come una settimana. Spero di esserle stata utile.

Cordiali Saluti.

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